lunedì 1 settembre 2014

Alla canna del gas II


Qualche giorno fa lo davamo per morto e sepolto. Invece no. Nei caldi pomeriggi d'agosto, il fantasma del GALSI continua ad aggirarsi nelle stanze vuote di Viale Trento, lasciando segnali un po' ovunque, al fine di convincere la Regione a ripensarci, riesumando il progetto almeno per un supplemento di autopsia e, in ogni caso, per realizzarne almeno una parte: la cosiddetta, mitica, “Dorsale”. E, secondo noi, e' proprio li che tutti i nostri illuminati politici e amministratori andranno a parare. Infatti, il temporaneo black out di GALSI pare dovuto proprio alla ricerca di un nuovo nome da dare al progetto, mutilato della parte a mare. Come si chiamera'? GASRI (Gasdotto Sardegna Rinascita)? GASPERS (Gas Per i Sardi)? SGASVIC (Sardegna Gas Sviluppo e Crescita)? Chissa'? Probabilmente si lancera' un concorso di idee nelle scuole, soprattutto in quelle del Sulcis, di Porto Torres o di Ottana, tutti territori beneficiari delle innovative ed efficaci politiche industriali avviate sinora inSardegna. Intanto volano via ancora soldi – sempre i nostri –, questa volta per pagare la consulenza di improbabili “advisor” che sopperiscano alla carenza di neuroni nostrana “aiutando la SFIRS nelle decisioni da prendere”. Scommettiamo che il grande esperto viene da casa GALSI? Al riguardo c'e' anche da chiedersi perche' andare a cercare altrove gli “advisor” quando da noi abbondano! Basta leggere le dichiarazioni di Giacomo Migheli, segretario dellaFilctem-Cgil, confederazione sindacale impegnata nel “promuovere una vera e propria politica industriale integrata nei confronti del Governo e delle imprese su innovazione di processo e di prodotto, per puntare su maggiore efficienza energetica”. Nel frattempo si perdono 1000 posti di lavoro al giorno, la gente continua ad indebitarsi, le aziende falliscono, i giovani vanno via e non tornano, le tasse aumentano, mancano i servizi e le infrastrutture fondamentali.....Ovviamente tutto a causa della mancanza di gas!
In realta', al becero regime che governa da lungo – troppo - tempo, tutto questo non interessa. Noncuranti di quanto sta accadendo, continuano imperterriti a proporre le stesse ricette buone per tutte le stagioni e fondate sui soliti pedanti slogan, quali, oltre al “gas”, la “crescita”, lo “sviluppo”, la competitivita'”, etc., etc..Tanto a loro la poltroncina, il posticino di potere e lo stipendietto non manca, e continuano a mantenere lo stesso bel tenore di vita, impensabile in un Paese civile soprattutto in considerazione dei “risultati”.
Ad esempio, giusto per comprendere ancora meglio con chi si ha a che fare, leggete questo estratto da un  articolo apparso recentemente su un quotidiano locale:
"....Nulla è ancora deciso, sono diverse le soluzioni sul tavolo. Il trasporto con le metaniere non legherebbe la Regione a un fornitore unico: anzi le permetterebbe di comprare il gas in forma liquida dove conviene di più"! Non vi viene spontaneo domandarvi: ma perché hanno perso così tanto tempo, soldi e risorse umane per il progetto GALSI, se sapevano che le navi metaniere convenivano di più??? Boh...Ma puo' essere che l'illuminazione di queste personcine è troppo elevata per noi!!!
La realta' e' che non abbiamo bisogno di gas
Abbiamo urgente bisogno di gente che usa il cervello e lo mette a disposizione dei reali interessi dell'Isola, per il benessere e la felicita' dei suoi abitanti. 
Abbiamo urgente bisogno di scelte coraggiose, anche se impopolari. 
Abbiamo bisogno, finalmente, di programmare saggiamente le poche risorse finanziarie a disposizione e, finalmente, utilizzare le immense ricchezze e l'enorme patrimonio che la Sardegna ci mette a disposizione, invece di distruggerlo, svenderlo e disprezzarlo impunemente, in cambio di qualche posto di lavoro finto e del potere efimero di cui beneficiano pochi sciagurati.
Ma il tempo a disposizione e' poco. Ed e' fantascienza sperare che qualcuno ammetta la propria inadeguatezza ad affrontare quanto sta accadendo, facendosi una buona volta da parte, e per sempre.
La realta' e' che e' la Sardegna ad essere, ormai, “alla canna del gas”!

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