mercoledì 4 gennaio 2012

PROSEGUE LA CAMPAGNA DI DISINFORNMAZIONE SUL GALSI

L'ignoranza è una brutta bestia. Se unita alla malafede e all'uso criminale dei mezzi di informazione è in grado di trasformare una Regione bella e ricca  in una patumiera,  abitata da poveracci costretti a svendersi per un tozzo di pane raffermo, mentre lobby di loschi affaristi fanno affari d'oro, con la complicità delle istituzioni. Questo è ciò che continua ad accadere in Sardegna. 
Poi Zio Gigi, che  ogni mattina crede di "informarsi" andando fedelmente in edicola, fa il resto. 
E mi domando: che idea si può fare Zio Gigi circa la situazione energetica in Sardegna, una volta che ha letto questa roba?

L'UNIONE SARDA - Economia: Energia, rincari extra nell'Isola - In agricoltura i costi saliranno del 20%. L'incremento del gasolio colpisce anche gli artigiani

Pesa l'assenza di metano. Inizio d'anno difficile per le imprese Il 2012 si apre con i rincari dell'energia e in Sardegna gli aumenti peseranno ancora di più sulle famiglie e sulle imprese. AUMENTI L'autorità per l'energia ha infatti stabilito che il prezzo della corrente elettrica crescerà del 4,9% e del 2,7% quello del gas, nel primo trimestre dell'anno. Un incremento che nell'Isola si tradurrà, solo per le imprese agricole in un + 20% dei costi. «Per le aziende sarà un grosso aumento rispetto al 2011», commenta Luca Saba, direttore regionale di Coldiretti. «Non abbiamo alternative: non avendo il metano, dipendiamo dall'energia elettrica, dal gpl o gas in bombole e in sostanza lo paghiamo molto di più». Tutti fattori che nascono dall'insularità. «In Sardegna abbiamo una sovraproduzione di energia», ha spiegato Giovanni Matta segretario generale della Cisl sarda. «Ma il nostro sistema è chiuso. L'energia che produciamo (a costi elevati), arriva solo in minima parte nel mercato nazionale. Il resto d'Italia, poi, è agevolato dalla diffusione del metano, con maggiore concorrenza e minori costi». La regione produce circa 3.500 kW a fronte di un consumo annuo di 1.700 «con costi di impianti alti». E questo, secondo Matta, «comporta un aumento della bolletta sarda del 10%». In realtà, sulla carta, il costo dell'energia al kilowatt è uguale in tutta Italia. Il prezzo della corrente, infatti, è diviso per fasce di consumo e cresce di pari passo con l'utilizzo: per incentivare il risparmio, chi più consuma, più paga. Il problema è la dipendenza dalla sola fonte elettrica. BOLLETTA A pesare sulla bolletta energetica sono però anche i costi del petrolio. «Molti dei macchinari delle imprese agricole sono alimentati a gasolio», aggiunge Saba. «E sebbene in agricoltura non si paghino le accise, il carburante ora ha superato la soglia dell'euro ed è un aumento importante». Incremento che pesa anche sugli artigiani. «Il petrolio incide infatti sul costo dei trasporti e in generale delle imprese», precisa Luca Murgiano, presidente di Confartigianato Sardegna. «A fine anno l'incremento è stato pari al 6,7% nell'Isola e ora può crescere ancora. A farne le spese, poi, saranno tutti i consumatori perché i costi delle imprese si riversano sui beni di consumo». SOLUZIONE Per questo in molti chiedono la diversificazione delle fonti e si augurano che il metano arrivi presto. «Il metano è una condizione essenziale per la concorrenza», dice Matta. «Per sfruttare meglio le rinnovabili, che abbiamo in abbondanza, occorrerebbe una borsa regionale dell'energia». «Il metano è un bene ma non basta, occorre diversificare puntando su altre fonti», dice Murgianu. Per Saba, ad esempio, occorre «incentivare i sistemi di microproduzione, con impianti più piccoli ed economici, in grado di coprire i fabbisogni della singola azienda».

2 commenti:

  1. Queste affermazioni sono assolutamente prive di fondamento e SCONNESSE con la realtà e i dati reali. Ma da dove se le tirano fuori??? Il costo totale del gasdotto è talmente alto che non potrà mai essere ammortizzato. E se verrà costruito rimarremo con il territorio devastato e impoverito, con i cittadini che dovranno pagare non solo alti costi energetici, ma avranno una dipendenza senza fine in più rispetto a prima, e danni e disagi incalcolabili!

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  2. coldiretti,confartigianato, cisl, tutte organizzazioni che hanno messo in ginocchio l'economia e il lavoro in sardegna..e continuano a chiedere il loro parere!!!ma siamo seri! l'unica cosa che possiamo fare è imprimere bene i loro nomi...quando facciamo piazza pulita di tutta questa gentaglia loro saranno i primi della lista. segnatevi bene i nomi di tutti...i loro e quegli degli altri...graziano milia si è fatto fuori da solo, cappellacci sta per e agli altri ci pensiamo noi. mancano meno di 2 anni!!! Gianni da Villasor

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