Come
sapete il Piano Energetico Ambientale Regionale della Sardegna
(PEARS) 2015 -2030, insieme ad altri documenti ambientali di
importanza fondamentale per il nostro futuro (Il Rapporto Ambientale,
lo Studio di Valutazione di Incidenza Ambientale, la Sintesi non
tecnica ed i relativi allegati) sono stati adottati da questa Giunta
regionale con il Decreto 5/1 del 28 gennaio 2016.
PEARS:
UN FALLIMENTO ANNUNCIATO
Il PEARS dovrebbe essere un documento di programmazione fondamentale che governa lo sviluppo di tutto il sistema energetico regionale, decidendo le scelte fondamentali in campo energetico. Cio' sulla base delle direttive e delle linee di indirizzo che vengono definite dalla programmazione europea, nazionale e regionale. Quindi dovrebbe essere uno strumento flessibile che definisce strategie, priorità, obiettivi, azioni e ipotizza diverse soluzioni che dovranno comunque essere compatibili con quelle che sono le direttive internazionali e nazionali in materia ambientale.
Il PEARS dovrebbe essere un documento di programmazione fondamentale che governa lo sviluppo di tutto il sistema energetico regionale, decidendo le scelte fondamentali in campo energetico. Cio' sulla base delle direttive e delle linee di indirizzo che vengono definite dalla programmazione europea, nazionale e regionale. Quindi dovrebbe essere uno strumento flessibile che definisce strategie, priorità, obiettivi, azioni e ipotizza diverse soluzioni che dovranno comunque essere compatibili con quelle che sono le direttive internazionali e nazionali in materia ambientale.
Ecco
che, finalmente, dopo parecchi anni il parto è avvenuto e il tanto
atteso Piano Energetico Regionale è disponibile alla visione di
tutti. Tuttavia, nonostante le energie e le competenze messe in campo
dalla Regione Sardegna (esperti, tecnici, studiosi, amministrativi,
politici, etc..), la
valutazione del Comitato ProSardegnaNoGasdotto riguardo il contenuto
del Documento è assolutamente negativa.
Delusi e allarmati riscontriamo che esso non rispecchia affatto ciò
che di nuovo e sostenibile auspicavamo riguardo la strategia
energetica di transizione della Sardegna fino al 2030:
-
Non scorgiamo
neanche l’ombradi quella visione strategica innovativa del nostro
futuro - tanto declarata dall'Unione Europea - in grado di garantire
ai cittadini e alle imprese energia sicura, accessibile e rispettosa
del clima e della salute;
-
Non intravediamo nessun possibile percorso miratoa trasformare la
nostra in un’economia sostenibile, rispettosa dell’ambiente, in
grado di assumerela guida nel campo della produzione di energia
rinnovabile e nella lotta al riscaldamento globale.
I documenti del PEARS sono raccolti in 5 testi,ciascuno di alcune centinaia di pagine, e ciascuno di una complessità inaudita, di difficilissima lettura, per lo più destinati all'esclusiva conoscenza degli addetti ai lavori:
Delibera n. 5/1 del 28.01.2016;
PEARS 2015-2030 Proposta Tecnica;
Relazione geotermica;
Rapporto Ambientale;
Rapporto Ambientale Sintesi Non Tecnica;
Studio Di Incidenza Ambientale;
I documenti del PEARS sono raccolti in 5 testi,ciascuno di alcune centinaia di pagine, e ciascuno di una complessità inaudita, di difficilissima lettura, per lo più destinati all'esclusiva conoscenza degli addetti ai lavori:
Delibera n. 5/1 del 28.01.2016;
PEARS 2015-2030 Proposta Tecnica;
Relazione geotermica;
Rapporto Ambientale;
Rapporto Ambientale Sintesi Non Tecnica;
Studio Di Incidenza Ambientale;
Il
tempo per leggerli è veramente poco ma è fondamentale ed urgente
farlo, ed è per questo che auspichiamo possiate contribuire alla
loro comprensione nonché ad agire con noi anche questa volta.
IL
DOPO-GALSI
Noi del Comitato ProSardegnaNoGasdotto da una parte ci sentiamo rassicurati riguardo l’accantonamento del Progetto GALSIda parte della Regione. Abbiamo fatto una lunghissima ed impegnativa battaglia che ci ha visto protagonisti e che ci ha portato proprio dove volevamo. Ma e' stato grazie allo studio, alla profonda conoscenza del Progetto e delle sue assurde e negative implicazioni che siamo riusciti nell’impresa titanica di far crollare sul nascere la costruzione di una infrastruttura che avrebbe posto una pietra tombale sul futuro del nostro territorio e dei suoi pacifici abitanti. Altro che gas panacea di tutti i mali! Con il contributo di tanti volontari siamo stati capaci, e per quello che ci spetta ce ne prendiamo il merito, di far crollare accordi farlocchi fra le alternanti maggioranze susseguitesi al potere. L’enorme mole di lavoro e la certezza delle nostre ragioni ci hanno fatto sentire addosso una grande responsabilità nei confronti della nostra Isola e del nostro futuro. Noi tutti, in giro per la Sardegna e con la capillare partecipazione a Convegni e dibattiti sull’energia, abbiamo cercato di informare quanta più gente possibile su quanto si stava perpetrando a nostro danno, smascherando un vero e proprio misfatto. Da fatto isolato però quel crimine diventava condiviso, un fatto collettivo, pubblico che ha determinato, in chi come noi ha una sana coscienza ed ha disinteressatamente a cuore le sorti della nostra Terra, più di una frattura nei rapporti e nelle relazioni sociali con le istituzioni e nei confronti di quanti ambivano al raggiungimento del proprio lucroso scopo. E proprio per questo, ancora oggi, il nostro Comitato dubita - assumendo una posizione di stand-by - che esista una “giustizia” in grado di sanare quelle fratture. Infatti, è quotidianamente sotto i nostri occhi che purtroppo “la politica del non senso” la fa ancora da padrone e non finisce mai di stupirci, richiedendo una vigilanza ed un presidio particolarmente diligenti, con monitoraggi costanti su tutte le attività nel mirino degli insaziabili predatori con cui siamo obbligati ad avere a che fare. Quindi, se da una parte si è vinta una battaglia, mai distogliere l'attenzione dai loschi figuri che gravitano attorno a qualunque business legato al consumo del nostro territorio. Ricordiamoci che siamo noi, comuni cittadini, l’ultimo baluardo a difesa dei nostri interessi, e non ci possiamo fidare di nessuno. E’ questo l’insegnamento più importante che abbiamo tratto da questa impegnativa esperienza. E, ad oggi, mai verità si è rivelata più giusta.
Noi del Comitato ProSardegnaNoGasdotto da una parte ci sentiamo rassicurati riguardo l’accantonamento del Progetto GALSIda parte della Regione. Abbiamo fatto una lunghissima ed impegnativa battaglia che ci ha visto protagonisti e che ci ha portato proprio dove volevamo. Ma e' stato grazie allo studio, alla profonda conoscenza del Progetto e delle sue assurde e negative implicazioni che siamo riusciti nell’impresa titanica di far crollare sul nascere la costruzione di una infrastruttura che avrebbe posto una pietra tombale sul futuro del nostro territorio e dei suoi pacifici abitanti. Altro che gas panacea di tutti i mali! Con il contributo di tanti volontari siamo stati capaci, e per quello che ci spetta ce ne prendiamo il merito, di far crollare accordi farlocchi fra le alternanti maggioranze susseguitesi al potere. L’enorme mole di lavoro e la certezza delle nostre ragioni ci hanno fatto sentire addosso una grande responsabilità nei confronti della nostra Isola e del nostro futuro. Noi tutti, in giro per la Sardegna e con la capillare partecipazione a Convegni e dibattiti sull’energia, abbiamo cercato di informare quanta più gente possibile su quanto si stava perpetrando a nostro danno, smascherando un vero e proprio misfatto. Da fatto isolato però quel crimine diventava condiviso, un fatto collettivo, pubblico che ha determinato, in chi come noi ha una sana coscienza ed ha disinteressatamente a cuore le sorti della nostra Terra, più di una frattura nei rapporti e nelle relazioni sociali con le istituzioni e nei confronti di quanti ambivano al raggiungimento del proprio lucroso scopo. E proprio per questo, ancora oggi, il nostro Comitato dubita - assumendo una posizione di stand-by - che esista una “giustizia” in grado di sanare quelle fratture. Infatti, è quotidianamente sotto i nostri occhi che purtroppo “la politica del non senso” la fa ancora da padrone e non finisce mai di stupirci, richiedendo una vigilanza ed un presidio particolarmente diligenti, con monitoraggi costanti su tutte le attività nel mirino degli insaziabili predatori con cui siamo obbligati ad avere a che fare. Quindi, se da una parte si è vinta una battaglia, mai distogliere l'attenzione dai loschi figuri che gravitano attorno a qualunque business legato al consumo del nostro territorio. Ricordiamoci che siamo noi, comuni cittadini, l’ultimo baluardo a difesa dei nostri interessi, e non ci possiamo fidare di nessuno. E’ questo l’insegnamento più importante che abbiamo tratto da questa impegnativa esperienza. E, ad oggi, mai verità si è rivelata più giusta.
Infatti,
dall'altra parte guardiamo al Piano Energetico con grande
preoccupazione perché la “metanizzazione
dell’isola”non è stata abbandonata, anzi è contemplata anche se
in forma diversa e comunque impattante!!! Ancora
reti da costruire, ancora bacini, ancora metano...Siamo
ancora a questo punto? Ma per chi e che cosa? Inoltre,
suscitando
anche ilarita' presso la stessa Unione Europea,
si parla ancora di centrali
a carbone,
di
costruire nuove centrali solari termodinamiche che sottrarrebbero
vaste aree agricole per produrre ancora energia, di biomasse e di
chimica verde! Ma
quanta energia vogliamo produrre?
A cosa ci serve tutto questo se la Sardegna, come sanno anche i
bambini, produce già più energia di quanto ne consumi e abbiamo un
surplus del 43% nella produzione che viene esportato? Noi
lo sappiamo! Serve soltanto a creare miseria e ulteriore disperazione
per i sardi e ulteriore ricchezza e potere per i predatori che
cingono d'assedio la nostra Isola, con la complicita' di una «classe
politica» senza vergogna. E, purtroppo, i fatti ed i numeri ci danno
tristemente ragione.
E
ADESSO ECCO IL FANTASMA DEL GEOTERMICO
Come
se ciò non bastasse tra gli allegati del Piano Energetico vi è un
altro elemento poco rassicurante! L'inclusione di una "Relazione
geotermica" che, facendo aleggiare sopra di noi il fantasma
delle trivelle, inserisce nelle azioni e nelle proposte di ricerca
la"produzione di energia geotermica" e ci dice
chiaramente che la nostra Isola è ancora considerata terra di
conquista di e sperimentazione ai danni dell'ambiente e dei
cittadini. Non
possiamo proprio dormire sonni tranquilli!!!
NOI
DICIAMO NO A QUALUNQUE ATTIVITA' DI QUESTO TIPO
Sull’argomento,
come è noto, siamo in attesa della pronuncia da parte del Consiglio
di Stato in merito al ricorso presentato dalla Società Saras S.p.A.
sul Progetto Eleonora. Infatti, la Società petrolifera ha pensato
bene di agire contro la sentenza del Tar Sardegna che ne ha bocciato
il Piano. Ma secondo voi è normale che dopo circa 10 anni di
lotta e proteste, a suon di carte bollate e presidi vari del
territorio, il progetto riguardante l’attività di perforazione
esplorativa per la ricerca di gas naturale nel suolo di Arborea si
trovi ancora a questo punto? Certo, se stiamo a ben vedere coloro
che lo hanno sempre osteggiato, manifestando tenacemente la loro
contrarietà, sono“solo” la popolazione locale e quel che resta
delle povere imprese e delle organizzazioni agricole. Mettiamoci pure
il contributo dei nostri “colleghi” facenti parte di altri noti
Comitati e il quadro è completo. Ben si comprende che si tratta di
lotte impari e di grandi e lucrosi interessi in gioco altrettanto
sbilanciati. Dobbiamo però acquisire la consapevolezza che, almeno
ad oggi, è sempre più spesso il cittadino comune a costituire
l’unica e forse ultima barriera da frapporre a questi interessi
predatori.
MOBILITIAMOCI!!
Rivolgiamo
un invito pieno di speranza a tutti i cittadini, le associazioni, i
movimenti e i Comitati spontanei dislocati sull’intero territorio
regionale affinche' si impegnino al riguardo, anche manifestando il
proprio dissenso ma attraverso la presentazione delle proprie
osservazioni nei modi e nei tempi previsti.
Dunque,
rimbochiamoci le maniche, sciroppiamoci qualche centinaio di pagine
di follia pura, e, entro il 28 marzo 2016, sommergiamo gli uffici
della Regione Sardegna con una marea di osservazioni contrarie al
PEARS!
La
legge, infatti, prevede che chiunque abbia interesse, anche per la
tutela degli interessi diffusi, può presentare osservazioni,
suggerimenti e proposte, fornendo nuovi e ulteriori elementi
conoscitivi e valutativi all'amministrazione regionale. Ciò rientra
nella Valutazione Ambientale Strategica a cui il Piano è
sottoposto, e durante la quale è appunto contemplata la
partecipazione della popolazione, come previsto dalle norme
comunitarie e nazionali in materia di coinvolgimento dei cittadini e
delle parti interessate.
Ricordiamo
che le osservazioni dovranno essere presentate al Servizio Energia ed
Economia Verde - Assessorato Industria – Viale Trento, 69 - 09100
Cagliari -industria@pec.regione.sardegna.it
- e al Servizio Valutazioni Ambientali - Assessorato della Difesa
dell'Ambiente - via Roma 80 09123 Cagliari –
difesa.ambiente@pec.regione.sardegna.it
- entro il termine di 60 giorni succitato (ovvero entro il 28 marzo
2016).
Presentare
tante, accese e, per quanto e' possibile, qualificate osservazioni
per ora è l'unico modo in cui i cittadini possono intervenire per
dire la loro opinione, ed eventualmente opporsi a quanto stabilito
dal Piano.
Detto
in parole povere chi tace acconsente, perciò se nessuno si oppone e
tutti tacciono il Piano va avanti con le opzioni previste!
Ricordiamo
a tutti che abbiamo poco tempo: il termine scade il 28 marzo 2016.
Perciò
coraggio e diamoci da fare!!!
INFINE....UN BEL "SI" AL REFERENDUM DEL 17 APRILE 2016 CONTRO LE TRIVELLE
E
non dimentichiamoci assolutamente che il prossimo 17 aprile occorrerà
rispondere al quesito referendario
nazionale sul tema delle trivellazioni off-shore.