TEMPI DURI PER I GASDOTTI: LA COMMISSIONE EUROPEA RIVEDE LE REGOLE
La
Commissione Europea non ritiene più necessaria la costruzione del
gasdotto Nord Stream-2, il gasdotto che, attraverso il Mar Baltico,
trasporta in Europa il gas proveniente dalla Russia. Ciò in quanto
l'Esecutivo di Bruxelles - prevedendo
una futura, importante, riduzione del consumo di gas nell’Unione
Europea – considera ormai inutile investire in questo tipo di
infrastrutture.
Dall'analisi
delle fonti a nostra disposizione sembra inoltre che a tale aspetto -
già ben noto e riconfermato dalla stessa Commissione UE - se ne
aggiunga un altro ben più "incisivo" sui reali interessi
in gioco nella
realizzazione di simili installazioni.
Si tratta della riforma decisa
dalla Commissione UE in
merito all'attuale "Direttiva
Gas",
con l'obiettivo di applicare a tutti i gasdotti che operano
nel territorio dell'UE gli stessi princípi che ispirano
la legislazione
europea in materia energetica,
in particolare per quanto concerne: l'accesso al mercato, la
regolamentazione tariffaria, la separazione della proprietà e la
trasparenza dei gasdotti provenienti da Paesi terzi che entrano nel
mercato interno europeo del gas.
Auspichiamo
che l'intervento di Bruxelles possa scoraggiare il sempre attuale
assedio sulla Sardegna - favorito dall'attuale amministrazione
regionale – considerata non solo la conclamata inutilità
strategica di tali infrastrutture, ma anche il fatto che tutti i
futuri gasdotti operanti nel territorio dell'UE dovranno conformarsi
alla normativa europea, ossia: agire con lo stesso grado di
trasparenza, garantire l’accessibilità ad altri operatori e, in
ultimo, essere gestiti in modo efficiente e a tariffe regolamentate.
L'assedio
delle lobby deve finire una volta per tutte.
A tal proposito, il quotidiano inglese The
Indipendent ha
recentemente svelato che i due Commissari europei su clima ed energia
lo scorso anno si sono ufficialmente incontrati coi lobbysti del gas
ben 460 volte, raggiungendo un tetto di spesa di circa 104
milioni di euro nel solo 2016 per le loro a questo punto assai
discutibili attività (dato peraltro mai smentito!). La
sintesi qual è? Che il gas viene da
loro accreditato come fonte energetica pulita e come "soluzione
ponte" verso le rinnovabili. Aspetti
ormai ampiamente smentiti non solo scientificamente ma, soprattutto,
sulla base delle scelte energetiche effettuate dai paesi più civili
e avanzati.
La Proposta
di modifica alla normativa europea nel settore del gas seguirà
l’iter legislativo previsto.
Il Comitato
ProSardegnaNoGasdotto - da sempre in prima linea in questa estenuante
e faticosa battaglia, unitamente alle altre organizzazioni europee
impegnate nella difesa della salute e dei territori - vigilerà
affinché vengano tenuti in debito conto e quindi salvaguardati gli
interessi dei cittadini europei e dei territori.
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