giovedì 24 novembre 2011

PROVINCIA CARBONIA IGLESIAS: GUIDO VACCA CI SPIEGA COME FUNZIONA IL GALSI

Ufff.......E a Vacca chi è che gli spiega come funziona il mondo?

  INTERVISTA ALL'ING. GUIDO VACCA, ASSESSORE ALLA PIANIFICAZIONE DELLA PROVINCIA CARBONIA-IGLESIAS.
[RADIO STAR, 22 NOVEMBRE 2011]
D: La paura per molti è che questo gas sia soltanto di passaggio. Riusciremo a fermarlo ad usarlo e sfruttarlo?
R: Guardi, in tutta la Sardegna, una volta avviato il progetto Galsi, si è sviluppato un dibattito molto seguito e molto frequentato e in tutte le zone si sono levate delle voci a favore e qualche voce contro. Diciamo che il nostro territorio, invece, si trova in una posizione un pò più unanime rispetto alle altre zone perché in tutte le occasioni di dibattito è emerso che in effetti nessuno è contro il Galsi, contro il metano. Cioè tutti ritengono, e la provincia è in prima linea perché lo ha inserito nel proprio piano strategico, che il passaggio del metanodotto sia una cosa strategica per lo sviluppo del territorio, perché utilizzare il metano al posto delle altre fonti fossili significa risparmiare dei quattrini, significa dare ossigeno allo sviluppo del territorio.
Ecco, quale è il problema che si leva nel nostro territorio? Non è metano si, metano no, è se il metanodotto passa dobbiamo cogliere questa opportunità, dobbiamo fare in modo che le nostre utenze vengano convertite a metano, soprattutto le utenze domestiche. Dove oggi si usa la bombola, nelle città e nei paesi, bisogna usare il metano che è nettamente più economico.
Ecco questo è il problema fondamentale. Però non voglio parlare solo in generale perché la sua domanda era specifica.
Possiamo noi utilizzare il metano? Ecco, ci sono delle fasi nella realizzazione di un progetto. La prima fase che è stata messa in campo è la fase fondamentale cioè la realizzazione del metanodotto che passa dall’Algeria e approda in Toscana. Ecco questa è una fase che è un'opera internazionale. Quindi è stata creata la società Galsi proprio per realizzare questa condotta. Naturalmente poi da questa condotta si devono derivare le utenze. La derivazione delle utenze per la Sardegna è un discorso non più internazionale ma un discorso nazionale e nello specifico un discorso regionale. Quindi questo fa parte di un ulteriore progetto. Quello che bisogna chiarire è proprio questo: che non è un progetto unico il trasporto del metano dall'Algeria verso l'Europa e la distribuzione, sono due cose separate. La posizione degli enti locali, provincia e comuni, è quella di attivare gli strumenti perché questo avvenga. Ecco questa è l'ossatura fondamentale del discorso.
D: Senta ingegnere c'è chi dice, e qui abbiamo avuto interventi da parte di, non dico di chi è contro e che il metano possa essere sfruttato o meno anzi, ha sollevato degli interrogativi, perché parrebbe, sembrerebbe, sempre secondo l'intervento dell'ingegner Adriano Aversano, che la tecnologia che imporrebbe e dovrebbe essere sfruttata per l'uso del gas metano nel territorio sia costosissima e probabilmente ancora da testare e che nell'attesa che tutto questo possa avvenire si dovrà dotare il territorio di bomboloni, almeno così lui li ha definiti, che verranno riforniti di GPL e non di metano. Cosa c'è di vero in tutto questo, perché il GPL credo che si differenzi dal gas metano.
R: Allora, tutto quello che lei ha detto contiene una parte di verità e una parte no, perché non è che noi usiamo oggi il GPL e lo potremo usare, se gli impianti non sono pronti, anche quando ci sarà il metanodotto semplicemente perché le tecnologie sono costose o perché ci sono difficoltà per i collegamenti. Diciamo che oggi si stanno appaltando le reti cittadine. In alcuni paesi sono già realizzate. Oggi queste reti non possono andare a metano, ma per un semplice motivo, perché il metano non c'è, perché il metanodotto non c'è. La Regione ha attivato un programma di realizzazione delle reti cittadine dividendo la Sardegna in ambiti. Nel nostro territorio ci sono alcuni ambiti. Alcuni comuni capofila hanno già proceduto all'appalto delle reti, altri lo stanno perfezionando e in qualche comune, come dicevo prima, addirittura la rete è già completata. Oggi non si può fare altro che prevedere dei bomboloni che vengono riforniti dalle cisterne e da lì il gas viene distribuito. Però tutte le reti cittadine sono state realizzate in previsione del metano. Le convenzioni stipulate con i distributori del gas dicono che devono essere realizzate le reti per il metano compatibili con il GPL. Nell'attesa che venga realizzato il metanodotto queste reti possono già cominciare a funzionare a GPL.
Cosa significa questo? Significa da subito eliminare le bombole dalle case e forse pagare leggermente meno il GPL rispetto al gas delle bombole. Quindi tutte le reti sono già predisposte, quelle realizzate e quelle da realizzare, per funzionare con il metano.
Per quanto riguarda i costi degli impianti, la tecnologia che non è ancora all'altezza, tutto questo non contiene elementi completamente di verità perché la tecnologia deve semplicemente abbassare la pressione del metano. Perché nelle tratte sottomarine il metano viaggia a pressioni altissime, 180 bar dall'Algeria alla Sardegna e 200 bar da Olbia a Piombino, nei tratti terrestri il gas viaggia a 75 bar. Questo anche per motivi di sicurezza, tant'è che il diametro dei tubi è diverso a seconda delle tratte perché è diversa la pressione. Ecco, nel tratto terrestre bisogna abbassare la pressione da 75 bar fino alla pressione idonea per le utenze, ma è una operazione tecnologicamente non difficile è una operazione normale, tant'è che a Porto Botte ci sarà un impianto per abbassare la pressione da 180 bar a 75 bar. Per quanto riguarda il costo è stato chiarito, in tutte le assemblee che si sono fatte, che questi impianti riguardano i trasportatori regionali, perché noi abbiamo, come dicevo prima, una tratta che riguarda il trasporto internazionale, poi abbiamo una tratta del trasporto regionale che va dalla condotta principale fino alle stazioni di decompressione. Le stazioni di decompressione e i tubi che collegheranno i paesi sono a carico dei distributori locali.
Chi paga? Alla fine il discorso è questo: tutte queste opere vanno a gravare sulla bolletta, ma non sulla bolletta dei paesi della nostra zona o dei paesi sardi, vanno a gravare sulla bolletta di tutti gli italiani. Nella Penisola pagano già una quota fissa. Noi sappiamo che ogni bolletta contiene una quota fissa. Questa quota è relativa all'ampliamento e realizzazione degli impianti. Ecco il costo di questi impianti deve essere prelevato da questa quota fissa, quindi non ci sarà un aggravio per i cittadini che comunque pagheranno la bolletta che devono pagare.
D: Senta ingegnere, ora abbiamo capito quale è la differenza, e prescinde dal fatto che qui passi una dorsale del gas. Il progetto di gassificazione a GPL era già stato, praticamente, deliberato dalla Giunta Regionale prescindendo poi dal passaggio Galsi, mi sembra di capire.
R: Diciamo che la metanizzazione della Sardegna è partita proprio in previsione del metanodotto, perché una rete cittadina ha senso se è collegata ad una condotta con approvvigionamento continuo. Ha senso anche con i bomboloni però è decisamente meno economica soprattutto se pensiamo che il GPL costa molto di più rispetto al metano, perché il metano è sotto controllo da parte dell'autorità per l'energia elettrica e per il gas. Quindi è un prezzo controllato mentre il GPL non è sotto controllo e quindi costa molto di più essendo gravato anche dalle accise.
Nonostante le reti possano funzionare a GPL l'obiettivo è quello di farle funzionare a metano. La Provincia e i sindaci quando si sono riuniti hanno stabilito di chiedere una cosa molto fondamentale: per dare forza al progetto e per avere garanzie anche che sia più facile realizzarlo hanno detto: «chiediamo che nelle more che venga realizzato il metanodotto, il GPL costi in Sardegna quanto costa il metano nel Continente, nella Penisola». Ecco questo garantirebbe i sardi anche dal punto di vista costi, perché se il GPL va a costare quanto costa il metano a quel punto all'utente potrebbe anche andare bene usare il GPL, costa lo stesso tanto, perché la differenza tra l'uno e l'altro è fondamentalmente il costo.
D: Senta ingegnere per chiarire e per far capire anche ai nostri ascoltatori. Abbiamo detto, lei poc'anzi ha detto che la rete in ogni caso andrebbe a carico, ovviamente, di tutta l'utenza nazionale. Però c'è sempre una questione, quella dell'ultimo miglio. Ora in questo caso l'ultimo miglio dovrebbe essere, come accade ovviamente con altri vettori, a carico dell'utente.
R: Diciamo che a carico dell'utente dovrebbe essere l'allaccio, come avviene oggi per l'acqua, per l'energia elettrica. Si paga il diritto di allaccio, perché tutto l'altro deve essere spalmato sulla quota fissa, perché una parte è a livello regionale quello che invece è a livello locale deve essere realizzato dai distributori locali, perché il gas è regolamentato più o meno come l'energia elettrica: ci sono vari fornitori e ognuno dei fornitori si impegna ad allacciare l'utente che ne faccia richiesta. Però ha una leggera differenza che la rete è gestita per la maggior parte, per il 94% in Italia, da SNAM rete e gas. Gestisce la rete poi il gas che passa dentro non è gestito da SNAM rete e gas ma è gestito dai vari operatori i quali immettono un quantitativo di gas nella rete e lo stesso quantitativo poi lo vendono agli utenti. Quindi quello che riguarda la rete, soprattutto a livello nazionale e regionale, è in capo a SNAM rete e gas che lo realizza nelle modalità che dicevo prima.
D: Le chiedo: saranno previsti degli incentivi per gli utenti che si allacceranno alla rete?
R: Mah, guardi l'incentivo maggiore è il risparmio economico che ne ha ogni anno. Quello è proprio un incentivo grosso. Si è valutato che ogni famiglia dovrebbe risparmiare intorno ai 240-250 euro l'anno.



I fanghi rossi di Portovesme, anche questa è una "cosa strategica per il territorio"?

3 commenti:

  1. ma sa di cosa sta parlando o stava inventandosi tutto in diretta....Ma a parlare in italiano - o in sardo - no, eh?

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  2. Quando parla di risparmio della bolletta di 250 euro l'anno, però non dice quanto bisogna spendere per avere quel risparmio... Potete chiederglielo per cortesia?
    Un altra cosa: non mi sembra molto informato sulla durata della fornitura, o sbaglio?
    Grazie

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  3. E QUANTO CI COSTA IN DANNI IRREVERSIBILI E' UNA COSA DA POC0 ???...

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