lunedì 26 novembre 2012

CHI CREDE ANCORA NEL GALSI?


L'ignoranza e' una brutta bestia. Siete al corrente dell'esistenza di una cosa chiamata UILCEM, ovvero:
"UNIONE ITALIANA LAVORATORI CHIMICA ENERGIA MANUFATTURIERO"? Io no! E sapete che il rappresentante di codesta "Unione" si chiama Manconi? Io non lo sapevo. Eppure, questo Signore e la sua "Unione", trovano spazio in un quotidiano locale per stupirsi del fatto che ormai il pacco del GALSI viene considerato tale anche dallo stesso Governo italiano, anche se non seguito dal lungimirante governo regionale. Dimenticato dal Governo? Assolutamente no! E’ gia´da diverso tempo, e con un certo imbarazzo, che quella speculazione e' stata eliminata definitivamente da tutte le strategie dell'Unione Europea. Il Governo italiano si e' limitato a fare altrettanto. Con i tempi che corrono e con le enormi difficolta' anche nell'approvazione del bilancio della UE, nessuno vuole piu' regalare quattrini a progetti inutili e dannosi, troppo spesso made in Italy tipo ponte sullo Stretto di Messina o roba del genere. Ma il bello e’ che anche gli stessi algerini l'hanno capito e, con altrattanto imbarazzo, si smarcano dal proggetto GALSI adducendo storie di prezzi. In realta' stanno semplicemente prendendo le distanze da un pacco che potrebbe compromettere la loro affidabilitá in un mercato internazionale cosi' difficile quale e', appunto, quello del gas. Dunque, tirando le somme: ne il Governo italiano, ne l'UE e neppure gli algerini credono piu' nel GALSI. 
Gli unici che continuano ancora a crederci sono solo alcuni sardi! Chi attualmente continua ad occupare il governo regionale ci crede perche' non ha altro in cui credere. Non uno straccio di idea, di programma, di piano o di politica - tantomeno energetica - regionale. E neppure il becco di un quattrino! Ovvio che risulta comodo dare la colpa di tutto ai "ritardi" nella realizzazione del gasdotto! Sugli altri paladini del GALSI, personcine come Tore Cherchi, Pili, etc.., non c'e' bisogno di soffermarsi. E' ormai noto che vivono di slogan facili facili, e quello del gasdotto, tutt'uno con lo sviluppo, la crescita e la mitica competitivita', e' uno dei piu' comodi da sbattere in faccia a chi chiede risposte che, da loro, non avra' mai e poi mai. E poi arriva Manconi. Vuole trascinarci addirittura al centro dell'Europa, senza dirci che cazzo ci facciamo noi, al centro dell'Europa! Tra l'altro, la mirabile operazione avverrebbe, secondo Manconi e la sua UILCEM, iniziando a costruire un tubo che taglia in due la nostra Isola senza trasportare nulla. L'importante e' partire con i cantieri. Poi si vedra´. 
Se la situazione non fosse tremendamente grave ci sarebbe pure da ridere.
Ma e' preferibile stare seri e, soprattutto, vigili. Qui si gioca con il futuro nostro e delle nuove generazioni. C’e’ poco da scherzare.

LA NUOVA SARDEGNA - Trasporti e infrastrutture: «Galsi dimenticato dal governo Monti» 20.11.2012
«Chi si aspettava che la recente visita ad Algeri del presidente del consiglio, Mario Monti, portasse una spinta positiva al progetto Galsi è rimasto deluso». Parole e critica del segretario provinciale della Uilcem, Giuseppe Manconi, che segue da vicino l’evoluzione del progetto che dovrebbe portare il gas in Sardegna, attenuando così il deficit energetico dell’isola. «L’incontro ad Algeri – attacca Manconi – avrebbe prodotto ben altri risultati se il presidente Monti avesse indicato chiaramente che il gasdotto è una infrastruttura strategica ed essenziale per lo sviluppo della Sardegna». Invece, a quanto pare, tutto è rinviato a data da destinarsi, lasciando nell’incertezza le aziende che aspettano il gas per abbattere i costi energetici. Ottana Energia in primo luogo. «Abbiamo già richiamato l’attenzione della politica e della Regione – dice il segretario della Uilcem – sulla necessità che il gasdotto venga considerato dal governo un’opera strategica. Invece, il Galsi continua a essere trascurato dal Sen (documento sulla strategia energetica nazionale) che lo colloca in secondo piano rispetto alla necessità del progetto per lo sviluppo della Sardegna». L’opera, che, stando alle aspettative, avrebbe dovuto essere ultimata nel 2012, continua a rimane imbrigliata nella rete degli interessi internazionali sui prezzi dell’energia e, secondo il leader della Uilcem, anche dalla mancanza di una strategia unitaria per chiedere con forza l’avvio del cantiere. «Il progetto Galsi – sottolinea Manconi – è indispensabile per dare alla Sardegna la possibilità di competere con i costi energetici delle altre regioni d’Italia, avvicinando l’isola al centro d’Europa. A questo punto – conclude Manconi – occorre una battaglia unitaria di tutto il sindacato, della parte imprenditoriale e della politica della nostra isola affinché il governo consideri il Galsi un progetto strategico e indispensabile per la Sardegna».

lunedì 12 novembre 2012

VIA DAL GALSI! SUBITO!!

Mentre la regione Sardegna fa finta, da troppi anni, di volersi dotare di un piano energetico, che dovrebbe essere costruito sulla base delle reali esigenze energetiche dei nostri territori, delle aziende e della gente; quelli si giocano in borsa il nostro futuro e continuano, rigorosamente alle nostre spalle, a negoziarsi le tariffe e le formule più convenienti per loro.
Intanto, da troppi anni, gli elefantini della sfirs, rigorosamente in tutu, danzano il loro ridicolo balletto, al suono del piffero abilmente maneggiato da GALSI. Quest'ultima, ben lungi dall'interessarsi al nostro sistema energetico, continua a riscuotere lauti stipendi per l'articolata e variegata compagine aziendale. Chi sta meglio di loro? Chi sta meglio di chi fa finta di amministrare una regione o il suo povero "sistema" industriale? Chi sta meglio di colui che riscuote, ogni santo mese, 15 mila euro per fare il "politico" e vivere di rendita, anche sparando cazzate energetiche? Nessuno di loro, credo. Come nessuno di loro, credo, ha interesse a che quel balletto finisca, anzi! Più dura e meglio è! 
E' invece interesse di tutti noi far cessare, adesso, subito, questa situazione.
E non si tratta solo di GALSI!