In Sardegna, dove alcuni territori hanno già detto NO al gasdotto per motivi economici e ambientali, si sta riflettendo anche sul "dettaglio" della sicurezza?
Ieri due attentatori hanno attaccato una scuola militare situata a Cherchell, a un centinaio di chilometri a ovest di Algeri, provocando diciotto morti e un numero imprecisato di feriti, secondo quanto riporta il quotidiano El Watan. L'attentato è stato perpetrato subito dopo la fine del digiuno del Ramadan, quando i fedeli dell'Islam interrompono il il digiuno osservato durante la giornata. I due kamikaze si sarebbero fatti saltare in aria davanti all'ingresso della mensa ufficiali.
Negli ultimi anni, gli attentati ai gasdotti in tutte le aree di crisi dell'Area Mediterranea si contano a decine. L'ultimo nell'aprile scorso, quando un commando di quattro uomini armati ha attaccato un gasdotto egiziano facendolo esplodere. A seguito dell'attentato la fornitura di gas egiziano a Israele e Giordania è stata sospesa. Lo stesso gasdotto era stato preso di mira lo scorso 5 febbraio, al culmine della rivolta popolare che costrinse alle dimissioni il presidente Mubarak. Anche in quella occasione venne sospesa l’erogazione di gas.
...ma figuriamoci se i nostri politici hanno pensato che la Sardegna potrebbe diventare un facile bersaglio terroristico internazionale...
RispondiEliminaMa glielo hanno detto che il TUBONE trasporta GAS METANO, che a 50 gradi esplode???
Grazia
No, non lo sanno. Considerando che la loro principale fonte di informazione, quella in base alla quale prendono tutte le decisioni che poi ci ritroviamo noi sul groppone, è l'Unione Sarda.......
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