mercoledì 22 febbraio 2012

Reportage: Il gasdotto fa bene alla Sardegna, ma nell’isola scoppia la protesta

Commento tratto dall'articolo disponibile cliccando qui
Schierarsi ideologicamente è superfluo : le ideologie sono accessorie quando si discute di un mattone, un travetto, un tubo. Sono il metodo ed il sistema – al solito – a difettare, è lo schierarsi per dimostrare una tesi, preventivamente, senza cura di spiegarsi l’antefatto. I dati di analisi ed i flussi informativi per effettuare una scelta di buon senso esistevano : oggi, sono ancora più evidenti, basta sapere come / dove cercare e le risposte si trovano. Come per qualsiasi opera d’ingegno umano ( in questo caso scriviamo di un piano energetico regionale con priorità di futuro impatto e ricaduta nello sviluppo sociale ed economico di una collettività ), oltre all’esaminare i punti di forza e debolezza esiste nella progettualità un conto economico tra profitti e perdite. Un " dare " e un " avere ". Quando si comparano le ipotesi, si pianifica un futuro modello di sviluppo sostenibile da prediligere, l’informazione e la cultura allontanano possibili vizi di forma. Chi è stato demandato democraticamente all’amministrare – godendo di un osservatorio privilegiato e da qualsiasi parte politica provenisse – ha di fatto, consapevolmente, canalizzato risorse improprie oggi ormai da rigenerare(*), indispensabili per garantire un dignitoso futuro alla Sardegna : questo senza preventivamente razionalizzare sulle possibili alternative. Chi di Voi informerà Lor Spettabili Signori che, a fronte dell’arricchirsi di terze parti con torri e campi eolici ( per economie di scala e proventi esterni alla regione ), esiste anche il micro eolico cittadino? Il progetto è power flowers con turbina Eddy, commercializzato ed applicato nei viali anche per arredo urbano, produce kWh, tanti kWh oltre che esteticamente arredare ( http://www.gizmag.com/power-flowers-project-aims-to-bring-wind-turbines-... ), nelle diverse soluzioni, tutte non invasive e con 43/48 db emessi. Traducetendo la scheda tecnica proponete l’alternativa alla Vs. Amministrazione.
( memo : suggerire l’adozione del corpo illuminante led per l’illuminazione pubblica, Ollolai Docet ).
C’è chi ha stimato, sull’esperienza di El Hierro(**) e come ricercatore di UniCa, fabbisogni ed ammortamento del costo d’impresa nell’ ambito di un progetto al quale ha collaborato la comunità scientifica internazionale.
Di seguito, sinteticamente, le risultanze degli studi.
Per semplificare i calcoli ci si limita a considerare l’utilizzo di pannelli fotovoltaici senza abbinare altre fonti. ” Il totale consumo di energia elettrica della Sardegna ( dati del 2008, oggi è inferiore considerate le dismissioni, fonte Enel ) ammonta a 12 miliardi di kWh/anno, per una spesa totale ( al costo di 10 eurocent al kWh ) di 1,2 miliardi di euro l’anno. La quantità di energia che il sole deposita in un anno su un metro quadrato di superficie inclinata di 34 gradi (di poco inferiore ai 40 gradi, la latitudine media della regione, per ottimizzare le differenze tra estate ed inverno), esposta a sud di in modo da ricevere la massima insolazione possibile in Sardegna e’ di 1830 kWh. Considerando, realisticamente, che solo il 75% di questa energia possa essere convertita, considerando una efficienza di conversione pari al 15% ( valore medio degli attuali moduli fotovoltaici commerciali ), si ottiene una produzione di energia annua pari a 206 kWh per metro quadro. Volendo provvedere al 100% del fabbisogno elettrico della Sardegna da fonti rinnovabili, usando pannelli fotovoltaici, dovremmo utilizzare 58 km quadri di pannelli. ( i pannelli vanno distanziati tra di loro in modo da non farsi ombra, questo aumenta l’area richiesta di un fattore che dipende dalla inclinazione e che, nel caso in esame, è poco al di sotto del 100% ). Cio’ significa che l’ area di territorio necessaria sarebbe di 113 km quadri, che e’ quasi lo 0.5% della superficie della Sardegna. Suddividendo il territorio richiesto tra i 377 Comuni della Sardegna, ogni Comune dovrebbe provvedere con un appezzamento quadrato di terra di soli 550 metri di lato ( per confronto, si pensi che la superficie attualmente evacuata intorno alla centrale nucleare di Fukushima corrisponde a circa 2800 km quadrati). Il costo totale ammonterebbe a 17,4 miliardi di Euro, assumendo un costo alla fabbrica di circa 300 euro al metro-quadro per il sistema Pannelli più Inverter ( l’apparato elettronico in grado di convertire la corrente continua a basso voltaggio generata dai pannelli nella corrente alternata a 220 Volt utilizzata in rete ) – costi che, comunque, sono destinati ad abbattersi nei prossimi mesi: nel 2012 si prevede un abbattimento dei costi fino a 160 euro al metro quadro per un costo totale di 9,3 miliardi di Euro per l’intera Sardegna. La centrale fotovoltaica andrebbe accoppiata con un impianto di immagazzinamento idroelettrico: si è calcolato che un volume di acqua di 1 miliardo di metri-cubi ad una altezza di 120 metri è sufficiente per immagazzinare 328 milioni di kWh di energia, sufficiente per garantire all’intera Sardegna totale autonomia energetica ( fino a 10 giorni anche in uno scenario irrealistico di totale assenza di sole e vento ). Un miliardo di metri-cubi, è esattamente la capacità del lago Omodeo, un lago artificiale già presente in Sardegna e costruito durante il periodo fascista nell’arco di 6 anni ( che si trova ad una altezza di 118 metri sul livello del mare). ” Resterebbe da dimensionare rete interna ( Enel ) e collegamento con la penisola per cedere il differenziale prodotto.E sorvoliamo, cortesemente, sui salti d’acqua inutilizzati per l’idroelettrico in Sardegna, così come per le risultanze dell'Enea (***), dove l’intera costa occidentale della Sardegna, pare, sia interessata da valori superiori a 12 kW/m sia in inverno che in autunno.
Galsi è un progetto di matrice squisitamente politica e " prenditoriale "
Il motivo non lo si deve ricercare nell’odierna propaganda : siamo lontani quaranta lunghi anni dal continuare a sostenere nella creazione di infrastrutture che ” Il metano, ci dà una mano “. Sono le parti interessate e coinvolte ad esibirsi nella difficile arte dell’evitare di contraddirsi, dovendo giustificare l’esborso – conosciuto e maturato ad oggi – di una cifra superiore al miliardo di euri maldestramente esitati : impegnati a capitolo con destinazione d’uso e parzialmente spesi a sostegno di una scelta tecnologicamente superata, resa antieconomica dal passare del tempo e dalla stessa ricerca. Sostanzialmente : si è investito risorse nella direzione sbagliata, è denaro pubblico, generando complessità anziché semplificare per risorse disponibili ed eticamente applicabili secondo il presupposto delle tre ” E ” nell’intervenire con efficacia, efficienza, economicità. Non ci si meravigli se gli amministratori locali, i Sindaci, siano positivamente interessati : nel 2004 la R.A.S. ha messo a bilancio un fondo e parzialmente stanziato 700 mln € per la rete di gassificazione.
In diversi comuni, nell'odierno e per prepararsi al misticismo del progetto Galsi ( le riserve in Algeria sono disponibili, per stessa ammissione del Governo, ancora per 10/20 anni ), si vorrebbe sventrare l'area urbana predisponendo tubazioni e serbatoi di stoccaggio per distribuire, " momentaneamente " il GPL. Quanti Comuni hanno usufruito del fondo, quanti hanno predisposto le tubazioni e quanti ancora devono richiederne il contributo ? In tempi di tale contrazione economica, dove negli Assessorati ai Servizi Sociali mancano i fondi per ammortizzare il disagio e le mense della Caritas insufficienti e traboccanti ( fonte Don Marco Lai, responsabile Caritas Sardegna ), può tornare utile avere spiccioli da devolvere per recuperare il consenso dei Clientes. L’unica giustificazione, credibile e comprensibile, è quella di poter generare commesse per un limitato numero di imprese locali, con lavoro temporaneo per un imprecisato numero di risorse umane despecializzate : ovviamente part time ed in sub-appalto, con tutte le conseguenze che comporta nel gestire la sicurezza del lavoratore. ( Si ricorda che nel rilancio ed ampliamento del Porto Canale a Cagliari, per contenere i costi al ribasso conformemente alla gara, le maestranze despecializzate ( es. i ferristi ), provenivano da Tunisia, Algeria, Marocco ).
In ultimo
Non si è contro a prescindere, si può e si deve proporre soluzioni : non dimentichiamo l’infinita serie di input dispersivi e contraddittori che alimentano la coltre di nebbia, la cortina fumogena che accompagna ” l’Affaire Galsi “. Argomento principe dei sostenitori ed obiezione : ” ma insomma, sei contro il nucleare, l’eolico non ti sta bene, il metano è da rifiutare, sempre posizionato sul No, come alimenterai la tua caldaia e potrai sopravvivere ? ”.  Scelte, si tratta solo di scelte, cultura e informazione non addomesticata le consentono ridimensionando in termini accettabili il rischio di ennesime valutazioni errate.
Pragmaticamente.
Chi dei lettori è disposto da ipotetico amministratore - e con quale coscienza - a posizionarsi  inderogabilmente ( e promuovere con tale enfasi … ) una scelta che ha sottratto e continua ad ipotecare future risorse della collettività senza certezza di buon fine ? Questo, senza precedentemente avere esposto e dibattuto pubblicamente le alternative, non a giochi ormai compiuti e tempo quasi scaduto. 
( Forse compiuti : all’interno dello stesso Consorzio Galsi, c’è chi solleva dubbi di reale redditività, 180 mln € annui a regime secondo il business plan, da spartirsi in quote societarie (****), potrebbero non coprire le incidentalità a venire nella realizzazione dell’opera ). E' un gioco, d'accordo, ma non affrettatevi con le adesioni e pensateci bene, chi sbaglia in questo ipotetico gioco non perde solo in credibilità : paga, sono ammesse solo sottoscrizioni in solido tramite impegno fidejussorio. Stesso impegno andava richiesto alle Multinazionali che si insidiavano nei precedenti Poli Chimici ed Industriali, salvo vendere e/o delocalizzare per " mancante redditività ", senza auspicabile conversione dei posti occupazionali (*****) e risanamento delle aree occupate. Diversamente si vince facile, rientrando nella categoria degli amministratori pubblici lungimiranti ed avvicendatisi nel tempo. Per non sconfinare eccessivamente nell’inventario della memoria, dal Piano Rinascita. Ai posteri, in attesa della miracolosa fornitura economicamente energetica ( ed ai 13.000 sopravvissuti agli espropri dal tracciato del Galsi ... ), l’ardua sentenza.


(*)Risorse mancanti, il bilancio della R.A.S. è inaffidabile e contabilmente falsato da poste anticipate e non presenti/sostanziate per 2,1 mld € : questo perché il disavanzo contabile cumulato dalla Regione nel quadriennio 2009-2012 è ufficialmente di 5,6 miliardi, sommando anche le entrate pretese dallo Stato e non ancora accertate, si arriva a una cifra dell’ordine degli 11-12 miliardi. Da sommarsi ai 7 miliardi non utilizzati e identificati nel bilancio della R.A.S. come avanzo passivo. ( fonte : Beniamino Moro, Dipartimento di Economia Università di Cagliari, Professore ordinario di Economia politica, Direttore del Dipartimento di Economia, Presidente del Consiglio del Corso di laurea magistrale in Scienze Economiche )
(**) El Hierro, isola delle Canarie con popolazione di 10.000 abitanti, dove accoppiando eolico da 10 MW con 2 centrali idroelettriche si è raggiunto totale indipendenza energetica e potabilizzazione dell’acqua necessaria al fabbisogno dell’isola. Costo dell’opera : 54.00 mln € ( Cinquantaquattromilioni/Euro )
( fonte : UniCa, Dipartimento di Fisica Università di Cagliari )
(***) Cosa sarà mai questo valore in scala, questi alieni 12 kW/m ?
( fonte : http://www.enea.it/it/produzione-scientifica/energia-ambiente-e-innovazi... )
(****) La quota societaria, pari all'11,6%, che la R.A.S. intende impegnare tramite la SFIRS, è stimata in 150.000.000 € ( centocinquantamilioni/Euro ). Alla luce dei dati esposti, ipotizzarne una migliore applicazione.
(*****) Si prenda quale esempio di vigilanza e tutela la Germania : il caso Opel, dove il Dott. Marchionne non assicurava di rilevare totalmente le risorse umane impiegate e per questo rifiutato dal Governo nell'acquisizione, è da manuale.

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