venerdì 6 luglio 2018

Ancora gasdotto. La Giunta non si arrende, il Deputato Vallascas (M5S) la affonda

 Una minaccia concreta

 "SOS- AIUTO: Scrivo da Villacidro. Venerdì in tarda mattinata un geologo si è palesato in azienda a dirmi che doveva misurare il livello dell'acqua nel pozzo. Siamo a Villacidro, periferia est del paese, la mia è un'azienda che ha investito sulla sostenibilità e le produzioni biologiche, con un frutteto e un mandorleto biodiversi e una zona coltivata a macchia mediterranea, con bellissime sughere che ho appena acquistato per...lasciarla intatta e farci un parco... Senza che io ne sappessi nulla e senza la mia autorizzazione uno sconosciuto si presenta nel mio terreno ed è da costui che scopro così che il metanodotto passerà nel mezzo della mia Terra e ci sarà una servitù di passaggio. Verranno le ruspe e sventraranno tutto. Scaveranno trincee e metteranno tubi sotto terra....Anni di investimenti, di cura e amore per la mia Terra verranno spazzati via per nulla. Non li farò entrare, non permetterò lo scempio. Aiutatemi...". 
Questa è una delle tante email che il notro Comitato riceve da cittadini e cittadine concretamente minacciate dall'ennesimo progetto che, ormai da oltre 20 anni, prevede la realizzazione di un gasdotto in Sardegna.

Opera Inutile, devastante e anacronistica

Andrea Vallascas, Capogruppo del M5S nella Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati, ha presentato qualche giorno fa ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico un’interrogazione sul progetto di metanizzazione della Sardegna  «Un’opera inutile e anacronistica, destinata a compromettere il territorio e a negare ancora una volta all’Isola un percorso di sviluppo sostenibile». Secondo Vallascas si tratta di "Un’opera faraonica che prevede investimenti pari a 1,5 miliardi di euro per la realizzazione di dorsali, bacini rigassificatori e depositi costieri di stoccaggio del Gnl: interventi destinati ad avere un impatto devastante per il territorio e l’ambiente». « Un’opera inutile in un contesto in cui il fabbisogno energetico è crollato dopo la chiusura delle principali industrie energivore. Ed è anacronistica perché, nel catapultare l’isola indietro nel tempo, a modelli di sviluppo che hanno devastato e inquinato, rischia di vanificare gli sforzi fatti sino ad oggi per promuovere la diffusione delle energie rinnovabili assieme a uno sviluppo sostenibile e compatibile con le vocazioni naturali e tradizionali della regione». 

La "Grande Opera" che rende la Sardegna sempre più dipendente dagli altri

Nella sua nota Vallascas evidenzia che «La stessa consultazione pubblica, presentata ieri, sulla Strategia energetica nazionale ha fatto emergere, tra le osservazioni contrarie alla metanizzazione, la necessità di avviare un processo per realizzare progressivamente una Sardegna al 100% rinnovabile, investendo nelle tecnologie, nei sistemi di accumulo e nell’efficienza energetica. In questo modo si otterrebbero benefici energetici e ambientali e una riduzione della dipendenza dagli approvvigionamenti esteri: circostanza che, viceversa, si verificherebbe proprio con la realizzazione del gasdotto, visto  che in Sardegna non c’è il gas».
La nota del Deputato colpisce e affonda le ambizioni di questa Giunta regionale che, a nostro parere, sembra fermamente intenzionata a legare il proprio mandato, in ogni modo e costi quel che costi, alla Grande Opera, rivolta più che altro a fare ombra sugli scarsissimi risultati ottenuti: «La metanizzazione  è in controtendenza con i processi di elettrificazione dei consumi domestici e del riscaldamento, soluzione che viene auspicata anche nella Strategia energetica nazionale per l’innegabile efficacia che avrebbe nei processi di efficientamento energetico, di riduzione dei consumi e di abbattimento delle emissioni». Vallascas, infine, precisa che «Il gas naturale liquefatto possa trovare un’applicazione interessante come carburante per i mezzi di trasporto, per navi e treni. Ma, in questo caso, ci troviamo di fronte a un’opera che porterebbe ancora una volta a un uso sconsiderato del territorio sardo già fortemente provato da un’industrializzazione che, dopo aver strutturato e compromesso l’ambiente, ha lasciato inquinamento e disoccupazione».

Ma non si tratta solo di questo!

1 miliardo e 500 milioni di € per tranciare in due inutilmente la Sardegna, seminando miseria e distruzione ma......Da decenni in questo periodo iniziamo a vedere le immagini del bestiame arrostito e dei nostri boschi in fiamme, ed a leggere che "La Sardegna brucia". Leggeremo anche i soliti commenti sul fatto che mancano i soldi per gli elicotteri, il personale, i canadair, i sistemi di allerta, etc. etc.
Da decenni, sempre in questo periodo, leggiamo nei quotidiani locali che, nonostante le pioggie e le falde che dissetano il nostro sottosuolo,"La Siccità si abbatte sull'Isola", che la rete idrica è un colabrodo, che i bacini non sono collegati tra loro e che... mancano i soldi!".
Qualche giorno fa abbiamo visto le immagini e letto nei quotidiani locali degli effetti che le forti pioggie provocano, da decenni e regolarmente almeno una volta all'anno, in numerose località della Sardegna (a Pirri - Comune di Cagliari - la popolazione si è così abituata all'annuale innondazione che questa è ormai divenuta un fenomeno folcloristico). Il dissesto idrogeologico della nostra Isola è ormai endemico e, nostro malgrado, ci siamo abituati. Anche qui mancano i soldi.
Ci vogliono far credere che nel giro di tre anni "il gas arriverà nelle case e nelle aziende". Ma è da quando eravamo ragazzini-e che aspettiamo di percorrere la SS 131 in sicurezza, che tolgano i semafori dalla SS 554 o che, finalmente, in Sardegna sarà una cosa normale prendere un treno, così come nella gran parte dei Paesi civili......

Ci abitueremo anche a vedere la nostra Terra perennemente violentata da mezzi pesanti, gru, trincee e voragini dove, forse, un giorno poseranno dei tubi che non si sa bene cosa trasporteranno?

Nel frattempo, senza che ce ne accorgiamo, ci stanno rubando le fonti energetiche che la nostra Terra ci regala in abbondanza: il sole e il vento.

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