sabato 18 febbraio 2012

GALSI: “Un tubo fra ma, se, sì, no e forse”

(Di Franco Scano)
Mi chiedo: perché nel 2012 la Regione Sardegna non ha il metano?
Faccio qualche ricerca:
il piano di metanizzazione del mezzogiorno è degli anni 80 (all’inizio con i Comuni della Basilicata e della Campania) con la legge n. 784 del 28.11.1980, successivamente con delibera CIPE dell’11.2.1988 nella quale veniva predisposto un quinquennio di attuazione dei 2.074 comuni interessati.
Il programma di metanizzazione ottenne il cofinanziamento comunitario con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per un importo pari al 35% del piano di investimento totale.
Con la legge n. 266/97 sono stati stanziati 400 miliardi di lire per l’anno 1997 e 300 miliardi di lire per gli anni 1998 e 1999.
All’articolo 9 della citata legge, lettera b:
  • avvio del programma di metanizzazione della Regione Sardegna
Nel giugno del 1999 una nuova delibera del CIPE in cui vengono stanziati 150 miliardi di lire per la metanizzazione dei comuni della Sardegna.
In data 21 Aprile 1999 viene firmata l’Intesa Istituzionale di Programma fra la Regione Sardegna ed il Governo che fissa due obiettivi:
  1. Analisi, progettazione e realizzazione del sistema di adduzione del metano nell’isola
  2. Progettazione e realizzazione di nuove reti di distribuzione di gas metano nei comuni isolani
La copertura finanziaria assegnata, a titolo di dotazione iniziale, è di 250 miliardi di lire.
Andiamo a leggere l’Intesa Istituzionale di Programma del 21.4.1999
(per il Governo il Presidente Massimo D’Alema, per la Regione Sardegna il presidente Federico Palomba):
ART. 2
In ogni caso la presente intesa impegna le parti contraenti fino alla completa attuazione degli interventi in essa previsti.
ART. 6
Le parti, preso atto che per le utenze civili di tutti i comuni italiani non metanizzati, ivi compresi quelli della Sardegna, sono in vigore provvidenze previste dalla Legge 23 dicembre 1998 n. 488 – art. 8 comma 10 – volte, tendenzialmente, ad equiparare i costi energetici, mentre per le imprese produttive della Sardegna sono operanti le misure previste dalla Legge 31 marzo 1998, n. 73, convengono che sarà attuato il raccordo tra il periodo di vigenza delle predette norme e il momento della effettiva disponibilità nell’isola di gas metano e che il costo dei combustibili sostitutivi del metano sarà tendenzialmente comparato a quello del metano stesso.
Una precisazione: con la legge n. 266/97 si ripartiscono 870 miliardi di lire (di cui 150 miliardi di lire per la Regione Sardegna) per la realizzazione delle reti, 100 miliardi di lire per gli adduttori secondari e 30 miliardi di lire per determinati interventi già finanziati nell’ambito del Q.C.S 1989-1993.
Nel 2000 abbiamo la Relazione di attuazione del Piano di Metanizzazione del Mezzogiorno presentata dal Ministro Gianni Letta in cui si fa un excursus riepilogativo delle 762 reti urbane (di cui 680 realizzate) per un investimento totale di 3.130 miliardi di lire.
In tale relazione si legge:
e) 150 miliardi di lire all'avvio del programma di metanizzazione della regione Sardegna, di cui all'intesa istituzionale di programma, stipulata tra il Governo e la regione Sardegna, ed allo specifico accordo quadro del 21 aprile 1999.
Per il finanziamento di ulteriori reti di distribuzione (oltre Cagliari, Oristano e Sassari) – nell’ambito dei 150 miliardi di lire – è necessario che la Regione Sardegna individui i comuni da metanizzare e che questi ultimi predispongano regolare progetto. Sono infine all’esame della regione – come previsto dall’accordo – le possibili alternative tecniche per la progettazione del sistema economicamente più efficace per l’adduzione del metano nell’isola.
Il budget finanziario destinato alla copertura delle spese generali per la predisposizione di una gara internazionale e per il progetto è stato quantizzato in 20 miliardi di lire.
La Giunta Regionale con deliberazione n. 29/30 del 29.08.2002, ha affidato alla società G.& Fint s.r.l. con sede in Roma l’incarico di redigere una proposta di Piano di metanizzazione per le reti urbane.
Con una nuova delibera n. 54/28 del 22.11.2005 si dichiara che:
Oggi (22.11.2005) lo scenario è mutato e si rende necessario aggiornare le linee d’indirizzo. Da un lato, infatti, sono emersi elementi di novità per l’avanzamento dello studio di fattibilità del gasdotto di adduzione, dall’altro si è reso necessario rivedere la ripartizione del territorio regionale in bacini d’utenza per tenere conto delle osservazioni e delle richieste pervenute dai comuni interessati.
Occorre considerare, inoltre, il mutato quadro normativo per la realizzazione e gestione delle reti di servizi per effetto della liberalizzazione del settore del gas naturale in Italia.Infine, si aggiunge la necessità di rendere operativi nuovi indirizzi in merito all’oggetto e all’entità del finanziamento ed ai criteri di priorità nell’individuazione dei bacini prioritari.
Scrivendo sul motore di ricerca “piano metanizzazione regione Sardegna” si arriva alla delibera n. 21/20 del 03.05.2004, insomma sono passati:
  1. 24 anni dalla legge n. 784
  2. 16 anni dalla delibera CIPE
  3. 7 anni dalle legge n. 266
  4. 5 anni dall’Intesa Istituzionale di Programma
Nella delibera n. 21/20 un altro excursus sulle risorse finanziarie impiegate e da impiegare:
  • 231,6 milioni di euro per studi di fattibilità e la realizzazione degli interventi relativi a infrastrutture di approvvigionamento, trasporto e stoccaggio di gas naturale di particolare rilevanza strategica, con particolare riguardo alla costruzione del metanodotto Algeria - Italia attraverso la Sardegna, nonché la realizzazione di terminali di rigassificazione, e demanda al MAP il compito di emanare un decreto che preveda l’erogazione di un contributo in conto capitale fino al 50% delle spese ammissibili per lo studio di fattibilità e la concessione di un finanziamento agevolato fino al 25% dell’investimento per la realizzazione delle opere.
  • Complessivamente dal 2002 e sino al 2010 sono previsti investimenti, tra finanziamenti disponibili e nuovi, per circa 700 milioni di euro che si aggiungono alle risorse attualmente in gioco. Le utenze che si ritiene possono essere allacciate    sono circa 250.000 al 2010, per un investimento globale di 767 milioni di euro.
  • In particolare tra il 2005 e 2007 si prevede la realizzazione di reti prioritarie per un investimento globale di 200 milioni di euro nei comuni di primo intervento, così da portare gli utenti potenziali a 150.000. Successivamente nel 2007 inizierà l’iter di trasferimento fondi, per attivare investimenti di 220 milioni di euro, nei comuni di secondo intervento e le relative reti si ritiene siano realizzate nel 2008 e 2009. Si prevede di allacciare altri 100.000 utenti.
Il colpo di coda finale della delibera n. 21/20:
Gli investimenti complessivi del progetto ammontano quindi a 1088 milioni di euro (2003) ai quali vanno aggiunti i 20 milioni di euro necessari per le infrastrutture delle reti ad aria propanata.

Dopo tutte queste ricerche non ho la risposta alla mia domanda:
“perché nel 2012 la Regione Sardegna non ha il metano?”

E voi?


2 commenti:

  1. ...forse perchè i molteplici intenti, formati da migliaia di articoli di leggi, susseguitesi nei decenni, si sono volatilizzati in aria, proprio come farebbe il metano, all'uscita del tubo, se non opportunamente utilizzato!

    RispondiElimina
  2. ...e poi, in buona sostanza, sanno di poter
    proseguire quasi indisturbati, con le dovute coperture, in mezzo a tanto torbido, creato ad arte per ingannare e depistare dalla vera natura dell'opera.

    RispondiElimina

Lasciate qui i vostri commenti o scrivete a:
prosardegnanogasdotto@gmail.com