Ecco il servizio sul GALSI trasmesso qualche giorno fa dal TG di Videolina . Una perla di disinformazione. I sorrisini sotto i baffi del Sig. Potì sono più che eloquenti. Come è eloquente l'assoluta mancanza nel servizio di qualsivoglia contradditorio. La stessa "linea editoriale" viene seguita, ovviamente, dallo stesso quotidiano l'Unione Sarda che, oggi, pubblica un articolo a dir poco vergognoso.
Senza stare a perderci troppo tempo, analizziamo e commentiamo una per una le singole bugie:
- Nessun esproprio. Ma che bella notizia! Non ti espropriano i terreni ma, in una "fascia di rispetto" che, lungo tutto il gasdotto, varia dai 40 agli 80 metri per parte (altro che 20 metri! Leggetevi il progetto!) e che in alcune aree supera anche i 100 metri, NON SI PUO' FARE ASSOLUTAMENTE NULLA. E vi sfido a fare qualcosa sopra un tubo che trasporta gas, altamente infiammabile e che a meno di 50 gradi esplode!! I proprietari potranno continuare a svolgere qualsiasi attività agricola? Avete visto come si posa un gasdotto? Immaginate la vostra vigna, il vostro agriturismo la vostra azienda agricola o il vostro terreno coltivato da decenni con amore...Sapete che loro arrivano prima delle ruspe, sradicano delicatamente ogni singola piantina, la posano pian pianino in un posto riparato, la innaffiano tutti i giorni e poi, teneramente, quando lo scavo è finito, la rimettono al suo posto? Qualcosa non va? No Problem! La GALSI chiama tutti voi e, state certi, si troverà un accordo. In fondo non siete in tanti...Sono solo 4 mila i fondi interessati agli espropri, senza considerare i 40 comuni attraversati, le zone protette i corsi d'acqua, gli stagni, le aree archeologiche.....
- Il GALSI ha superato la VIA. Ancora con questa storia della VIA!! Lo rimarchiamo per l'ennesima volta: il superamento della VIA non significa che GALSI sia in regola con la normativa europea e internazionale, e che siano state fatte le valutazioni di impatto previste dalla legge italiana e europea. Siamo in grado di porre a vostra disposizione la lettera con cui la stessa Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea dichiara di non essere mai stata coinvolta circa il progetto GALSI!! In merito a tale fatto pende tuttora una nostra interpellanza al Parlamento europeo a cui la Commissione europea non ha ancora fornito spiegazioni.
- La Regione ha stanziato fondi per le reti locali di gas. E questo lo sappiamo tutti/e. Ma i soldi per collegare quelle reti al GALSI dove sono? Nessuno lo dice. Ve lo diciamo noi: quel collegamento (che genererà altra perdita di territorio ed altri espropri) lo pagherete voi a caro prezzo con la bolletta! Qualcuno osa smentire questa conclusione?
- Le attività di realizzazione e gestione di gasdotti sono regolate in Italia dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Qui allegata trovate la recente indagine svolta dalla Commissione europea sul mercato del gas: "Un'indagine settoriale sui mercati del gas e dell'elettricità che conferma l'esistenza di distorsioni della concorrenza che impediscono alle imprese e ai consumatori di beneficiare pienamente dei vantaggi della liberalizzazione".
Ma soprattutto: COSA CE NE FACCIAMO NOI DI UN GASDOTTO?
Per oggi ne abbiamo abbastanza......
Roberto Potì, presidente di GALSI e coordinatore del team Progetto Nucleare Edison, mirato alla realizzazione di centrali elettronucleari di terza generazione avanzata |
ma quel Potì quanto guadagna? ma veramente c'è qualcuno che crede che a questi gliene importi del gas alla Sardegna (ammesso che ci serva il gas)? non si rendono conto i sardi che a quelli interessa mantenere il loro stipendione (quanti sardi ci lavorano in galsi attualmente?)e partire con i lavori? con gli appaltucci miliardari?...finirà come la 131...questo è poco ma sicuro...un eterno cantiere di cui non si vedrà mai la fine.
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