Il dato temporale fondamentale quando si parla di GALSI è questo: sulla base degli accordi con la Società Algerina SONATRACH, la fornitura prevista è per 15 ANNI dalla messa in gas.
Per quanto riguarda i lavori, le date variano continuamente e non abbiamo certezza di nulla.
Ad esempio, dal sito di HERA (la società tutta romagnola che possiede quasi la stessa partecipazione in GALSI della nostra SFIRS, senza però sfasciare l’Emilia con un tubo inutile) risulta che i lavori dovevano iniziare nel 2008/2009, e la messa in gas/prima fornitura nel 2010/2011 per Italia e Europa.
E va bene, la prima opportunità è sfumata.
Passiamo alla seconda: durante il convegno organizzato a Cagliari nel febbraio del 2009, l'Amministratore di Galsi, Yousfi, nelle slides indicava le seguenti date:
- avvio dei lavori nella seconda metà del 2009;
- messa in gas per Italia e Europa, inizio 2012.
Siamo alla fine del 2011 e ancora non sono state concluse le formalità burocratiche, ne ottenute le necessarie autorizzazioni, nonostante l’invito a far presto di alcuni lungimiranti “politici” sardi.
Inoltre, non dimentichiamoci che, per raggiungere la nostra Isola, il tubo parte dall’Algeria e s’immerge nel Mediterraneo a oltre 2000 metri di profondità.
Quindi, secondo quanto previsto da GALSI, per realizzare quel gasdotto, senza intoppo alcuno, occorrono poco meno di 3 ANNI.
Non male per il gasdotto marino più profondo al mondo! Non male per un'opera che che sventrerà in due un’Isola, passando attraverso i suoi corsi d’acqua, i vigneti, gli agriturismi, zone protette, spiagge, etc.....sperando che nessuno se ne accorga.
Tre anni? Siamo seri! Solo un certo tipo di sardo può credere ad una cosa del genere!
Poniamo dunque che i lavori inizino entro la metà del 2012 e che tutto fili liscio grazie alla ben nota remisività dei sardi: durante la metà del 2015 avremo il nostro bel tubone che trasporta gas verso il resto d'Europa.
Però occorre collegarci ad esso, se vogliamo usufruire di una opportunità tanto strategica!
I tempi previsti per la realizzazione delle reti di collegamento al GALSI, che pagheremo noi a caro prezzo, è di circa 6 ANNI, sempre senza alcuno intoppo e senza considerare che in molti comuni dell'isola, come nel Medio Campidano e a Olbia, sono già operanti contratti - ventennali/trentennali - stipulati per la fornitura di gas con altre società diverse dalla GALSI (vedi Fiamma gas).
Dunque, il gas nelle case dei sardi arriverebbe non prima del 2021. E ne avremo sino al 2030. Poi... “spacciau bobboi”.
Orbene, esiste qualche maligno, ignorante, antisardo che osa chiedersi: vale la pena di violentare la Sardegna, distruggere la nostra economia, compromettere il nostro ambiente e l’uso accorto e gratuito delle nostre risorse energetiche, per meno di 15 anni di gas pagato a caro prezzo?
La risposta è NO.
Diciamocelo chiaro, alla GALSI del gas ai sardi non gliene può fregare di meno. L’importante per loro è iniziare i lavori per costruire quello che, ancor prima di nascere, è già un ferrovecchio.
E sapete come finirà? Ve lo diciamo noi, i maligni, ignoranti, antisardi membri del Comitato ProSardegnaNoGasdotto:
FINIRA’ COME LA 131.
UN ETERNO CANTIERE.
FINIRA’ COME LA 131.
UN ETERNO CANTIERE.
E non diteci che portiamo sfiga! In Sardegna è già successo, succede e succederà ancora.
Nessun commento:
Posta un commento
Lasciate qui i vostri commenti o scrivete a:
prosardegnanogasdotto@gmail.com