lunedì 29 agosto 2011

GALSI: LA SARDEGNA VUOLE VERAMENTE DIPENDERE DALL'ALGERIA?

In Sardegna, dove alcuni territori hanno già detto NO al gasdotto per motivi economici e ambientali, si sta riflettendo anche sul "dettaglio" della sicurezza?
Ieri due attentatori hanno attaccato una scuola militare situata a Cherchell, a un centinaio di chilometri a ovest di Algeri, provocando diciotto morti e un numero imprecisato di feriti, secondo quanto riporta il quotidiano El Watan. L'attentato è stato perpetrato subito dopo la fine del digiuno del Ramadan, quando i fedeli dell'Islam interrompono il il digiuno osservato durante la giornata. I due kamikaze si sarebbero fatti saltare in aria davanti all'ingresso della mensa ufficiali.
Negli ultimi anni, gli attentati ai gasdotti in tutte le aree di crisi dell'Area Mediterranea si contano a decine. L'ultimo nell'aprile scorso, quando un commando di quattro uomini armati ha attaccato un gasdotto egiziano facendolo esplodere. A seguito dell'attentato la fornitura di gas egiziano a Israele e Giordania è stata sospesa. Lo stesso gasdotto era stato preso di mira lo scorso 5 febbraio, al culmine della rivolta popolare che costrinse alle dimissioni il presidente Mubarak. Anche in quella occasione venne sospesa l’erogazione di gas.





2 commenti:

  1. ...ma figuriamoci se i nostri politici hanno pensato che la Sardegna potrebbe diventare un facile bersaglio terroristico internazionale...
    Ma glielo hanno detto che il TUBONE trasporta GAS METANO, che a 50 gradi esplode???
    Grazia

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  2. No, non lo sanno. Considerando che la loro principale fonte di informazione, quella in base alla quale prendono tutte le decisioni che poi ci ritroviamo noi sul groppone, è l'Unione Sarda.......

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