Alcun* dei presenti, hanno chiesto di far parte della lista: NoGalsi@yahoogroups.com. Li ho appena iscritti e chi fosse interessato può contattarci. Ho ricordato che esiste un blog, gestito dal Comitato ProSardegnaNoGasdotto, dove si possono trovare informazioni, stimoli, argomenti: http://prosardegnanogasdotto.blogspot.com/.
All'incontro doveva essere presente Mauro Pili, che, si sa, un questo periodo, percorre la Sardegna con le sue scarpette bianche, per convincerci delle magnifiche sorti e progressive che il gasdotto riserverà alla Sardegna.
Non si è presentato.
L'incontro è andato, io credo, molto bene. Sia, chiamiamoli così, i relatori (tra cui, anch'io), sia (cosa più importante) il pubblico, parevano largamente contrari al Galsi (anche se si possono distinguere due filoni, abbastanza divergenti: 1) coloro, ed io con loro, che ritengono che avendo perso il treno della metanizzazione trent'anni fa, tentarla ora che gas non ce n'è più, e che problemi di ambiente, costi, reperibilità, ci portano verso le rinnovabili, sarebbe l'ennesimo suicidio - in politica il suicidio può essere reiterato all'infinito ma le conseguenze non sono meno drammatiche; 2) coloro che il metano lo vorrebbero, magari ricorrendo a navi metaniere piuttosto che gasdotti, e quindi prevedendo rigassificatori (sic!), o che vorrebbero estrarlo ad Arborea piuttosto che importarlo dall'Algeria, o che vorrebbero il Galsi ma con garanzie sull'effettivo utilizzo da parte dei Sardi che oggi non ci sono, e/o con ripensamenti sul percorso che dovrebbe tener maggiore conto degli aspetti ambientali, archeologici, eccetera.).
Per quel ch'è il mio approccio, questo secondo filone non mi seduce particolarmente (per niente), ma esiste, si contrappone al gasdotto (così com'è), e ne dobbiamo tenere conto.
A me pare che, anche se è tardi (e avremmo dovuto farlo anni fa) stia cominciando a crescere tra i Sardi la consapevolezza dei danni che il gasdotto porterebbe, a fronte di benefici (lontani, ipotetici) praticamente trascurabili.
Ora, è abbastanza probabile che il gasdotto non si faccia anche perché persino chi lo propone (Galsi stessa) non ne è poi tanto convinto.
E, come ho preannunciato ieri, il Comitato presenterà a dicembre un film inchiesta (della televisione France 3; perché noi dobbiamo aspettare che vengano da fuori a fare le inchieste, i giornalisti sardi/italiani essendo occupati a fare altro) che rivelerà, andando alle fonti (responsabili ai massimi livelli del settore energetico algerino) - visto che noi non conosciamo, li tengono segreti, quali accordi intercorrano con l'Algeria - la cosa più importante: NON C'E' PIU' GAS, e l'Algeria avrà seri problemi, a partire già dal 2014, a provvedere persino al suo fabbisogno interno.
Dobbiamo perciò stare tranquilli? No. Perché lorsignori, magari, il gasdotto, con tutti gli scempi annessi e connessi, vorranno farlo/cominciarlo lo stesso (tacendo sul fatto, secondario, che gas da farci passare non ce n'è più), perché rappresenta un affare (per loro) anche prescindendo dal fatto che possa entrare o meno in funzione, visto che si tratta comunque (come sempre) di un assalto alla diligenza dei fondi pubblici (soldi nostri).
Questa lista nasce quindi per vedere se si riesce a coordinare/collegare iniziative sul territorio che facciano crescere la consapevolezza nella gente, e perché si inventino forme di opposizione e contrasto al tubone.
Dite la vostra, se volete.
Ciao ciao
Sandro
ancora una volta le indicazioni di prosardegnanogasdotto coincidono con l'orietamento della maggior parte del popolo sardo. la dimostrazione dell'incontro che si è svolto ieri 19-11-2011 a san giovanni suergiu, quasi all'unanimità contro il gasdotto
RispondiEliminaCondivido tutto. Purtroppo abbiamo un problema spaventoso di comunicazione. Io come nella maggioranza dei sardi non capivo che cosa la Galsi ci avrebbe dato. Grazie a Claudia Zuncheddu ho potuto capire le dimensioni enormi dell'ennesimo inganno per noi sardi. Sapendo che la Zuncheddu sarebbe intervenuta a San Giovanni Suergiu, ho voluto partecipare. Comunque già all'assemblea di ieri diverse persone arrivate con le idee confuse,sono tornate a casa con la consapevolezza che noi sardi siamo facili oggetto di inganno. Grazie per tutto quello che fate. Nicoletta.
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