venerdì 25 novembre 2011

ANCORA INTIMIDAZIONI DA PARTE DELL'UNIONE SARDA - CONVOCATA LA CONFERENZA DI SERVIZI SUL GALSI - OLBIA CONTINUA A DIRE NO!!

L'Unione Sarda prosegue nella sua campagna di dolosa disinformazione circa il GALSI, più volte denunciata all'ordine dei giornalisti - ovviamente senza nessun riscontro - anche dal nostro Comitato. L'ultimo è quest'articolo di qualche giorno fa, zeppo di inesattezze, errori e fantasiose interpretazioni con l'unico e solo obiettivo di far credere, soprattutto agli enti locali interessati, che non c'èra più nulla da fare e che il Ministero, sul gasdotto, aveva già deciso tutto. Ciò, ovviamente, con l'intento  di scoraggiare chi si oppone e preparare il terreno per una Conferenza di Servizi dove, sia GALSI che i suoi sostenitori, vedono ridotti i rischi di un NO al progetto da parte della maggioranza dei soggetti interessati.
Un NO che porrebbe finalmente questo Governo dinanzi a un serio problema: IL GALSI.
Quanto riportato nel messaggio intimidatorio del quotidiano più usato in Sardegna viene smentito oggi stesso con l'annuncio della CONFERENZA DI SERVIZI sul GALSI da parte del Ministero. La conferenza è fissata per il 14 dicembre. In quella sede si deciderà se sventrare inutilmente la nostra Isola con un gasdotto.
Persino l'articolo dell'Unione Sarda con cui si annuncia la Conferenza di servizi è una perla di disinformazione e violazione di tutti i più elementari principi che governano la libertà di stampa e di informazione.
Ma questo è ciò che abbiamo, ed è ciò con cui chi vuole salvare l'Isola deve fare i conti.
Intanto dalla Provincia di Olbia giunge una ulteriore conferma del NO alla concessione dell'AIA, l'autorizzazione integrata ambientale senza la quale, probabilmente, GALSI salterebbe.

ECCO IL TESTO DELL'ULTIMO MESSAGGIO INTIMIDATORIO DE L'UNIONE SARDA:
OLBIA. Il documento pone tutta una serie di vincoli ai lavori, ma supera le concessioni degli enti locali - Roma blinda il Galsi: è ok definitivo
Il sì dato dal ministero dell'Ambiente funge da autorizzazione unica
Che il progetto fosse blindato da Roma, già si sapeva. Ma la prova regina non arrivava. Invece ecco la certezza sull'intoccabilità di Galsi, almeno sotto il profilo ambientale. Tutto è scritto in venticinque pagine, che sono la valutazione di fattibilità (Via). A ben vedere, un'autorizzazione unica che «sostituisce intese, pareri e nulla osta» degli enti locali. Vuol dire che solo il Governo, come poi ha già fatto, può decidere sulla compatibilità del gasdotto italo-algerino con pianure e coste. Questo perché Galsi è classificato come «investimento strategico nazionale».
LA NOVITÀ Adesso non ci sono più dubbi. Sul metanodotto nemmeno la Provincia ha voce in capitolo. Eppure, un mese fa, la musica sembrava un'altra. A sorpresa era spuntata l'Aia, ovvero l'Autorizzazione integrata ambientale: l'ente della Gallura l'avrebbe dovuta rilasciare per dare il via libera alla centrale di Olbia. Quindi il cuore dell'investimento, visto che quella stazione serve a ridare pressione al gas e pomparlo sino a Piombino. Ma la giunta di Fedele Sanciu annunciò il “no”, rilanciando la speranza che la piana di Venafiorita, scelta come location, potesse essere salvata con facilità. Invece non è così: l'Aia non è necessaria. Perché la Via supera tutto, rendendo nulli i margini di manovra dei territori interessati all'investimento.
LA MISSIVA Il timbro sulla Via è del 12 novembre. L'hanno messo negli uffici governativi, prima di spedire il plico agli enti locali. In calce una doppia firma: Stefania Prestigiacomo (ex dell'Ambiente) e Giancarlo Galan (ex dei Beni culturali). Il passaggio chiave si legge a pagine due: «Il provvedimento sostituisce o coordina tutte le autorizzazioni, intese, concessioni, licenze o pareri necessari a realizzare l'opera». Non solo: la sovraordinazione giuridica della Via viene estesa anche «agli impianti» di supporto, come per esempio la stazione di pompaggio.
I VINCOLI A Roma, tuttavia, hanno imposto una lunga serie di paletti, soprattutto nella costruzione delle condotte a mare. Quindi: «Negli approdi costieri di Porto Botte, Olbia (Le Saline) e Piombino» andranno adottati puntuali accorgimenti «a tutela della posidonia». Per esempio, viene specificata la profondità massima entro cui interrare i tubi che andranno ricoperti con una ghiaia particolare. Sono previsti inoltre specifici macchinari per scavare sott'acqua.
I TEMPI Insomma, più che un documento nuovo, la Via mandata da Roma apre i termini dei ricorsi. Nel dettaglio: da quando l'atto viene recapitato, scattano i sessanta giorni di tempo per fare opposizione al Tar (Tribunale amministrativo). Invece: in caso di contestazione davanti al Capo dello Stato, gli enti locali hanno a disposizione tre mesi. Infine: l'autorizzazione di impatto ambientale ha validità quinquennale. Significa che il Galsi va completato entro il 2017.
Alessandra Carta

2 commenti:

  1. notizie da l'..Unione FALSA

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  2. DISINFORMAZIONE E SERVILISMO ALLO STATO PURO .
    LI CHIAMEREI UNIONE AL SOLDO( di qualcuno...)-

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