giovedì 5 aprile 2012

ATTENTI A QUEI DUE!







Ondate di gelo e investimenti congelati per il gas in Italia”

(di Antonio Sileo e Stefano Verde).

“L'inverno passato sarà ricordato come quello dell'eccezionale ondata di gelo e dell'emergenza gas: i consumi giornalieri sono balzati in alto in tutto il continente, in Italia il 7 febbraio hanno toccato il record di 465,9 milioni di mc …” leggi tutto: http://www.firstonline.info/a/2012/04/02/ondate-di-gelo-e-investimenti-congelati-per-il-gas/67d31307-0df9-4a02-a4be-5bc5ee991048


Ogni tanto qualcuno si fa vivo e ce lo ricorda. E di certo non è un caso che si preoccupi del futuro dell’Italia, soprattutto su argomenti riguardanti la dipendenza energetica da altri Paesi e la lentezza della nostra burocrazia, in merito alla costruzione di infrastrutture cosiddette strategiche.
In particolare, tra le righe compilate dai due luminari benefattori (signori Sileo e Verde), si auspica il superamento di qualunque ostacolo burocratico riguardo il gasdotto GALSI - destinato a portare il gas algerino in Europa attraverso la Sardegna - affinché questo provveda a liberarci dalla dipendenza energetica altrui.
Ci sembra però un ragionamento alquanto difficile da comprendere, almeno per noi del Comitato ProSardegnaNoGasdotto, che da quattro anni seguiamo con scrupolosa attenzione - avendo a cuore il bene e l’auspicato benessere della nostra isola e dei Sardi, e nutrendo, a ragione, scarsa fiducia nei confronti dei nostri decisori politici - le dinamiche riguardanti l’infelice progetto, il cui contenuto conosciamo nei dettagli, ed il suo iter amministrativo!
Non è stata certamente la lentezza della burocrazia italiana a rinviare di alcuni anni i tempi di messa in cantiere della struttura - dagli inizi del 2009 all’attuale data di messa in gas prevista per il 2014 - bensì fattori legati a costi e mercati energetici internazionali, nonché dinamiche interne al Consorzio Galsi.
Infatti, la lentissima “burocrazia italiana”, attraverso la pressoché rapidissima acquisizione di pareri positivi dei Ministeri dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di quello dei Beni e delle Attività Culturali, nonché di quello della Regione Autonoma della Sardegna, ha proceduto in pochissimo tempo all’emanazione del Decreto di VIA (Valutazione d’impatto ambientale), specificando in modo esplicito che la Disposizione attesta la compatibilità ambientale del Progetto GALSI:
“CONSIDERATO CHE il Progetto GALSI rientra tra le infrastrutture per il gas e l’energia elettrica ritenute strategiche dalla Commissione Europea per il conseguimento degli obiettivi della sicurezza e della diversificazione degli approvvigionamenti”.
E successivamente dichiarare quanto segue:
- “PRESO ATTO dell’interferenza dell’opera con aree di pregio naturalistico e aree protette (Aree Umide, SIC/ZPS, Santuario dei Cetacei) e impatto della struttura sugli habitat e la fauna, con particolare riferimento all’interferenza con le Praterie di poseidonia oceanica e gli impatti per l’avifauna e i cetacei; l’interferenza dell’opera con aree archeologiche e beni paesaggistici; l’impatto sulle attività agricole; l’impatto sulle zone transfrontaliere, etc, etc”….


Il Comitato si permette di aggiungere a questo soltanto alcuni dati significativi riguardo al disastro ambientale che si prospetterebbe per la Sardegna e per gli incolpevoli Sardi, qualora iniziassero i lavori di posa del gasdotto Galsi: 300 attraversamenti fluviali; 50 deviazioni di alvei di fiumi; 14 attraversamenti ferroviari e 108 attraversamenti stradali….!!!! E ci fermiamo qui….
Pertanto, in considerazione del risultato sin qui conseguito, ci pare decisamente improprio parlare di lentezza burocratica. Infatti, l’atteso (per voi) ed infausto (per noi) esito è stato ottenuto in tempi esageratamente celeri, nonostante sia stato ampiamente riconosciuto il devastante impatto che la costruzione dell’infrastruttura andrebbe a determinare sull’intero territorio.
Per quanto concerne invece il discorso legato alla dipendenza energetica, ci pare superfluo sottolineare che una infrastruttura di quella portata, così come concepita, non può che condannare definitivamente e irrimediabilmente la nostra autonomia.

Per saperne di più su quei due:
ANTONIO SILEO svolge attività di ricerca presso l’Istituto di Economia e Politica dell’Energia e dell’Ambiente (Iefe) dell’Università Bocconi. Docente in materie energetiche e ambientali in master e corsi di alta formazione.
STEFANO VERDE è Head of Power Trading Desk @ HERA Trading S.r.l – Bologna Area, Italy- Industry Oil & Energy

2 commenti:

  1. Cioe' entrambi personcine assolutamente obiettive (Bocconi=confindustria - Hera=GALSI)e indipendenti dal sistema mafioso che pretende di governare il nostro futuro energetico e non....Abbiamo ascoltato le cazzate di questa gente per troppi, lunghi, anni aspettando che i principi su cui si fondavano (crescita a tutti i costi, sviluppo, velocita', chiasso, competitivita'...) dessero i loro frutti e portassero il tanto osannato SVILUPPO. L'unico sviluppo a cui assistiamo e' stato - ed e' - invece quello dei loro conti in banca. Per il resto siamo nella cacca sino al collo. C'e' qualcun@ che vuole continuare a credere a quello che dicono questi due? A cio' che dice la GALSI? A cio' che dice Tilocca della SFIRS o, peggio, l'Assessora regionale all'industria? Volete continuare a credere nelle opportunita' di sviluppo che ci propone Pili o i suoi colleghi del PD? Fate pure. Ma, se volete un consiglio, fatelo mentre guardate i vostri figli e figlie o...mentre vi guardate allo specchio.

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  2. ...un binomio di pregio per un qualsiasi tipo di saccheggio, e...non me ne voglia il resto della cordata...

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