mercoledì 24 maggio 2017

Anche in Sardegna la storia si ripete. Ma lo fa con una rapidità impressionante!

 

Illustriamo nel dettaglio l'operazione di "coinvolgimento dei cittadini" nel progetto più impattante che la Sardegna abbia mai tentato di realizzare nella sua storia*

Come è ben noto a tutti (?), diversi giorni fa è scaduto il termine per presentare osservazioni circa il progetto di gasdotto che il governo italiano e le “lobby” energetiche hanno deciso di imporre alla Sardegna a tutti i costi e "costi quel che costi", con la ovvia complicità dell'attuale giunta regionale e della “classe politica” sostenuta da una certa parte della popolazione

Il termine di 60 giorni decorreva dal 16 marzo scorso, data di pubblicazione sull'Unione Sarda (quotidiano ormai conosciuto solo grazie alla ben documentata "pagina dei morti") di un anonimo trafiletto dal titolo genericamente sibillino (“avvio procedura di valutazione di impatto ambientale”) e scritto a caratteri così piccoli che si intravvede chiaramente la volontà di escludere una certa fascia d'etá dalla vicenda!

Successivamente, in data 11 maggio e a pochi giorni dalla scadenza entro cui presentare le “osservazioni”, l'annuncetto è stato pubblicato anche sul sito "Regione Sardegna Ambiente". Anche in questo caso l'operazione non brilla certo perE-Democracy”, dove, hainoi, la Giunta avrebbe scommesso “sul maggiore coinvolgimento di cittadini nelle politiche pubbliche”
 
Ma poichè qui, evidentemente, non si tratta di politiche pubbliche ma di ben altro, noi siamo stati sicuramente tra i pochi impavidi ad andare a frugare nel sito per cercare la documentazione e, per i più curiosi, illustriamo brevemente l'arduo percorso:
- andare sul sito della Regione Sardegna;
- cercare i "siti tematici";
- cliccare su "sardegna ambiente";
- una volta qui cercare "valutazioni ambientali";
- giunti finalmente qui, non cercate gasdotto o roba del genere più complessa ma spingetevi oltre, immaginando una nuova “versione fashion" del termine.
Ed eccovi a: "Valutazione di impatto ambientale per il “Sistema Trasporto Gas Naturale Sardegna – Sezione Centro Sud” ubicato in vari comuni delle province di Oristano, Sud Sardegna e della Città Metropolitana di Cagliari".  
 
Alla fine del giro trovate la documentazione che - in 60 giorni per gli Union-Sardisti e in 5 giorni per il resto dell'Umanità, avreste dovuto leggere con estrema attenzione al fine di presentare eventuali "osservazioni" su quello che dovrebbe essere il progetto più impattante che la Sardegna abbia mai realizzato nella sua storia.

Ecco i documenti. Non siamo riusciti a contare le pagine. Se vi volete divertire fate pure...
 
Ma eventuali osservazioni potevano essere acquisite anche in una serie di "Presentazioni al pubblico", previste nei giorni: 12, 16 e 18 maggio nei Comuni di Carbonia, di Assemini e presso la sede della Provincia di Oristano. Di queste lodevoli e tardive iniziative, ovviamente, nessuno sapeva nulla e, in ogni caso, è meglio evitare commenti. 
Riteniamo comunque che almeno qualche Sindaco o qualche Assessore dei comuni coinvolti vi abbia partecipato e, quindi, sia al corrente del disastro che sta per abbattersi sul suo territorio. 
I motivi per i quali nessun amministratore e nessun abitante dei territori interessati ha reagito - ne reagirà - sono ben noti. 
Gli stessi motivi che ci hanno fatto accettare a braccia aperte perle di "sviluppo, crescita e occupazione" come la FLUORSID, E.On., la SARAS, la "chimica verde", Alcoa, Vinyls, Keller, Rockwool, Carbosulcis, Eurallumina...

Al riguardo, se avete voglia di ridere per non piangere, leggete l'intervista rilasciata dall'assessora regionale all'industria al sito RIENERGIA. Ovviamente, nell'intervista nessun accenno all'impatto di quell'opera sull'ambiente, le risorse culturali e archeologiche, le produzioni agricole di pregio, il turismo...L'assessora, al momento, non prevede inciampi autorizzativi e, sinceramente, non si aspetta problemi di accettabilità sociale. Anche perchè l'unica cosa che i sardi sanno è che “arriverà il gas nelle case e nelle imprese e la bolletta costerà meno dell'ENEL”. Togo, no?
Infine, la responsabile dell'energia per la Sardegna, riferisce finalmente sul nostro futuro:Quando le tecnologie (rinnovabili n.d.r.) saranno mature, ci faremo trovare pronti”. Si sa, noi sardi pretendiamo sempre il meglio e, considerato che nel resto del mondo “cazzeggiano”, noi non abbiamo tempo da perdere!

Ahh, dimenticavo un dettaglio: il sito RIENERGIA è sponsorizzato, tra gli altri, da:
  • Ani Gas
  • Asso Gas
  • Asso Gas Liquidi
  • Unione Petrolifera

 

Anche in Sardegna la storia si ripete. Ma lo fa con una rapidità impressionante!

 

*Prima era il GALSI, oggi è la mitica "Dorsale" (circa 600 kilometri di tubi che sventreranno la Sardegna da Nord a Sud e da Est a Ovest), da decenni  usati dalla "classe politica" sarda come facili slogan, ottimi soprattutto in periodi tristi come questi. Tempi di carestia di idee, di capacità e di progetti concreti per affrontare e risolvere i reali problemi dell'Isola.

2 commenti:

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  2. Buongiorno, rispondiamo dalla redazione di RiEnergia in quanto chiamati in causa. Quel che ci preme sottolineare, e che si evince chiaramente scorrendo i numeri settimanali che abbiamo pubblicato da novembre, è che la nostra testata tratta tutti i temi energetici (e quindi le fonti) senza preconcetti o disparità, facendo parlare tutti gli attori a vario titolo coinvolti. Dal nucleare alle rinnovabili, dai gasdotti all'auto elettrica. La linea editoriale viene definita unicamente e in modo del tutto imparziale dalla redazione di RiEnergia e non coinvolge in alcun modo i nostri sponsor che, peraltro, coprono l’intero spettro delle fonti di energia e non solamente quelle fossili. Come ben potrete comprendere, una redazione ha dei costi che è necessario tentare di coprire, ma questo non inficia in alcun modo la nostra terzietà rispetto agli argomenti trattati.
    L'intervista all’Assessore Maria Grazia Piras si inserisce in un approfondimento più ampio sul varo della nuova Strategia Energetica Nazionale, nella quale la metanizzazione della Sardegna costituisce uno degli elementi più importanti e innovativi. L’argomento della SEN è stato peraltro trattato in due puntate e la prima era interamente dedicata alla decarbonizzazione e all’efficienza energetica. La seconda, come è giusto che sia nell’ambito di una corretta e completa informazione, affrontava invece la parte gas e petrolio e quindi il tema della metanizzazione dell’isola. Come si percepisce chiaramente dalle domande poste all’Assessore la nostra posizione in merito è del tutto neutrale e finalizzata a creare dibattito.
    È su questa linea di neutralità e indipendenza che si fonda l’intera linea editoriale del nostro portale.

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