giovedì 24 marzo 2011

BASTA CON I PACCHI ENERGETICI AI DANNI DELLA SARDEGNA


NON FACCIAMOCI CONDIZIONARE DALLE RASSICURAZIONI TATTICHE E ANDIAMO CON COSCIENZA A VOTARE AL REFERENDUM DEL 12 GIUGNO PER FAR SAPERE CHE NE IN ITALIA NE IN SARDEGNA ABBIAMO BISOGNO DEL NUCLEARE. IO AGGIUNGO: NEMMENO DEL GALSI
“E’ finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate” mormorava il Ministro Prestigiacomo, rivolgendosi ai suoi colleghi di partito, qualche giorno fa in un fuori onda intercettato da un’agenzia. Già lo si sapeva ma la ringraziamo comunque per aver dato riprova agli italiani, con poche battute, del fatto che decisioni come quelle del futuro energetico italiano si giocano in base alla conta degli elettori.
Il dietrofront della Prestigiacomo, come la “pausa di riflessione responsabile” annunciata dal Ministro Romani, possono dunque essere letti in un’ottica di convenienza elettorale. Le ragioni di stato, il bene comune, il futuro dei nostri figli e nipoti, il rispetto dell’ambiente, tutto giocato sul tavolo dell’imminente appuntamento alle urne, in particolare di quello referendario. L’importante è saperlo.
La mossa più efficace in questo senso va riconosciuta al Consiglio dei Ministri che ha annunciato la moratoria di un anno al programma nucleare. L’azione cela una rassicurazione tattica mirata a scoraggiare l’affluenza degli elettori ai Referendum, già messa a dura prova dal mancato accorpamento con le elezioni amministrative. Il messaggio pone la sicurezza in primo piano e vuole lasciare ad intendere che alla luce della situazione di emergenza e allarme che si è venuta a creare nelle centrali nucleari di Fukushima, in Giappone, il ritorno al nucleare dell’Italia potrebbe essere scongiurato.
Rassicurati anche dalla programmazione di appositi “stress test”, come stabilito dal Consiglio europeo straordinario del 22 marzo, cui sottoporre le centrali europee più vecchie, ma non solo quelle, gli italiani dovrebbero sentire mitigata l’urgenza di esprimere il proprio vincolante parere in occasione del referendum abrogativo del 12 giugno. Non cadiamo in questo errore. L’unico modo per fermare davvero il nucleare, per far sì che l’attuale “pausa di riflessione” non si concluda nell’arco di un anno riaprendo l’iter per la realizzazione delle centrali è votare “SI’” al Referendum. Per raggiungere il quorum devono votare almeno 25 milioni di italiani. Non facciamoci condizionare andiamo con coscienza a far sapere che in Italia non abbiamo bisogno del nucleare (Gianfranco PadovanC - Presidente EnergoClub - http://www.energoclub.org/).
Io aggiungo: basta con i PACCHI ENERGETICI ai danni della nostra Isola, che continuano a tirarci anche grazie alla complicità di questa viscida "classe politica" che sta ammorbando la Sardegna. BASTA!!! Non si tratta solo di centrali nucleari, davanti ai nostri occhi si sta consumando l'ennesimo pacco energetico. Si chiama GALSI. Ci vogliono far credere che porterà il gas in Sardegna. Bugie. Squallide bugie. E poi, di quel gas proveniente dall'ennesima nazione governata da dittatori destinati a capitolare..cosa ce ne facciamo? E il nostro sole? E il nostro vento? Perché vogliono farci credere che non sono sufficienti ad alimentare tutte le nostre esigenze energetiche? Che ci serve gas e che ci servono le scorie..Per cosa? Ve lo dico io: PER ALIMENTARE I LORO SPORCHI AFFARI!!

lunedì 7 marzo 2011

10 domandine sul GALSI

Quanto ne sapete sul GALSI? Ecco 10 domandine per scoprirlo:

1. Per quale motivo persone come Mauro Pili (PdL) o Paolo Fadda (PD-L) sostengono il GALSI? Forse per gli stessi motivi per cui consideravano il Poligono di Quirra un'opportunita' per lo sviluppo dell'Isola?

2. Per quale motivo il progetto GALSI non e' per l'UE una priorita' in campo energetico? Non e' forse perche' l'UE sa bene che i gasdotti sono una tecnologia ormai superata che utilizza, peraltro, una fonte energetica non rinnovabile e quindi investe su altre fonti, meno dispendiose, che utilizzano nuove tecnologie e fonti rinnovabili, o tali da affrancare effetivamente il sistema energetico europeo dal monopolio di pochi e instabili paesi (Nabucco)? Non e’ che ormai il futuro e’ in progetti come DESERTEC, che interessa anche la nostra Isola?

3. Sapete indicare esattamente in quale voce del bilancio nazionale, regionale o dell'UE stanno i soldi attraverso i quali i sardi finanzieranno le infrastrutture necessarie a collegarsi al gasdotto e utilizzare quel gas? Ricordiamoci che si chiama GALSI: "Gasdotto Algeria Italia via Sardegna".

4. Si parla di territori dell'Isola che ripongono aspettative sul GALSI? Quali sono? Mi sapete dire nomi e cognomi dei sindaci e degli imprenditori che sanno veramente di cosa si tratta? Sapete che esiste invece un lungo elenco di imprenditori che, come la maggior parte, hanno saputo per caso del GALSI e, sempre per caso, hanno saputo che attraversera' i loro vigneti secolari di Turriga, Vermentino, o i loro agriturismi realizzati con enormi sacrifici? In ogni caso, ecco una recente nota da cui si evince il pensiero degli europei al riguardo.

5. Si dice che le imprese sarde parteciperanno alla gara per la realizzazione del gasdotto (+ o - come quelle che hanno partecipato al G8 de La Maddalena :-). Quante imprese sarde conoscete come specializzate nella costruzione di opere complesse come un gasdotto e in grado di partecipare a una gara di quelle dimensioni? Credete veramente che le multinazionali che vinceranno la gara per la posa dei tubi saranno sarde e/o useranno manodopera sarda? Avete visto i mezzi che vengono usati? Li avete mai visti in Sardegna?

6. La mega centrale da 400 megawatt che, si dice, verra’ costruita a Ottana per essere alimentata con il gas del GALSI, a sua volta cosa andra' ad alimentare? Il riscaldamento delle case dei cassintegrati, dei disoccupati e dei disperati, vittime dell'ennesima beffa industriale ai loro danni?

7. Sapete che la legge nazionale per la metanizzazione del Mezzogiorno risale agli anni 80? Non ritenete che qui da noi si assista a un bislacco tentativo di attuazione e con leggero ritardo? Sapete che ci sono paesi che stanno addirittura eliminando i gasdotti e non di certo per sostituirli con centrali nucleari?

8. Non mi soffermo a domandare circa la diversificazione delle fonti energetiche di cui Pili (famoso tecnico esperto in temi energetici) tratta con tanta disinvoltura mentre, con tutto cio' che sta accadendo in Libia, Algeria, ecc.., la stessa UE appare fortemente disorientata al riguardo. Chiedo pero': mi sapete dire perche' le famiglie sarde non dovrebbero poter alimentare le proprie case con il sole e il vento, senza bisogno di tranciare in due la propria Terra? Non sono forse risorse disponibili in abbondanza qui da noi (sino a quando non finiranno per rubarci pure quelle)? Non e' che, per caso, qualcuno ha forti, forti interessi affinche' si continui a dipendere?

9. Quanti posti di lavoro per i sardi e le sarde? GALSI sostiene che creerà in Sardegna circa 10.000 posti di lavoro! Un'affermazione che non ha bisogno di commenti e che ci ricorda quell'ormai lontana milionata di posti di lavoro promessa dal Cavaliere. In ogni caso, per avere una prima risposta, basta verificare quanti posti di lavoro sardi sono stati creati sinora da GALSI da quando ha iniziato ad operare. Noi l'abbiamo fatto. Il risultato è: nemmeno 1.

10. C'è ancora qualcuno che crede che il gas ci costerà meno?

domenica 6 marzo 2011

GALSI: se quella e' una Valutazione di Impatto Ambientale io mi chiamo Paperino

Cerebrolesi e persone senza scrupoli autorizzano allegramente lo scempio ai danni di una intera Regione!!! La follia non ha piu' limiti ormai.Uno crede che, con tutto cio' che sta succedendo in Sardegna, certe cose i sardi e le sarde le abbiano comprese e, una volta toccato il fondo, si risalga a galla..Ebbene: noooooo, stiamo scavando!!
Necessita' di riesami,  ammissioni di "incidenza negativa sull’habitat", pareri ancora da acquisire circa vincoli idrogeologici e ambientali, tantissime autorizzazioni ancora in sospeso, violazione di varie convenzioni internazionali, tra cui quella di Arhaus sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale....Eppure tutti esultano, ormai pare che per il GALSI la strada sia tutta in discesa. Ma si puo' sapere cosa hanno valutato quei signori? Ve lo dico io: i loro interessi!! Solo ed esclusivamente i loro sporchi interessi e quelli delle lobby di potere che gli assicurano la poltroncina ben pagata con i nostri soldini. Ecco cosa hanno valutato.
E noi che dovremo stare a guardare, applaudire e prepararci a subire l'ennesimo scempio, in nome dello sviluppo...Si...ma del loro conto in banca...
Adesso BASTA!
Il nostro Comitato era preparato anche a questa, ben sapendo che questo tipo di VIA quei signori di certo non l'avrebbero negata. Da mesi ci spulciamo le carte e, state certi/e, questa volta sara' diverso. Siamo in tanti, sardi e sarde, svegli,  tecnicamente preparati e stanchi di prenderla nel culo.
 
 
A Barack Obama di Sandro Bondi

... Barack Obama e Silvio Berlusconi sono due personalità molto diverse, ma hanno in comune una qualità tipica dei leader: il carisma. Quando appaiono, quando parlano, perfino quando camminano, la folla li riconosce. Il carisma è una dote naturale, un fluido misterioso che unisce un uomo a un popolo e che rende possibile raggiungere grandi mete di cambiamento. A Barack Obama dedico questa poesia:
Impronta ancestrale
Fuoco purificatore
Cammino spirituale
Perla nera"

martedì 1 marzo 2011

Grazie Mariella!

Sono anni e anni che Mariella Cao, con il Comitato Sardo Gettiamo le Basi, lotta per far luce su ciò che accade a Quirra. Alla fine ce l'ha fatta. Finalmente la verità ha visto la luce. Che grande successo e che grande persona! E come lei ce ne sono tanti/e che, senza nessun interesse personale, spesso lottano da soli/e, con pochi mezzi a disposizione e senza poter contare su uno straccio di mezzo di comunicazione che li sostenga, anzi....E' dura. Durissima. E per questo che bisogna ringraziare chi non si arrende. Grazie Mariella per ciò che hai fatto.
Adesso altre lotte ti attendono....Cosa ne pensi di un bel gasdotto?.........

Un giretto in bici a quartu SE? Why not!

Ciao Raga, a Quartu SE vogliono eliminare una pista ciclabile in centro.Questa volta l'hanno fatta grossa! Se passa la linea che le piste si possono anche eliminare una volta costruite siamo fritti!! Non è periodo! Ogni pista ciclabile eliminata è un passo indietro nella civiltà, un rischio in più per ogni ciclista e merda in più nei nostri polmoni.
Credo che con un paio di amici di Quartu e Cagliari venerdì 11 marzo dalle ore 19 ci faremo un giretto in bici per vedere come è la situazione della ciclabilità urbana a Quartu SE, nella zona di viale Colombo e, in particolare, in via S.Benedetto. Li ci faremo anche due cordiali chiacchiere con i negozianti del luogo che, pare, abbiano bisogno di qualche delucidazione sull'uso delle bici nelle città, sull'inquinamento e su come le attività commerciali aumentano dove circolano più biciclette. Se lo incontriamo possiamo anche discutere di queste cose con l'attuale sindaco che, sembra, anche lui ha bisogno di capire certe cose. Chi ne ha voglia si può unire a noi......Possiamo organizzarci per l'ospitalità e, se ce la facciamo, dopo il giretto ci fermiamo a bere qualcosa a casa di amici....Fate girare..........please.