martedì 19 marzo 2013

NO AL "PROGETTO ELEONORA"

Ancora GAS in tutte le salse! E ancora tentativi di grandi speculazioni sulla Sardegna. Sosteniamo la lotta contro il "Progetto Eleonora": giù le mani dalla nostra TERRA! Economia: Trivelle Saras, Oristanese in lotta (L'Unione Sarda, 19 marzo 2013) ARBOREA Duecento metri, poco più: il tragitto che separa la fiera dell'agricoltura da piazza Maria Ausiliatrice dove c'è il Teatro dei salesiani. Duecento metri che segnano i confini della lotta contro il “Progetto Eleonora”: mentre nel teatro arrivano, alla spicciolata, sindaci e amministratori del territorio, dal piazzale della fiera partono, in un rumoroso corteo, una cinquantina di trattori. Il messaggio è chiaro: si combatte contro la trivella usando le armi del dialogo. Ma la mobilitazione può essere anche più forte, più pesante. E può coinvolgere tutta la popolazione, non soltanto i suoi rappresentanti nelle istituzioni. LA LOTTA Non è un caso che la presenza delle forze dell'ordine sia imponente: polizia e carabinieri osservano, in realtà senza particolari preoccupazioni. In fondo, sono tutti concordi nel dire no alle trivelle targate Saras. Ma non è il caso di dormire sonni troppo tranquilli: il “No Progetto Eleonora” può diventare il “No Tav” in salsa sarda. Certo, le dimensioni sono completamente diverse: improbabile che l'attenzione mediatica per un'oasi naturalistica sarda sia pari a quella di una vallata piemontese stravolta dal percorso di una linea ferroviaria. Non c'è il rischio che possono sbarcare i professionisti della guerriglia urbana. Ma c'è pur sempre la rabbia di un'Isola e, soprattutto, di un territorio che non vuole assolutamente arrendersi a quella che considera una pericolosa sopraffazione. IL COMITATO Posti di lavoro, salute, identità: questo è quello che c'è in gioco. «E pensare», riflette Paolo Piras, uno degli attivisti del comitato, «che, quando abbiamo iniziato, eravamo quattro ragazzotti. Ci siamo posti l'obiettivo di combattere il Progetto Eleonora, informando la gente di quello che poteva accadere». Quei “quattro amici al bar” hanno ottenuto risultati inattesi: hanno mobilitato la popolazione. E, tutto sommato, questo non crea stupore. Ma sono riusciti anche a trascinare nella protesta le istituzioni. Quei sindaci seduti al tavolo del teatro con la fascia tricolore. Ma anche i rappresentanti dell'Isola nei palazzi romani: Michele Piras, neodeputato di Sel, accompagnato dall'ex consigliere provinciale Alessandro Vinci, si siede all'interno del teatro dove ha trovato posto anche il consigliere regionale del Psd'Az Christian Solinas. IL PARLAMENTO Ma anche altri si iscrivono alla battaglia bipartisan. Mauro Pili annuncia, attraverso il suo profilo Facebook, l'intenzione di presentare un'interrogazione alla Camera. La collega Manuela Corda, portata a Montecitorio dal MoVimento 5 Stelle, sabato ha partecipato alla “Marcia del sale”, organizzata da ProgReS. E ha annunciato l'intenzione di non abbandonare la lotta contro il “Progetto Eleonora”. «Ho inoltre offerto il mio pieno supporto», scrive su Facebook, «a tutte le iniziative civiche indirizzate alla tutela del nostro territorio».

3 commenti:

  1. E'un dovere impedire che passino progetti di questo genere. Piuttosto, obblighiamo i vari moratti e lo stato in divisa a bonificare
    quanto hanno sporcato e vadano via dalla nostra terra .Che carino da parte loro chiamarlo "progetto eleonora"...sa anche di presa per il culo -

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  2. E'un dovere impedire che passino progetti di questo genere. Piuttosto, obblighiamo i vari moratti e lo stato in divisa a bonificare
    quanto hanno sporcato e vadano via dalla nostra terra .Che carino da parte loro chiamarlo "progetto eleonora"...sa anche di presa per il culo -

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  3. E'un dovere impedire che passino progetti di questo genere. Piuttosto, obblighiamo i vari moratti e lo stato in divisa a bonificare
    quanto hanno sporcato e vadano via dalla nostra terra .Che carino da parte loro chiamarlo "progetto eleonora"...sa anche di presa per il culo -

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