venerdì 21 aprile 2017

Quando lo Stato non vuole ascoltare i cittadini!

Esiste davvero la democrazia partecipata?

Di democrazia partecipata si parla sempre più spesso, nei mass-media, nei social network, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nella politica...

Il Governo pubblica on line lo spazio "PARTECIPA!" dedicato ai cittadini che vogliono dire la loro in merito alle azioni politiche portate avanti sul territorio nazionale. Le Regioni a loro volta, pubblicano sui rispettivi siti altrettanti spazi di e-democracy per permettere alla società civile di esprimere il proprio parere sulle politiche territoriali.
E infine "la vostra voce in Europa". Da anni ormai l'UE, ci insegna quanto sia necessario promuovere la partecipazione attiva dei cittadini al processo politico europeo.
Tutto questo però, a quanto pare, non vale quando i cittadini decidono di dire di NO! No a strutture impattanti imposte sui loro territori, programmate da pochi poteri forti senza essere minimamente condivise con la cittadinanza locale.
"PARTECIPA!", infatti, non sembra essere sempre applicabile!
Non quando i cittadini non condividono certe tipologie di progetti e non sono d'accordo sulla costruzione di mega-impianti ad altissimo impatto con costi sociali elevatissimi, che modificherebbero per sempre la bellezza del paesaggio e l'economia dei territori, a beneficio di niente.
Dire NO per i cittadini non vale! Non vale per i NO TAP in Puglia, per i NO TAV in Piemonte, per i NO GASDOTTO in Sardegna, e per gli altri NO che i cittadini decidono di esprimere.
Non vale perché qualcuno sostiene che non bisogna lasciarsi andare a vari sentimentalismi soggettivi, ma affidarsi al pensiero superiore di alcuni "tecnici industriali super-specializzati", che solo loro sono in grado di fare calcoli economici e capire cosa è bene per noi!
Non vale perché, in ultima analisi, la motivazione è sempre la stessa: "sulle opere strategiche che rispondono al preminente interesse per lo Stato, la VIA la decide per competenza un organo amministrativo dello stesso Stato".
In sostanza sul "preminente interesse per lo Stato", decide lo Stato e nessun altro! Quindi, in realtà l'opinione dei cittadini è assolutamente irrilevante.
Insomma, si fa finta di essere moderni e si parla tanto di condivisione e democrazia partecipata ma abbiamo ancora tanta strada da percorrere, prova ne è che i cittadini per farsi ascoltare devono lottare, usare la forza, fare barricate, bloccare strade e interrompere cantieri, pagare ricorsi, farsi arrestare...
Che senso ha continuare a raccontarci menzogne, farsi belli in Europa, e tentare di farci credere che possiamo esprimere un nostro parere sulle politiche territoriali?
Affianco a "PARTECIPA!" per cortesia aggiungete una postilla: "dite solo SI, i NO non sono ammessi"!
La democrazia partecipata è ancora un'illusione!
Ma noi continueremo a dire di NO!

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