martedì 30 dicembre 2014

Rassegna stampa di fine anno....

Rassegna stampa di fine anno non tanto rassicurante, soprattutto se consideriamo il fatto che la nostra Regione sta decidendo di investire su quella pericolosa fonte energetica. Ecco in cosa si trova immischiata la nostra Isola, ed ecco da cosa dovrebbe dipendere il nostro futuro energetico.... 

Nessun@ si potra' permettere di dire: "Non lo sapevamo"!!

Buona lettura. 

IL FATTO QUOTIDIANO: Crisi russa, Unicredit presta 390 milioni al gigante del gas di Putin, Gazprom

Crisi russa, Unicredit presta 390 milioni al gigante del gas di Putin, Gazprom


L’accordo, secondo l'azionista di maggioranza del naufragato consorzio South Stream, è "di grande importanza storica" anche per "l'ampliamento della cooperazione di Gazprom con i circoli finanziari dell’Italia e dell’intera Europa"

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RAI NEWS: 

  • Eni cede a Gazprom la quota di partecipazione nel gasdotto South Stream - La società era stata messa in piedi per costruire la parte offshore del gasdotto South Stream, progetto bloccato di recente da Mosca 

  • Gazprom: paesi Ue paghino la costruzione del gasdotto alternativo a South Stream -Secondo la stampa russa, Gazprom punta alla Turchia per portare il gas in Europa, bypassando l'Ucraina e attraverso condotte che dovrebbero giacere sui fondali del Mar Nero

 
 SEMPRE RAI NEWS:

Eni cede a Gazprom la quota di partecipazione nel gasdotto South Stream

La società era stata messa in piedi per costruire la parte offshore del gasdotto South Stream, progetto bloccato di recente da Mosca

- See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/eni-cede-quota-partecipazione-progetto-south-stream-bloccato-da-putin-890f4d46-9e87-4262-bcd2-8ad94282b2b5.html#sthash.MsX8eslP.dpuf

ni cede a Gazprom la quota di partecipazione nel gasdotto South Stream

La società era stata messa in piedi per costruire la parte offshore del gasdotto South Stream, progetto bloccato di recente da Mosca



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LA STAMPA: Putin gela l’Ue e chiude l’autostrada del gas. Renzi: per noi il progetto non è fondamentale Saipem a picco a Piazza Affari: -10,8 per cento - Lo stop del Cremlino alla costruzione del gasdotto South Stream spiazza Bruxelles

mercoledì 17 dicembre 2014

TRANQUILLI, CI PENSA PIRAS!



Dopo le stabilianti performance di Alessandra Zedda, assessora all'industria della Giunta Cappellaci che, come e' noto a tutti, ha risollevato le sorti dell'industria sarda, ora e' il turno di Maria Grazia Piras, incaricata dall'attuale Giunta Pigliaru di proseguire nel proficuo e produttivo lavoro svolto dalla sua predecessora di cui i risultati sono dinanzi agli occhi di tutti. 
La brillante assessora della sinistra indipendentista sarda, attualmente al governo, punta questa volta su un elemento nuovo al quale nessuno aveva ancora pensato, proponendo di dedicare tempo, risorse e investimenti a cio' che lei e la sua Giunta considerano "un elemento fondamentale di riequilibrio dello svantaggio competitivo della Sardegna". Non si tratta di affrontare la disastrosa situazione infrastrutturale di un'Isola dove spostarsi con qualunque mezzo o collegarsi a internet e' un'impresa. Neppure del problema dei collegamenti con il resto del Mondo o delle penalizzazioni che soffre la  Sardegna in termini di costi di trasporto, servitu', etc...Il genio della Signora Piras non si sofferma neanche su trascurabili problemucci  abbondantemente gia' visti e affrontati quali, ad esempio, la piaga della disoccupazione, della dispersione scolastica, quella dello spopolamento o quella -che conosce bene dopo anni di impegno presso l'API- dell'impressionante tasso di mortalita' delle imprese (e degli imprenditori). La lucida analisi dell'amministratrice e della sua Giunta prescindono anche da fattori ormai trascurabili quali, ad esempio, la tradizionale incapacita' a programmare e gestire le risorse finanziarie che, sin dagli anni 80, hanno impinguato le casse regionali; oppure la nutrita schiera di enti, agenzie e organismi di varia reputazione e provenienza che, ormai da decenni, pescano dalle casse regionali anche per gestire o attuare fantomatici "programmi di sviluppo". L'elemento fondamentale di "riequilibrio" del nostro beneamato "svantaggio" non passa neppure dalla soluzione dei gravissimi problemi di inquinamento causati dalle industrie multinazionali preda-e-vinci, che hanno messo e mettono in ginocchio le tradizionali e reali economie (turismo, cultura, agro-alimentare, ambiente) di intere aree della nostra Isola, ormai la regione piu' inquinata d'Italia. No, niente di tutto questo. Secondo la spumeggiante esponente della Giunta, che ha ovviamente sondato scrupolosamente tutte le possibilita' offerte dal progresso e dalle piu' moderne tecnologie oggi a disposizione,  la soluzione e' la metanizzazione dell'Isola. Si, avete letto bene. La novita' appena uscita dalla bacchetta magica della Signora Piras e' proprio questa: la METANIZZAZIONE. Un progetto al quale sta lavorando con grande impegno e che, sia ben chiaro, non ha affatto abbandonato dopo la fuoriuscita dal Galsi. E i soldi per realizzarla (circa 1 miliardo e 200 milioni di euro)? Nessun problema! L'operazione e' a costo zero per noi. Il danaro ce lo daranno lo Stato, i privati e la stessa Unione europea. I tempi? Si fara' in fretta applicando il ben noto e collaudato approccio 131. E poi, che ci vuole a sventrare in due un'Isola come la nostra? Ma la Signora Piras rilancia: alcune "criticita'" energetiche, quali ad esempio la E.On di Fiumesanto (Porto Torres) ormai "fuori norma"; Ottana Energia che, mischinetta, e' stata colpita dalla crisi europea, oppure il sito Enel del Sulcis anche quello, mischino, colpito da una "debolezza strutturale", verrebbero immediatamente risolti. Come? Alimentandoli col gas! Semplice no!
Dunque possiamo stare tranquilli. Adesso ci pensa Piras!


Energia: Giunta al bivio, gasdotto Toscana e rigassificatore
Annuncio dell'assessore Piras in Commissione Consiglio
CAGLIARI

(ANSA) - CAGLIARI, 16 DIC - La metanizzazione della Sardegna passa attraverso due ipotesi sulle quali sta lavorando la Giunta regionale e in particolare l'assessorato dell'Industria: "la realizzazione di un gasdotto Sardegna-Toscana che sarebbe la più conveniente per tutti gli utilizzatori finali (industrie e famiglie) o di un rigassificatore, certamente più oneroso sotto tutti gli aspetti". Lo ha annunciato l'assessore regionale dell'Industria Maria Grazia Piras nell'audizione davanti alla commissione Attività produttive del Consiglio regionale, presieduta da Luigi Lotto (Pd). "I costi del gasdotto, secondo una stima attendibile, sarebbero di 1 miliardo e 200 milioni di euro, cifra che - ha aggiunto l'assessore Piras - potrebbe essere coperta dal concorso di più soggetti, dallo Stato ai privati, alla stessa Unione europea che potrebbe inserire il progetto nel programma di investimenti finalizzati alla crescita che sta per essere varato". Secondo l'esponente della Giunta la metanizzazione rappresenta "un elemento fondamentale di riequilibrio dello svantaggio competitivo della Sardegna: un progetto al quale stiamo lavorando con grande impegno e che non abbiamo affatto abbandonato con la fuoriuscita dal Galsi". Piras ha, infine, sostenuto che "la proroga del regime di essenzialità per il sistema energetico sardo è strategica per il governo regionale. Per ora l'abbiamo ottenuta fino ad aprile 2015 ma il nostro obiettivo è estenderla a tutto l'anno e definire con il Governo nazionale i termini della questione energetica. Inoltre i tre principali poli energetici della Sardegna presentano significative criticità - ha concluso - E.On di Fiumesanto (Porto Torres) formalmente in vendita ed in procinto di andare fuori norma nel 2016, Ottana Energia colpita dalla crisi europea che ha investito Ottana polimeri, il sito Enel del Sulcis, che ha una sua debolezza strutturale". (ANSA).