Evidentemente sono ancora in tanti, troppi,
coloro che in Sardegna, pur rivestendo incarichi importanti, non risultano
dotati di un minimo di senso del ridicolo. Nonostante l’estrema gravità della
situazione, il complesso e oscuro periodo che stiamo attraversando e nonostante
la dilagante decadenza (ma per alcuni è meglio parlare di "crisi") di
principi e di valori che ammorba la nostra vita quotidiana, qui da noi si
continua a organizzare inutili convegni, seminari o conferenze dove i soliti
"politici", “autorità”, “esperti” o “tecnici” se la cantano e se la suonano tra di
loro, con grande visibilità sulla “stampa”locale (quante virgolette!!). Gli
argomenti e i punti all’OdG sono gli stessi sin dagli anni 80, così i dati
forniti (rigorosamente in costante peggioramento) e le, tanto poche quanto
inefficaci, soluzioni proposte. Così
qualche giorno fa al convegno su “Relazioni industriali e mercato del
lavoro”, organizzato a Cagliari al "Regina Margherita" dove,
grande novità, è stata evidenziata
«l'assenza del tema del lavoro nell'agenda degli ultimi governi e la necessità
di ridistribuire il reddito per vie fiscali». Nel Convegno, a cui ha
partecipato anche il solito “pezzo grosso” da Roma - ossia la Segretaria Nazionale
della Cgil Susanna Camusso -, i qualificati relatori hanno svolto le loro riflessioni
sulle "numerose criticità, causa dei dati negativi sulla crescita". Tali
efficaci e originali elucubrazioni hanno partorito, infine, la soluzione ai
nostri problemi: il motore della ripresa sarà, pensate un pò, alimentato a gas
grazie al GALSI. Tale inaspettata e radicale soluzione è stata introdotta e ben
articolata da autorevoli esperti in materia energetica quali: Alberto Scanu, leader
sardo della Confindustria - associazione che ha quasi raggiunto l'obiettivo di
eliminare l'industria (quella sana) dalla Sardegna - e Pietro Ciarlo, professore universitario di ciò che
rimane della Costituzione. Gli araldi della rinascita sarda hanno tuttavia
dovuto evidenziare che il progetto GALSI si dibatte per ora tra «molti nemici,
clima opaco tra veti espliciti e occulti». Un ambientaccio insomma, dove a
tramare e a remare contro la lodevole opera (un gasdotto senza gas) sono evidentemente anche
gli scalcinati rappresentanti della società civile. Se poi lo dice un professore universitario
c’è da crederci! Ma la perla dell'iniziativa è giunta alla fine, quando si
è rilevato che "Lo sviluppo economico del Nord è strettamente collegato a
quello del Sud, per il quale si chiede maggiore attenzione". La
ineccepibile verità, chissà perché tenuta sinora nascosta, è dunque venuta
finalmente fuori qualche giorno fa e proprio a Cagliari, all'Hotel Regina Margherita.
Il Convegno ha dunque marcato un momento
storico.
Peccato che ad occuparsene sia stata solo la stampa locale. L’Economist,
Le Monde Diplomatique e il resto della stampa internazionale hanno disertato il tema.
Ma si sa, l’informazione
non è più quella di una volta.
Da L'Unione Sarda
Confindustria sicura: basta guerre al Galsi, l'Isola riparta dal gas
Burocrazia più snella, accesso al credito per le piccole
imprese e nuove fonti energetiche. Sono alcuni dei problemi che
caratterizzano il rapporto tra industria e mercato del lavoro: tema
trattato, ieri mattina a Cagliari, in occasione del convegno organizzato
dall'associazione nazionale degli ex parlamentari della Repubblica.
Numerosi gli ospiti, tra i quali il segretario nazionale della Cgil,
Susanna Camusso che, durante il suo intervento, ha ricordato «l'assenza
del tema del lavoro nell'agenda degli ultimi Governi e la necessità di
ridistribuire il reddito per vie fiscali».
GLI INTERVENTI Gli intervenuti hanno evidenziato, ciascuno per il proprio settore, numerose criticità, causa dei dati negativi sulla crescita, in Sardegna e in Italia. Michele Cossa, vicepresidente del Consiglio regionale, ha evidenziato «il ricorso sempre più frequente, da parte dell'industria, alla chiusura di accordi di crisi. Bisogna mettere in campo iniziative di rilancio». Uno degli aspetti fondanti della ripresa industriale in Sardegna riguarda l'energia. Secondo il presidente di Confindustria, Alberto Scanu, infatti, «è necessario ripartire dal gas e mettere fine alla guerra nei confronti del Galsi: non serve a nessuno il diniego a tutto campo». Un argomento sul quale è intervenuto anche il costituzionalista, Pietro Ciarlo che, in riferimento al Galsi, ha parlato di «molti nemici, clima opaco tra veti espliciti e occulti». L'ex parlamentare dei Ds, Pietro Maurandi, si è soffermato sull'azione del Governo che nel 2002 «con un accordo con le parti sociali, mise fine alla concertazione». Poi, sull'operato dell'esecutivo guidato da Monti ha evidenziato la «necessità di recuperare il rigore finanziario: un'operazione che non può durare in eterno».
GLI EX PARLAMENTARI C'è poi un'altra questione che vede l'Italia crescere a due velocità, come ha spiegato il presidente dell'Associazione degli ex parlamentari, Gerardo Bianco: «Si commette l'errore di considerare il Mezzogiorno come una palla al piede. Lo sviluppo economico del Nord è strettamente collegato a quello del Sud, per il quale si chiede maggiore attenzione».
Matteo Sau
GLI INTERVENTI Gli intervenuti hanno evidenziato, ciascuno per il proprio settore, numerose criticità, causa dei dati negativi sulla crescita, in Sardegna e in Italia. Michele Cossa, vicepresidente del Consiglio regionale, ha evidenziato «il ricorso sempre più frequente, da parte dell'industria, alla chiusura di accordi di crisi. Bisogna mettere in campo iniziative di rilancio». Uno degli aspetti fondanti della ripresa industriale in Sardegna riguarda l'energia. Secondo il presidente di Confindustria, Alberto Scanu, infatti, «è necessario ripartire dal gas e mettere fine alla guerra nei confronti del Galsi: non serve a nessuno il diniego a tutto campo». Un argomento sul quale è intervenuto anche il costituzionalista, Pietro Ciarlo che, in riferimento al Galsi, ha parlato di «molti nemici, clima opaco tra veti espliciti e occulti». L'ex parlamentare dei Ds, Pietro Maurandi, si è soffermato sull'azione del Governo che nel 2002 «con un accordo con le parti sociali, mise fine alla concertazione». Poi, sull'operato dell'esecutivo guidato da Monti ha evidenziato la «necessità di recuperare il rigore finanziario: un'operazione che non può durare in eterno».
GLI EX PARLAMENTARI C'è poi un'altra questione che vede l'Italia crescere a due velocità, come ha spiegato il presidente dell'Associazione degli ex parlamentari, Gerardo Bianco: «Si commette l'errore di considerare il Mezzogiorno come una palla al piede. Lo sviluppo economico del Nord è strettamente collegato a quello del Sud, per il quale si chiede maggiore attenzione».
Matteo Sau
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