Ciò che viene descritto nel commento che riportiamo qui di seguito è da non credere ma purtroppo è la triste e cruda realtà. La Regione Sardegna nega l’Autorizzazione alla costruzione dell’impianto di seguito descritto per motivi legati alla Valutazione di Impatto Ambientale. Ad una zona ed un territorio già ampiamente compromessi a causa di infrastrutture industriali e inquinamento diffuso, si nega la auspicabile “conversione” per motivi di natura ambientale. Ossia, la nuova struttura destinata a vedere la luce in quel sito contrasterebbe con la bellezza dei luoghi, minandone appunto la tutela e la conservazione. Per il gasdotto GALSI, invece, che sventra e danneggia tutto il territorio isolano - comprese le svariate incomparabili economie racchiuse al suo interno, impoverendo e distruggendo in modo irreversibile tutto ciò che incontra - non si è riscontrato nessun problema del genere. Anzi, le autorevoli dichiarazioni e rassicurazioni rilasciate dai soliti noti: Cherchi, Pili e Potì di Galsi, ci devono bastare per dormire sonni beati.
Stiamo dunque tranquilli. Noi Sardi non abbiamo niente di che preoccuparci, siamo davvero in buone mani!
Pubblichiamo volentieri l'interessantissimo commento al nostro precedente post. Stiamo dunque tranquilli. Noi Sardi non abbiamo niente di che preoccuparci, siamo davvero in buone mani!
Per fortuna che ogni tanto ci sono buone notizie come questa!!! ^_^
Il punto è che proprio la Regione, il massimo organo legislativo ed istituzionale che dovrebbe- il condizionale è d'obbligo- tutelare i Sardi e programmare il futuro con lungimiranza, ha invece dato un colpo potenzialmente mortale alle possibilità industriali, occupazionali ed economiche della Sardegna, che in prospettiva potrebbero- peraltro- aprire la strada all'autodeterminazione politica. Il colpo è stato inferto nel più assoluto silenzio con la complicità voluta del sistema dell'informazione sarda, che ha occultato tanto la notizia quanto ancor di più le gravissime implicazioni che comporta. La decisione a cui faccio riferimento è quella di fermare il Progetto CRS-4 voluto dalla precedente amministrazione Soru che prevedeva, all'interno delle Zone Industriali dismesse, la creazione di centrali solari termodinamiche, che sono il sistema più avanzato e produttivo al mondo nel campo delle Energie Rinnovabili, capaci di cambiare drasticamente lo scenario dell'approvvigionamento e della produzione energetica dell'Isola, e di abbatterne il costo. Tale progetto, deriva da un'idea di Carlo Rubbia, Nobel italiano per la Fisica, e consiste in impianti costituiti da una torre centrale sulla quale convergono i raggi solari riflessi da diverse decine di grandi specchi- un'idea derivata direttamente da Archimede- che seguono il movimento del Sole nel cielo comandati dai computer. Ebbene, la caratteristica di tali impianti, oltre ad essere totalmente green, e a fornire energia a costo quasi pari a ZERO, a differenza della tecnologia fotovoltaica è in grado di produrre energia anche di notte e fino a diversi giorni senza irraggiamento solare. Capite dunque che, data la rilevanza tecnologica ed i grandi vantaggi e le capacità di questo progetto, un sistema del genere a supporto del comparto industriale sardo sarebbe stato un formidabile strumento di riduzione del prezzo dell'energia, e un potente volano per la nostra Economia. La firma che decretava lo stop è stata apposta il 23 Dic. 2011, il giorno prima della vigilia di Natale, tra lo stupore e l'incredulità degli scienziati come il Prof. D'aguanno, a capo del progetto e illustre collaboratore di Rubbia, il quale evidenziava l'assoluta inconsistenza delle motivazioni della Regione che avevano portato a tale drammatica decisione. Credo che a tutti sia chiara l'importanza di questa decisione e quanto essa sia gravida di implicazioni che aprono- invece- la strada al GALSI, o magari al Pozzo Eleonora, altro scempio ordito questa volta dai Moratti e la Saras. Tutto ciò, secondo me, con il chiaro intento da parte della Giunta Regionale di portare avanti politiche, e scelte, che ci mantengano sempre soggiogati, piuttosto che avvicinarci ad un'indipendenza economica, prima di qualunque altra.
Vi prego, condividete. Solo la Conoscenza ci renderà liberi.
Per aperne di +:
la decisione è stata presa, guarda caso, proprio il giorno successivo alla Conferenza di Servizi (datata 22 dicembre)che dava l'OK al gasdotto GALSI: su 100 voti soltanto 2 i Comuni contrari, Olbia e Giba. Quei soldi negati per una struttura utile di conversione e tecnologicamente sostenibile, dovevano servire a finanziarne un'altra completamente inutile, dannosa e fortemente impattante. Assurdo!!!!
RispondiElimina...mica tanto assurdo,considerato lo spessore di queste teste...che ci governano...
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