lunedì 15 ottobre 2012

AFFARI D'ORO PER LA "MULTIUTILITY" ROMAGNOLA DEL PD


Tomaso Tommasi di Vignano, presidente di Hera, la società del Partito Democratico che distribuisce utili tra i comuni dell'Emilia Romagna, tranquillizza gli azionisti: dalla fusione tra HERA e ACEGAS nascerà una nuova realtà da 4,5 miliardi di €; il terzo gruppo italiano tra le "multiutility" nella vendita di gas. Dunque, affari d'oro per il PD e per i comuni romagnoli, oltre che per i manager di Hera, con i loro stipendietti e bonus milionari*.
Tutto ciò anche grazie alla Sardegna che, nel pieno esercizio della sua SOVRANITA', regala loro una buona fetta dell'Isola, attendendo impaziente che siano gli algerini a decidere se vendere o meno il gas necessario per alimentare una tra le più imponenti speculazioni mai avviate negli ultimi decenni. 
Mentre la Regione naviga a vista, dimenandosi tra facili slogan triti e ritriti e pericolose alleanze con gruppi di potere dalla fedina penale discutibile, le azioni dei vari gruppi industriali che partecipano a GALSI vanno a gonfie vele. Intanto il sistema energetico della Sardegna è allo sbando o nelle abili mani di losche lobby. Da Confindustria sino ai sindacati, passando per Ance e Anci, l'unica proposta concreta per assicurare all'Isola un futuro energetico, stabile e in grado di utilizzare le risorse di cui dispone in abbondanza, è quella di "accellerare sul GALSI".
Basta tentare di leggere una bolletta per capire che non sarà di certo quest'ultimo a tirarci fuori dai guai. Ma questa è la scelta più comoda, lo slogan più facile, la parolina magica che risolve tutti i problemi di un'Isola ormai alla deriva.



 (ANSA) - BOLOGNA, 15 OTT - Il nuovo soggetto che nascerà
dalla fusione tra Hera e AcegasAps avrà una produzione
superiore ai 4,5 miliardi di euro. E' lo scenario tracciato da
Tomaso Tommasi di Vignano, presidente di Hera, aprendo i lavori
dell'assemblea della multiutility al Cnr di Bologna che dovrà
ratificare l'operazione. Secondo Tommasi la nuova realtà potrà
contare su 750 milioni di margine industriale, 140 milioni di
utile netto e un Ebitda di 3,2.
   "Saremo il secondo gruppo nazionale tra le local
utilities", ha sottolineato Tommasi, secondo il quale dalla
fusione nascerebbe "il primo operatore italiano per rifiuti
trattati, il secondo per volume d'acqua venduto, il terzo nella
vendita di gas e il quinto nella vendita di energia elettrica".
   Il numero uno di Hera ha anche rassicurato riguardo ai
malumori espressi da alcuni comuni alla vigilia dell'
appuntamento di oggi: "Ci sarà un consolidamento della
leadership ambientale e nei servizi a rete. E contiamo di
migliorare la qualità e l'efficacia del servizio, anche in
prospettiva delle prossime gare". Oltre, ha aggiunto, "ad un
ampliamento del presidio territoriale e della sinergia
imprenditoriale". (ANSA).

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