Riproponiamo un nostro Comunicato che, per dovere di informazione, abbiamo diffuso qualche giorno fa ai giornaletti locali e a qualche giornalino sul web. L'abbiamo sempre fatto. E da sempre nessuno ce ne ha mai pubblicato uno.
E' normale. Assolutamente normale.
I Comitati, quelli veri, quelli organizzati e gestiti da semplici cittadini e cittadine senza ambizioni politiche, senza sponsor o che nessun politicante di turno cavalca, NON devono avere nessuno spazio sulla stampa e NON devono essere in alcun modo legittimati, anzi...
Resta comunque il fatto che, come per il GALSI, anche questa volta abbiamo dato il nostro umile contributo per evitare alla nostra Isola maltrattata l'ennesimo scempio.
E, che vi piaccia o no, quel gasdotto non si fará.
Ora, andate a cercarvene un'altra di "occasione di sviluppo" farlocca o - perchè no? - concentratevi sulle impressionanti "opportunità" che ben conoscete e che continuate a fomentare. Purtroppo non c´è che l'imbarazzo della scelta.
Si ringrazia sentitamente per la pubblicazione! 😂😂
TEMPI DURI PER I GASDOTTI: LA COMMISSIONE EUROPEA RIVEDE LE REGOLE

Dall'analisi
delle fonti a nostra disposizione sembra inoltre che a tale aspetto -
già ben noto e riconfermato dalla stessa Commissione UE - se ne
aggiunga un altro ben più "incisivo" sui reali interessi
in gioco nella
realizzazione di simili installazioni.
Si tratta della riforma decisa
dalla Commissione UE in
merito all'attuale "Direttiva
Gas",
con l'obiettivo di applicare a tutti i gasdotti che operano
nel territorio dell'UE gli stessi princípi che ispirano
la legislazione
europea in materia energetica,
in particolare per quanto concerne: l'accesso al mercato, la
regolamentazione tariffaria, la separazione della proprietà e la
trasparenza dei gasdotti provenienti da Paesi terzi che entrano nel
mercato interno europeo del gas.
Auspichiamo
che l'intervento di Bruxelles possa scoraggiare il sempre attuale
assedio sulla Sardegna - favorito dall'attuale amministrazione
regionale – considerata non solo la conclamata inutilità
strategica di tali infrastrutture, ma anche il fatto che tutti i
futuri gasdotti operanti nel territorio dell'UE dovranno conformarsi
alla normativa europea, ossia: agire con lo stesso grado di
trasparenza, garantire l’accessibilità ad altri operatori e, in
ultimo, essere gestiti in modo efficiente e a tariffe regolamentate.
L'assedio
delle lobby deve finire una volta per tutte.
A tal proposito, il quotidiano inglese The
Indipendent ha
recentemente svelato che i due Commissari europei su clima ed energia
lo scorso anno si sono ufficialmente incontrati coi lobbysti del gas
ben 460 volte, raggiungendo un tetto di spesa di circa 104
milioni di euro nel solo 2016 per le loro a questo punto assai
discutibili attività (dato peraltro mai smentito!). La
sintesi qual è? Che il gas viene da
loro accreditato come fonte energetica pulita e come "soluzione
ponte" verso le rinnovabili. Aspetti
ormai ampiamente smentiti non solo scientificamente ma, soprattutto,
sulla base delle scelte energetiche effettuate dai paesi più civili
e avanzati.
La Proposta
di modifica alla normativa europea nel settore del gas seguirà
l’iter legislativo previsto.
Il Comitato
ProSardegnaNoGasdotto - da sempre in prima linea in questa estenuante
e faticosa battaglia, unitamente alle altre organizzazioni europee
impegnate nella difesa della salute e dei territori - vigilerà
affinché vengano tenuti in debito conto e quindi salvaguardati gli
interessi dei cittadini europei e dei territori.
Per
saperne di più:
Nessun commento:
Posta un commento
Lasciate qui i vostri commenti o scrivete a:
prosardegnanogasdotto@gmail.com