mercoledì 25 luglio 2018

Cerchiamo di non perdere il Treno delle pari opportunità



Pensiamo alle reali opportunità di investimento per la Sardegna invece di perdere tempo ed energie con cose inutili, come inseguire  la costruzione di gasdotti (strutture impattanti dannose e superate tecnologicamente).

Occupiamoci di questioni importanti invece, come le pari opportunità dove c'è ancora tanto da fare. Investire sulle pari opportunità è possibile e necessario. Ecco il parere dell'esperta:  http://www.unionesarda.it/articolo/caraunione/2018/07/24/la-lettera-del-giorno-sardegna-e-pari-opportunit-non-perdiamo-un-127-752728.html


martedì 17 luglio 2018

'L'estate è appena iniziata, la gassosa continua...


Come ogni anno, puntualmente in questo periodo, parte la campagna “estiva” a favore del gasdotto. Amministratori di fumo, presidenti di attività varie ed eventuali, politici trombati, sindacalisti della disperazione e professori senza cattedra sanno benissimo che questo è il periodo giusto per approfittare dei quotidiani locali. I primi a corto di idee, i secondi a corto di notizie in linea con la “vision” e la “mission” del loro proprietario, si insinuano sotto l'ombrellone o in qualche ufficio regionale bello fresco. I primi gratificati nel vedere che sul giornale si parla di loro. i secondi sollevati dal fatto che, in fondo, sono ancora il mezzo di informazione privilegiato di coloro che, purtroppo, in Sardegna prendono ancora decisioni sulla nostra pellaccia.

Dunque, niente di meglio di una bella passata di gasdotto.

Divertente la recente uscita del direttore di un quotidiano locale che, forse ispirandosi ad un nostro vecchio post sul GALSI, nel trafiletto collocato in un lato della prima pagina, riporta la fatidica domanda retorica di sempre ma posta dal protagonista di turno, questa volta un sindacalista: “come taglieranno la nostra bolletta energetica?”. La risposta è ovvia: “col gas
Da parte del direttore di un quotidiano che osa definirsi “indipendente”, forse sarebbe stato carino spiegare e analizzare il dettaglio dei costi della nostra bolletta energetica, cosa che ha fatto recentemente una vera giornalista, Milena Gabanelli, in questo interessante e, purtroppo, reale servizio 
Ma la cosa più divertente è che, nella stessa prima pagina di quel quotidiano, proprio sopra l'editoriale del nostro direttore appariva un trafiletto con una notizia, anche questa molto “estiva”: “La Sardegna stretta nella morsa di caldo e incendi”
Da un lato portavoce delle lobby energetiche che vorrebebro farci spendere un miliardo e 578 milioni di euro, cercando di far credere, proprio a noi che apparteniamo alla generazione delle incompiute, cose come questa: 
Consegna prevista entro la fine del 2019: posa del metanodotto da Cagliari a Palmas Arborea. Posa del metanodotto da Vallermosa al Sulcis e del terminale di Oristano, per una lunghezza di 150,570 chilometri. Posa di linee secondarie per 79,995 chilometri. Complessivamente 404 chilometri di tubi che attraverseranno quasi tutto il territorio regionale e senza considerare I depositi costieri, rigasificatori, stazioni di pompaggio, etc..”.
Dall'altro lato, come ogni estate, il direttore dimostra solidarietà per i nostri boschi che vanno in fiamme e per la siccità che uccide il bestiame mandando in malora il duro lavoro di gente onesta. Tutto perchè “mancano i soldiper le campagne di educazione, per i canadair, per il rifacimento della rete idrica, per collegare i bacini, per....
Amministratori di fumo, presidenti di attività varie ed eventuali, politici trombati, sindacalisti della disperazione, professori senza cattedra e relativi manager del loro quotidiano spazio pubblicitario, tutti comunque d'accordo nel favorire interessi che puntano ad un solo obiettivo: LA DIPENDENZA ENERGETICA dell'Isola, millantando la complicità di non ben identificate famiglie e, soprattutto, di fantomatiche imprese energivore sarde che pagano cara la bolletta, spesso nonostante qualche decina di pale eoliche che girano a qualche centinaio di metri dalla loro stessa azienda .  
Ispirati dall'amato Donald Trump, se ne infischiano sia degli Accordi di Parigi sui cambiamenti climatici che della posizione ormai assunta dalla Commissione Europea che, prevedendo una futura, importante, riduzione del consumo di gas nell’Unione Europea, considera inutile investire in infrastrutture come i gasdotti.

Ma l'estate è appena iniziata, la gassosa continua...



venerdì 6 luglio 2018

Ancora gasdotto. La Giunta non si arrende, il Deputato Vallascas (M5S) la affonda

 Una minaccia concreta

 "SOS- AIUTO: Scrivo da Villacidro. Venerdì in tarda mattinata un geologo si è palesato in azienda a dirmi che doveva misurare il livello dell'acqua nel pozzo. Siamo a Villacidro, periferia est del paese, la mia è un'azienda che ha investito sulla sostenibilità e le produzioni biologiche, con un frutteto e un mandorleto biodiversi e una zona coltivata a macchia mediterranea, con bellissime sughere che ho appena acquistato per...lasciarla intatta e farci un parco... Senza che io ne sappessi nulla e senza la mia autorizzazione uno sconosciuto si presenta nel mio terreno ed è da costui che scopro così che il metanodotto passerà nel mezzo della mia Terra e ci sarà una servitù di passaggio. Verranno le ruspe e sventraranno tutto. Scaveranno trincee e metteranno tubi sotto terra....Anni di investimenti, di cura e amore per la mia Terra verranno spazzati via per nulla. Non li farò entrare, non permetterò lo scempio. Aiutatemi...". 
Questa è una delle tante email che il notro Comitato riceve da cittadini e cittadine concretamente minacciate dall'ennesimo progetto che, ormai da oltre 20 anni, prevede la realizzazione di un gasdotto in Sardegna.

Opera Inutile, devastante e anacronistica

Andrea Vallascas, Capogruppo del M5S nella Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati, ha presentato qualche giorno fa ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico un’interrogazione sul progetto di metanizzazione della Sardegna  «Un’opera inutile e anacronistica, destinata a compromettere il territorio e a negare ancora una volta all’Isola un percorso di sviluppo sostenibile». Secondo Vallascas si tratta di "Un’opera faraonica che prevede investimenti pari a 1,5 miliardi di euro per la realizzazione di dorsali, bacini rigassificatori e depositi costieri di stoccaggio del Gnl: interventi destinati ad avere un impatto devastante per il territorio e l’ambiente». « Un’opera inutile in un contesto in cui il fabbisogno energetico è crollato dopo la chiusura delle principali industrie energivore. Ed è anacronistica perché, nel catapultare l’isola indietro nel tempo, a modelli di sviluppo che hanno devastato e inquinato, rischia di vanificare gli sforzi fatti sino ad oggi per promuovere la diffusione delle energie rinnovabili assieme a uno sviluppo sostenibile e compatibile con le vocazioni naturali e tradizionali della regione». 

La "Grande Opera" che rende la Sardegna sempre più dipendente dagli altri

Nella sua nota Vallascas evidenzia che «La stessa consultazione pubblica, presentata ieri, sulla Strategia energetica nazionale ha fatto emergere, tra le osservazioni contrarie alla metanizzazione, la necessità di avviare un processo per realizzare progressivamente una Sardegna al 100% rinnovabile, investendo nelle tecnologie, nei sistemi di accumulo e nell’efficienza energetica. In questo modo si otterrebbero benefici energetici e ambientali e una riduzione della dipendenza dagli approvvigionamenti esteri: circostanza che, viceversa, si verificherebbe proprio con la realizzazione del gasdotto, visto  che in Sardegna non c’è il gas».
La nota del Deputato colpisce e affonda le ambizioni di questa Giunta regionale che, a nostro parere, sembra fermamente intenzionata a legare il proprio mandato, in ogni modo e costi quel che costi, alla Grande Opera, rivolta più che altro a fare ombra sugli scarsissimi risultati ottenuti: «La metanizzazione  è in controtendenza con i processi di elettrificazione dei consumi domestici e del riscaldamento, soluzione che viene auspicata anche nella Strategia energetica nazionale per l’innegabile efficacia che avrebbe nei processi di efficientamento energetico, di riduzione dei consumi e di abbattimento delle emissioni». Vallascas, infine, precisa che «Il gas naturale liquefatto possa trovare un’applicazione interessante come carburante per i mezzi di trasporto, per navi e treni. Ma, in questo caso, ci troviamo di fronte a un’opera che porterebbe ancora una volta a un uso sconsiderato del territorio sardo già fortemente provato da un’industrializzazione che, dopo aver strutturato e compromesso l’ambiente, ha lasciato inquinamento e disoccupazione».

Ma non si tratta solo di questo!

1 miliardo e 500 milioni di € per tranciare in due inutilmente la Sardegna, seminando miseria e distruzione ma......Da decenni in questo periodo iniziamo a vedere le immagini del bestiame arrostito e dei nostri boschi in fiamme, ed a leggere che "La Sardegna brucia". Leggeremo anche i soliti commenti sul fatto che mancano i soldi per gli elicotteri, il personale, i canadair, i sistemi di allerta, etc. etc.
Da decenni, sempre in questo periodo, leggiamo nei quotidiani locali che, nonostante le pioggie e le falde che dissetano il nostro sottosuolo,"La Siccità si abbatte sull'Isola", che la rete idrica è un colabrodo, che i bacini non sono collegati tra loro e che... mancano i soldi!".
Qualche giorno fa abbiamo visto le immagini e letto nei quotidiani locali degli effetti che le forti pioggie provocano, da decenni e regolarmente almeno una volta all'anno, in numerose località della Sardegna (a Pirri - Comune di Cagliari - la popolazione si è così abituata all'annuale innondazione che questa è ormai divenuta un fenomeno folcloristico). Il dissesto idrogeologico della nostra Isola è ormai endemico e, nostro malgrado, ci siamo abituati. Anche qui mancano i soldi.
Ci vogliono far credere che nel giro di tre anni "il gas arriverà nelle case e nelle aziende". Ma è da quando eravamo ragazzini-e che aspettiamo di percorrere la SS 131 in sicurezza, che tolgano i semafori dalla SS 554 o che, finalmente, in Sardegna sarà una cosa normale prendere un treno, così come nella gran parte dei Paesi civili......

Ci abitueremo anche a vedere la nostra Terra perennemente violentata da mezzi pesanti, gru, trincee e voragini dove, forse, un giorno poseranno dei tubi che non si sa bene cosa trasporteranno?

Nel frattempo, senza che ce ne accorgiamo, ci stanno rubando le fonti energetiche che la nostra Terra ci regala in abbondanza: il sole e il vento.