giovedì 3 novembre 2011

GALSI: MAURO PILI A INFORCA DI NUOVO LE SCARPETTE DA TENNIS

Mauro Pili, a tipo Forrest Gump, ricomincia a marciare per la Sardegna.

Lo fa perché è fortissimamente impegnato per un tubo. Non importa dove ne quale. Siccome per il momento l'unico tubo disponibile in Sardegna è il GALSI - un gasdotto di 272 km che trancerà in due la Sardegna, forse per portare del gas al resto d'Europa - e c'è qualcuno che per dispetto quel tubo non lo vuole, lui ricomincia a marciare per protesta. Sarà una lunga e estenuante marcia. Già lo vediamo, con le sue scarpette da tennis immacolate, piegato ad affrontare il maestrale che soffia impetuoso nella 131....Impavido eroe dei nostri tempi! Mischinetto. Noi del Comitato lo avremo accompagnato volentieri nella sua marcia silenziosa ma, purtroppo, per vivere siamo costretti anche a lavorare.

Comunque, in omaggio a cotanto coraggio, abbiamo preparato per voi una piccola raccolta delle sue più importanti conquiste. Senza approfondire tanto ma solo così, per dimostrare che lui con le "grandi opere - funzionali alla crescita e allo sviluppo della Sardegna" ci azzecca sempre! Fidatevi!

Piccola Rassegna stramba su Mauro Pili

6 commenti:

  1. bravo signor fulminato. bisogna stare attenti perché pili è una potenza. gudagna oltre 15mila euri al mese e non ha nulla da fare dalla mattna alla sera. quello ora si è concentrato sul gasdotto e non molla. con i mezzi che ha convincerà tutti e si assicurerà pure la rielezione. cosa vi credete che si rinuncia facilmente a quello stipendietto? intanto qualche troglodita andra pure ad ascoltarlo.....che tristura.
    ciao da sandro

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  2. Giacomo Loi di Arborea4 novembre 2011 alle ore 18:48

    Ho notato che il "geometro copione" Pili ha buone entrature nel venduto mondo dell'informazione.
    Tutti i quotidiani parlano della sua mitica intrapresa lungo il tracciato della condotta.Tanto, considerato il lavoro che fa e quello che produce per la Sardegna!!!
    Visto che non ha altro da fare che percorrere 280 km, volevo chiamare a raccolta gli automobilisti, cosiddetti della domenica, per raccomandare loro di non farsi sfuggire finalmente l'occasione di centrarlo a forte velocità, e catapultarlo in Algeria dai suoi datori di lavoro. Considerata l'ostinazione nel difendere il Galsi, progetto che va contro l'interesse dei sardi e dell'isola, non si può non pensare che il "geometro copione" non sia a libro paga degli africani. Alla faccia dei poveri sardi rappresentati da questi loschi figuri senza pudore e senza rispetto per nessuno, se non per loro stessi.

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  3. CHE PATETICO QUESTO PILI...PUR NON AVENDO DA OFFRIRE NESSUN TIPO DI CONTENUTI VALIDI PER QUESTA TERRA,CREDE ANCORA IMPUNEMENTE, DI POTER PRENDERE PER IL CULO IL PROSSIMO, PROPONENDO
    (mistificandola) LA REALIZZAZIONE DI UN'OPERA
    CHE, DEVASTANDOLA, SEPARA LA SARDEGNA,IRRIMEDIABILMENTE, IN DUE PARTI E
    CON UN PERCORSO QUANTIFICATO IN CIRCA 2000 ETTARI DI TERRENI ESPROPRIATI AD ATTIVITA' AGROPASTORALI E QUANTALTRO . SMETTILA BUFFONE !!!

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  4. Mi chiamo Maurizio Cossu, sono un ingegnere cagliaritano che da 18 anni risiede per motivi di lavoro a Macomer. Stamattina ho percorso la 131 in direzione Cagliari e ho visto il camion di "Pili proGalsi".
    Siccome da tempo cerco di informarmi sul tema, sul quale sento puzza di bruciato, visti gli interessi economici in gioco e la discussione tra favorevoli e contrari, ho deciso di telefonare al mio compare, anche lui ingegnere occupato in Algeria. Lui lavora per questi che da anni sudano e si impegnano per portare il gas in Sardegna.
    Non so quanto ho speso per chiamare ma la telefonata è stata per me illuminante e ve la sintetizzo. Mi ha fatto capire che sarebbe necessario liberarci dai politici che spingono per questa cosa. Evidentemente, parole sue, non hanno letto le carte e non conoscono il significato di quello che ci vogliono spacciare come affare. In maniera riservata mi ha confidato che si tratta di UN PACCO DAVVERO GRANDE PER L'ISOLA!!
    Mi ha detto che si tratta esclusivamente di interessi economici. Sono interessati a partire solo coi lavori per prendere tanti soldi e liberarsi di un impianto vecchio. Mi ha detto che verrà utilizzato solo personale specializzato fornito da loro e che la Sardegna non esiste. Esiste solo un passaggio della condotta in un territorio di cui diventeranno padroni, e del gas per i sardi non ne hanno mai parlato. Essendo un ingegnere legato molto alla Sardegna si è documentato, e mi ha anche detto che se le autorità locali trovassero i soldi per realizzare le reti di distribuzione per i comuni sardi, questi non potrebbero avere il gas prima di 10 anni dall'inizio dei lavori vista l'enormità del lavoro. Cioè quando di fornitura per l'isola se ne avrebbe massimo ancora cinque anni. E chissà a quel punto a che prezzo. E per dipendere addirittura dall'Algeria. UNA FOLLIA!!! Per di più, come da accordi, il costo di tutte le reti, gli allacci e la conversione degli impianti sarebbero a carico dei sardi.
    In sintesi, questo è il vero resoconto della telefonata. Spero di non mettere il mio compare nei guai, ma avevo il dovere di informarvi. Non si può più stare zitti, assecondando in tal modo scelte che nessuno di noi cittadini ha condiviso con chi assume le decisioni, altrimenti si diventa complici.
    Possibile che nessuno ha mai rispetto della nostra isola ancora incontaminata???
    Faccio i miei complimenti al Comitato. Semplici cittadini che lavorano ma che trovano anche il tempo da dedicare a cause importanti per la Sardegna. Vi seguo da tempo e vi ringrazio per le preziose informazioni che, almeno voi, continuamente fornite a chi vuole vederci chiaro, senza passare attraverso i canali dei venduti giornalisti e dei loro giornali!!!

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  5. incredibile. veramente incredibile. non ci sono parole. grazie a Maurizio.
    Antonia

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  6. UN COMMENTO VERAMENTE ILLUMINANTE QUELLO DI MAURIZIO MA, VISTA LA NATURA DELL'OPERA QUESTA PUZZETTA ERA GIA'NELL'ARIA DA TEMPO .

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