giovedì 9 febbraio 2012

IL PROGETTO GALSI A RISCHIO: TROPPI PROBLEMI ECONOMICI E TECNICI

“Problemi economici e tecnici bloccano la costruzione del gasdotto GALSI, destinato a collegare l'Algeria all'Italia attraverso il passaggio in Sardegna”. E’ quanto affermato dal  Ministro algerino dell'Energia e delle Miniere, Youcef Yousfi, e contenuto nel lancio  dell’agenzia giornalistica tedesca Reuters. L’esponente del Governo ha evidenziato gli ulteriori gravissimi ritardi che di conseguenza graveranno sulla tabella  di marcia prevista per il progetto Galsi. I partner della S.p.A. attendono l’esito delle verifiche sulle condizioni tecniche ed economiche necessarie, nonché su quelle riguardanti le autorizzazioni da parte delle autorità italiane.Tuttavia, le autorità algerine non specificano  quali siano i problemi tecnici e economici che, sin dall’inizio, hanno  ostacolato questa discutibile opera, tanto acclamata in Sardegna dalla maggior parte di  politici e amministratori, quanto fortemente contrastata dalla società  civile.
Senza azzardare ipotesi avventate, i motivi tecnici e economici alla base dell’insuccesso del progetto ci vengono già da diverso tempo confermati sia dagli stessi algerini, che dalla Commissione europea e dagli esperti internazionali sul mercato del gas. Dal punto di vista economico è ormai risaputo che il prezzo attuale del gas sul mercato non rende conveniente nessun investimento nel settore. A ciò si aggiunge la forte dipendenza del sistema economico algerino dai propri giacimenti di gas che, stando così le cose, rischiano di esaurirsi nel giro di circa 15 anni. Ciò crea peraltro gravi problemi circa la possibilità, per l’Algeria, di soddisfare gli impegni internazionali di fornitura di gas che ha assunto sinora. Sotto il profilo tecnico, sin da subito si è compreso che si trattava di un’opera estremamente ambiziosa (si tratta del progetto di gasdotto più profondo del mondo) quanto impattante (prevede di tranciare in due una delle isole più grandi del Mediterraneo). Un progetto non solo inutile ma nato male che, fortunatamente, si avvia verso un inesorabile declino. Si sta infatti concludendo una difficile esperienza, durante la quale la nostra Isola ha corso il rischio gravissimo di far dipendere il proprio sistema energetico da una ulteriore e odiosa servitù, fondata su un'infrastruttura inutile, dannosa e inaffidabile. Spetta ora alla Sardegna impegnarsi a fondo al fine di rivedere e prendere in mano le redini del sistema energetico regionale, da troppo tempo in mano a persone incapaci ed a speculatori senza scrupoli. 
Non farebbe male se la stessa Regione, latitante al riguardo sia tecnicamente che politicamente, battesse un colpo e iniziasse a considerare gli interessi dell'Isola e non solo quelli delle multinazionali.

Algeria sees problems with pipeline to Italy-paper
Mon Feb 6, 2012 12:29pm GMT

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ALGIERS Feb 6 (Reuters) - Economic and technical problems are blocking the construction of a new gas pipeline that would link Algeria to Italy, Algeria's energy minister was quoted by a newspaper as saying, raising doubts the project will come on stream on schedule.
Italy, struggling to diversify its gas supplies to meet growing domestic demand, depends on imports for 90 percent of its natural gas. Algeria provides it with around 35 percent of its imported gas through an existing pipeline that passed through Tunisia.
The 8 billion cubic metre Galsi pipeline, which was planned to pump gas directly from Algeria to Sardinia and was scheduled for start-up in 2014, was intended to make Italy's supplies more secure.
"With regard to the Galsi project, the partners are waiting for technical and economic conditions to be present and also to obtain administrative authorisation in Italy to go ahead with the project," El Khabar newspaper quoted Energy and Mines Minister Youcef Yousfi as saying on Monday.
The minister did not give details of the problems blocking the project, whose partners include Algerian state energy firm Sonatrach and Italian utilities Edison, Enel and Hera.
The Galsi project has already faced delays because of concerns about the route and hold-ups in obtaining approvals from the Italian government and local authorities.
Yousfi's interview is the first time, however, that a senior Algerian official has raised the issue of "economic conditions" for the project, suggesting that there may now be question marks about its viability.
Italy's reliance on Algerian gas was underlined at the weekend, when energy giant Eni said it was importing more gas from Algeria to offset a fall in Russian supplies caused by the cold weather in Europe. (Reporting By Hamid Ould Ahmed, editing by Jane Baird)

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