In base alla Strategia recentemente lanciata dalla Commissione Europea in materia di ambiente ed energia, entro la fine
del 2018 gli Stati membri dovranno presentare alla Commissione
europea i rispettivi progetti di piani nazionali per il clima e
l'energia, fondamentali per conseguire gli obiettivi al 2030 in
questi settori. La Commissione auspica che tali piani siano
"lungimiranti e rientrino nella strategia a lungo termine
dell'UE".
È dunque lecito domandarsi: cosa intende fare la
Regione Sardegna al riguardo? Mantere l'attuale Piano Energetico che, elaborato a porte chiuse,
prevede un gasdotto e tratta di "produzione di energia geotermica"? E ciò mentre sono in continuo aumento, in tutta
l'UE, le regioni, i comuni e le associazioni imprenditoriali che
stanno elaborando una loro visione per il 2030-2050, arricchendo il
dibattito e contribuendo a definire la risposta dell'Europa alla
sfida mondiale dei cambiamenti climatici.
In un bell'articolo pubblicato su "Manifesto Sardo", Antonio Muscas spiega come elaborare un Piano Energetico al fine di superare definitivamente i
vecchi modelli di pianificazione energetica e industriale per adottare
un modello funzionale al rilancio del sistema socio-economico sardo.
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