giovedì 10 marzo 2016

NO AL PIANO ENERGETICO AMBIENTALE E ALLE TRIVELLE IN SARDEGNA









Come sapete il Piano Energetico Ambientale Regionale della Sardegna (PEARS) 2015 -2030, insieme ad altri documenti ambientali di importanza fondamentale per il nostro futuro (Il Rapporto Ambientale, lo Studio di Valutazione di Incidenza Ambientale, la Sintesi non tecnica ed i relativi allegati) sono stati adottati da questa Giunta regionale con il Decreto 5/1 del 28 gennaio 2016.

PEARS: UN FALLIMENTO ANNUNCIATO
Il PEARS dovrebbe essere un documento di programmazione fondamentale che governa lo sviluppo di tutto il sistema energetico regionale, decidendo le scelte fondamentali in campo energetico. Cio' sulla base delle direttive e delle linee di indirizzo che vengono definite dalla programmazione europea, nazionale e regionale. Quindi dovrebbe essere uno strumento flessibile che definisce strategie, priorità, obiettivi, azioni e ipotizza diverse soluzioni che dovranno comunque essere compatibili con quelle che sono le direttive internazionali e nazionali in materia ambientale.
Ecco che, finalmente, dopo parecchi anni il parto è avvenuto e il tanto atteso Piano Energetico Regionale è disponibile alla visione di tutti. Tuttavia, nonostante le energie e le competenze messe in campo dalla Regione Sardegna (esperti, tecnici, studiosi, amministrativi, politici, etc..), la valutazione del Comitato ProSardegnaNoGasdotto riguardo il contenuto del Documento è assolutamente negativa. Delusi e allarmati riscontriamo che esso non rispecchia affatto ciò che di nuovo e sostenibile auspicavamo riguardo la strategia energetica di transizione della Sardegna fino al 2030:
- Non scorgiamo neanche l’ombradi quella visione strategica innovativa del nostro futuro - tanto declarata dall'Unione Europea - in grado di garantire ai cittadini e alle imprese energia sicura, accessibile e rispettosa del clima e della salute;
- Non intravediamo nessun possibile percorso miratoa trasformare la nostra in un’economia sostenibile, rispettosa dell’ambiente, in grado di assumerela guida nel campo della produzione di energia rinnovabile e nella lotta al riscaldamento globale.
I documenti del PEARS sono raccolti in 5 testi,ciascuno di alcune centinaia di pagine, e ciascuno di una complessità inaudita, di difficilissima lettura, per lo più destinati all'esclusiva conoscenza degli addetti ai lavori:
Delibera n. 5/1 del 28.01.2016;
PEARS 2015-2030 Proposta Tecnica;
Relazione geotermica;
Rapporto Ambientale;
Rapporto Ambientale Sintesi Non Tecnica;
Studio Di Incidenza Ambientale;
Il tempo per leggerli è veramente poco ma è fondamentale ed urgente farlo, ed è per questo che auspichiamo possiate contribuire alla loro comprensione nonché ad agire con noi anche questa volta.
IL DOPO-GALSI
Noi del Comitato ProSardegnaNoGasdotto da una parte ci sentiamo rassicurati riguardo l’accantonamento del Progetto GALSIda parte della Regione. Abbiamo fatto una lunghissima ed impegnativa battaglia che ci ha visto protagonisti e che ci ha portato proprio dove volevamo. Ma e' stato grazie allo studio, alla profonda conoscenza del Progetto e delle sue assurde e negative implicazioni che siamo riusciti nell’impresa titanica di far crollare sul nascere la costruzione di una infrastruttura che avrebbe posto una pietra tombale sul futuro del nostro territorio e dei suoi pacifici abitanti. Altro che gas panacea di tutti i mali! Con il contributo di tanti volontari siamo stati capaci, e per quello che ci spetta ce ne prendiamo il merito, di far crollare accordi farlocchi fra le alternanti maggioranze susseguitesi al potere. L’enorme mole di lavoro e la certezza delle nostre ragioni ci hanno fatto sentire addosso una grande responsabilità nei confronti della nostra Isola e del nostro futuro. Noi tutti, in giro per la Sardegna e con la capillare partecipazione a Convegni e dibattiti sull’energia, abbiamo cercato di informare quanta più gente possibile su quanto si stava perpetrando a nostro danno, smascherando un vero e proprio misfatto. Da fatto isolato però quel crimine diventava condiviso, un fatto collettivo, pubblico che ha determinato, in chi come noi ha una sana coscienza ed ha disinteressatamente a cuore le sorti della nostra Terra, più di una frattura nei rapporti e nelle relazioni sociali con le istituzioni e nei confronti di quanti ambivano al raggiungimento del proprio lucroso scopo. E proprio per questo, ancora oggi, il nostro Comitato dubita - assumendo una posizione di stand-by - che esista una “giustizia” in grado di sanare quelle fratture. Infatti, è quotidianamente sotto i nostri occhi che purtroppo “la politica del non senso” la fa ancora da padrone e non finisce mai di stupirci, richiedendo una vigilanza ed un presidio particolarmente diligenti, con monitoraggi costanti su tutte le attività nel mirino degli insaziabili predatori con cui siamo obbligati ad avere a che fare. Quindi, se da una parte si è vinta una battaglia, mai distogliere l'attenzione dai loschi figuri che gravitano attorno a qualunque business legato al consumo del nostro territorio. Ricordiamoci che siamo noi, comuni cittadini, l’ultimo baluardo a difesa dei nostri interessi, e non ci possiamo fidare di nessuno. E’ questo l’insegnamento più importante che abbiamo tratto da questa impegnativa esperienza. E, ad oggi, mai verità si è rivelata più giusta.
Infatti, dall'altra parte guardiamo al Piano Energetico con grande preoccupazione perché la “metanizzazione dell’isola”non è stata abbandonata, anzi è contemplata anche se in forma diversa e comunque impattante!!! Ancora reti da costruire, ancora bacini, ancora metano...Siamo ancora a questo punto? Ma per chi e che cosa? Inoltre, suscitando anche ilarita' presso la stessa Unione Europea, si parla ancora di centrali a carbone, di costruire nuove centrali solari termodinamiche che sottrarrebbero vaste aree agricole per produrre ancora energia, di biomasse e di chimica verde! Ma quanta energia vogliamo produrre? A cosa ci serve tutto questo se la Sardegna, come sanno anche i bambini, produce già più energia di quanto ne consumi e abbiamo un surplus del 43% nella produzione che viene esportato? Noi lo sappiamo! Serve soltanto a creare miseria e ulteriore disperazione per i sardi e ulteriore ricchezza e potere per i predatori che cingono d'assedio la nostra Isola, con la complicita' di una «classe politica» senza vergogna. E, purtroppo, i fatti ed i numeri ci danno tristemente ragione.


E ADESSO ECCO IL FANTASMA DEL GEOTERMICO
Come se ciò non bastasse tra gli allegati del Piano Energetico vi è un altro elemento poco rassicurante! L'inclusione di una "Relazione geotermica" che, facendo aleggiare sopra di noi il fantasma delle trivelle, inserisce nelle azioni e nelle proposte di ricerca la"produzione di energia geotermica" e ci dice chiaramente che la nostra Isola è ancora considerata terra di conquista di e sperimentazione ai danni dell'ambiente e dei cittadini. Non possiamo proprio dormire sonni tranquilli!!!
NOI DICIAMO NO A QUALUNQUE ATTIVITA' DI QUESTO TIPO
Sull’argomento, come è noto, siamo in attesa della pronuncia da parte del Consiglio di Stato in merito al ricorso presentato dalla Società Saras S.p.A. sul Progetto Eleonora. Infatti, la Società petrolifera ha pensato bene di agire contro la sentenza del Tar Sardegna che ne ha bocciato il Piano. Ma secondo voi è normale che dopo circa 10 anni di lotta e proteste, a suon di carte bollate e presidi vari del territorio, il progetto riguardante l’attività di perforazione esplorativa per la ricerca di gas naturale nel suolo di Arborea si trovi ancora a questo punto? Certo, se stiamo a ben vedere coloro che lo hanno sempre osteggiato, manifestando tenacemente la loro contrarietà, sono“solo” la popolazione locale e quel che resta delle povere imprese e delle organizzazioni agricole. Mettiamoci pure il contributo dei nostri “colleghi” facenti parte di altri noti Comitati e il quadro è completo. Ben si comprende che si tratta di lotte impari e di grandi e lucrosi interessi in gioco altrettanto sbilanciati. Dobbiamo però acquisire la consapevolezza che, almeno ad oggi, è sempre più spesso il cittadino comune a costituire l’unica e forse ultima barriera da frapporre a questi interessi predatori. 

MOBILITIAMOCI!!
Rivolgiamo un invito pieno di speranza a tutti i cittadini, le associazioni, i movimenti e i Comitati spontanei dislocati sull’intero territorio regionale affinche' si impegnino al riguardo, anche manifestando il proprio dissenso ma attraverso la presentazione delle proprie osservazioni nei modi e nei tempi previsti.
Dunque, rimbochiamoci le maniche, sciroppiamoci qualche centinaio di pagine di follia pura, e, entro il 28 marzo 2016, sommergiamo gli uffici della Regione Sardegna con una marea di osservazioni contrarie al PEARS!
La legge, infatti, prevede che chiunque abbia interesse, anche per la tutela degli interessi diffusi, può presentare osservazioni, suggerimenti e proposte, fornendo nuovi e ulteriori elementi conoscitivi e valutativi all'amministrazione regionale. Ciò rientra nella Valutazione Ambientale Strategica a cui il Piano è sottoposto, e durante la quale è appunto contemplata la partecipazione della popolazione, come previsto dalle norme comunitarie e nazionali in materia di coinvolgimento dei cittadini e delle parti interessate.
Ricordiamo che le osservazioni dovranno essere presentate al Servizio Energia ed Economia Verde - Assessorato Industria – Viale Trento, 69 - 09100 Cagliari -industria@pec.regione.sardegna.it - e al Servizio Valutazioni Ambientali - Assessorato della Difesa dell'Ambiente - via Roma 80 09123 Cagliari – difesa.ambiente@pec.regione.sardegna.it - entro il termine di 60 giorni succitato (ovvero entro il 28 marzo 2016).
Presentare tante, accese e, per quanto e' possibile, qualificate osservazioni per ora è l'unico modo in cui i cittadini possono intervenire per dire la loro opinione, ed eventualmente opporsi a quanto stabilito dal Piano.
Detto in parole povere chi tace acconsente, perciò se nessuno si oppone e tutti tacciono il Piano va avanti con le opzioni previste!
Ricordiamo a tutti che abbiamo poco tempo: il termine scade il 28 marzo 2016.
Perciò coraggio e diamoci da fare!!!

INFINE....UN BEL "SI" AL REFERENDUM DEL 17 APRILE 2016 CONTRO LE TRIVELLE
E non dimentichiamoci assolutamente che il prossimo 17 aprile occorrerà rispondere al quesito referendario nazionale sul tema delle trivellazioni off-shore.

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