lunedì 13 novembre 2017

COMUNICATO STAMPA

TEMPI DURI PER I GASDOTTI: LA COMMISSIONE EUROPEA RIVEDE LE REGOLE


La Commissione Europea non ritiene più necessaria la costruzione del gasdotto Nord Stream-2, il gasdotto che, attraverso il Mar Baltico, trasporta in Europa il gas proveniente dalla Russia. Ciò in quanto l'Esecutivo di Bruxelles - prevedendo una futura, importante, riduzione del consumo di gas nell’Unione Europea – considera ormai inutile investire in questo tipo di infrastrutture. 
Dall'analisi delle fonti a nostra disposizione sembra inoltre che a tale aspetto - già ben noto e riconfermato dalla stessa Commissione UE - se ne aggiunga un altro ben più "incisivo" sui reali  interessi in gioco nella realizzazione di simili installazioni. 
Si tratta della riforma decisa dalla Commissione UE in merito all'attuale "Direttiva Gas", con l'obiettivo di applicare a tutti i gasdotti che operano nel territorio dell'UE gli stessi princípi che ispirano la legislazione europea in materia energetica, in particolare per quanto concerne: l'accesso al mercato, la regolamentazione tariffaria, la separazione della proprietà e la trasparenza dei gasdotti provenienti da Paesi terzi che entrano nel mercato interno europeo del gas.
Auspichiamo che l'intervento di Bruxelles possa scoraggiare il sempre attuale assedio sulla Sardegna - favorito dall'attuale amministrazione regionale – considerata non solo la conclamata inutilità strategica di tali infrastrutture, ma anche il fatto che tutti i futuri gasdotti operanti nel territorio dell'UE dovranno conformarsi alla normativa europea, ossia: agire con lo stesso grado di trasparenza, garantire l’accessibilità ad altri operatori e, in ultimo, essere gestiti in modo efficiente e a tariffe regolamentate.
L'assedio delle lobby deve finire una volta per tutte. A tal proposito, il quotidiano inglese The Indipendent  ha recentemente svelato che i due Commissari europei su clima ed energia lo scorso anno si sono ufficialmente incontrati coi lobbysti del gas ben 460 volte, raggiungendo un tetto di spesa di circa 104 milioni di euro nel solo 2016 per le loro a questo punto assai discutibili attività (dato peraltro mai smentito!). La sintesi qual è? Che il gas viene da loro accreditato come fonte energetica pulita e come "soluzione ponte" verso le rinnovabili. Aspetti ormai ampiamente smentiti non solo scientificamente ma, soprattutto, sulla base delle scelte energetiche effettuate dai paesi più civili e avanzati.
La Proposta di modifica alla normativa europea nel settore del gas seguirà l’iter legislativo previsto.
Il Comitato ProSardegnaNoGasdotto - da sempre in prima linea in questa estenuante e faticosa battaglia, unitamente alle altre organizzazioni europee impegnate nella difesa della salute e dei territori - vigilerà affinché vengano tenuti in debito conto e quindi salvaguardati gli interessi dei cittadini europei e dei territori.

Per saperne di più:

Nessun commento:

Posta un commento

Lasciate qui i vostri commenti o scrivete a:
prosardegnanogasdotto@gmail.com