martedì 17 luglio 2018

'L'estate è appena iniziata, la gassosa continua...


Come ogni anno, puntualmente in questo periodo, parte la campagna “estiva” a favore del gasdotto. Amministratori di fumo, presidenti di attività varie ed eventuali, politici trombati, sindacalisti della disperazione e professori senza cattedra sanno benissimo che questo è il periodo giusto per approfittare dei quotidiani locali. I primi a corto di idee, i secondi a corto di notizie in linea con la “vision” e la “mission” del loro proprietario, si insinuano sotto l'ombrellone o in qualche ufficio regionale bello fresco. I primi gratificati nel vedere che sul giornale si parla di loro. i secondi sollevati dal fatto che, in fondo, sono ancora il mezzo di informazione privilegiato di coloro che, purtroppo, in Sardegna prendono ancora decisioni sulla nostra pellaccia.

Dunque, niente di meglio di una bella passata di gasdotto.

Divertente la recente uscita del direttore di un quotidiano locale che, forse ispirandosi ad un nostro vecchio post sul GALSI, nel trafiletto collocato in un lato della prima pagina, riporta la fatidica domanda retorica di sempre ma posta dal protagonista di turno, questa volta un sindacalista: “come taglieranno la nostra bolletta energetica?”. La risposta è ovvia: “col gas
Da parte del direttore di un quotidiano che osa definirsi “indipendente”, forse sarebbe stato carino spiegare e analizzare il dettaglio dei costi della nostra bolletta energetica, cosa che ha fatto recentemente una vera giornalista, Milena Gabanelli, in questo interessante e, purtroppo, reale servizio 
Ma la cosa più divertente è che, nella stessa prima pagina di quel quotidiano, proprio sopra l'editoriale del nostro direttore appariva un trafiletto con una notizia, anche questa molto “estiva”: “La Sardegna stretta nella morsa di caldo e incendi”
Da un lato portavoce delle lobby energetiche che vorrebebro farci spendere un miliardo e 578 milioni di euro, cercando di far credere, proprio a noi che apparteniamo alla generazione delle incompiute, cose come questa: 
Consegna prevista entro la fine del 2019: posa del metanodotto da Cagliari a Palmas Arborea. Posa del metanodotto da Vallermosa al Sulcis e del terminale di Oristano, per una lunghezza di 150,570 chilometri. Posa di linee secondarie per 79,995 chilometri. Complessivamente 404 chilometri di tubi che attraverseranno quasi tutto il territorio regionale e senza considerare I depositi costieri, rigasificatori, stazioni di pompaggio, etc..”.
Dall'altro lato, come ogni estate, il direttore dimostra solidarietà per i nostri boschi che vanno in fiamme e per la siccità che uccide il bestiame mandando in malora il duro lavoro di gente onesta. Tutto perchè “mancano i soldiper le campagne di educazione, per i canadair, per il rifacimento della rete idrica, per collegare i bacini, per....
Amministratori di fumo, presidenti di attività varie ed eventuali, politici trombati, sindacalisti della disperazione, professori senza cattedra e relativi manager del loro quotidiano spazio pubblicitario, tutti comunque d'accordo nel favorire interessi che puntano ad un solo obiettivo: LA DIPENDENZA ENERGETICA dell'Isola, millantando la complicità di non ben identificate famiglie e, soprattutto, di fantomatiche imprese energivore sarde che pagano cara la bolletta, spesso nonostante qualche decina di pale eoliche che girano a qualche centinaio di metri dalla loro stessa azienda .  
Ispirati dall'amato Donald Trump, se ne infischiano sia degli Accordi di Parigi sui cambiamenti climatici che della posizione ormai assunta dalla Commissione Europea che, prevedendo una futura, importante, riduzione del consumo di gas nell’Unione Europea, considera inutile investire in infrastrutture come i gasdotti.

Ma l'estate è appena iniziata, la gassosa continua...



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