Spett.le
Redazione
L’Unione Sarda
CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE
Oggetto: Vs. articolo "Energia, è record di consumi” del 28/01/10.
In riferimento all'articolo in oggetto, pubblicato dal Vs. giornale in data 28 gennaio, nella pagina 12, il Comitato ProSardegnaNoGasdotto intende evidenziare alcune inesattezze riportate al suo interno.
In particolare:
* Il titolo del pezzo comincia con la frase “Aspettando il metano”. Ci chiediamo: di quale metano si parla, visto che in Sardegna nulla è previsto per far permanere una parte del gas nell’isola? Il progetto Galsi non prevede la realizzazione di infrastrutture di collegamento con le reti cittadine. Il nostro territorio, e risulta essere questo l’affronto più evidente ed umiliante per noi Sardi, costituirà unicamente solo una servitù di passaggio (272 km. x 100 metri), per il gas indirizzato al resto dell’Europa.
* Si parla con enfasi dell’arrivo del metano, che peraltro alla Sardegna non serve, come se rappresentasse la panacea di tutti i mali. Il Comitato, a tal proposito, rileva che nessuna campagna di informazione e sensibilizzazione preventiva è stata portata avanti per ragguagliare la cittadinanza. Infatti, dopo una serie di incontri promossi dal Comitato in varie parti della Sardegna, si è appurato che nessuno risultava informato della imminente realizzazione dell’opera.
* Il gasdotto GALSI non garantirebbe finalmente anche all'isola energia pulita a basso costo. Il gas non è una fonte di energia pulita e rinnovabile. Inoltre, il costo del gas potrebbe risultare superiore e mai inferiore a quello praticato all’interno dell'UE, in quanto la riduzione costituirebbe una forma di aiuto non consentita dalle regole comunitarie. La fornitura di gas è destinata al mercato italiano ed europeo, ma nel progetto GALSI, oltre alla posa di una unica tubazione lunga 272 km e del diametro di un metro e venti centimetri che attraversa tutta la Sardegna da sud a nord, non è prevista nessuna rete di diramazione verso i Comuni locali. Il sostegno finanziario dell'UE, per un ammontare di circa 120 milioni di euro, coprirà solo i costi per la costruzione del gasdotto ma non quelli dei collegamenti tra questo e le reti cittadine che saranno, invece, a carico delle comunità locali.
* Il Comitato ritiene che l’isola non trarrà alcun beneficio dalla realizzazione di questa devastante opera destinata a sventrare il nostro territorio, con grave pregiudizio per la salute umana, per l’ambiente, il patrimonio archeologico, l’economia locale, il turismo e lo sviluppo rurale.
Inoltre, la realizzazione del gasdotto risulterebbe in contrasto con le politiche comunitarie volte a favorire l’utilizzo di fonti rinnovabili. Ossia, fonti di energia pulita immediatamente utilizzabili e a costi ridotti, sulle quali invece la Sardegna può già contare senza dover subire dei costi ambientali e sociali irreparabili.
Il nostro Comitato, con il sostegno di altre organizzazioni e movimenti sardi, con grande difficoltà e con mezzi propri, porta avanti da più di un anno, attività di informazione e sensibilizzazione alle popolazioni e agli enti locali interessati.
Con preghiera di pubblicazione della presente nota, a rettifica di quanto riportato nel vostro articolo, l’occasione ci è gradita per porgere cordiali saluti.
Comitato ProSardegnaNoGasdotto
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