lunedì 21 novembre 2011

RIELETTO TIANA, LEGAMBIENTE SI RIMETTE AL LAVORO: ECCO I RISULTATI!


DOVE PASSA NON CRESCE PIU' L'ERBA

L'organizzazione simpatica a GALSI e sponsorizzata da CONFINDUSTRIA e ANCE (l'Associazione dei costruttori edili), ha riconfermato la propria fiducia a Tiana. Tempo mezza giornata dall'elezione ed ecco che riparte l'offensiva a favore del gasdotto.
In un post di qualche tempo fa: Il GALSI e la follia di legambiente Sardegna avevamo lamentato l'eccessiva "sintesi" di un loro comunicato stampa con cui, in poche parole, si liquidava genericamente il tema GALSI visto come la solita "opportunità" per i poveri sardignoli. Evidentemente qualcuno a LEGAMBIENTE legge il nostro blog e stasera, insieme ai lampi ed ai tuoni che condiscono un tempo da lupi, ci è piovuta addosso anche una mail di un logorroico mai visto. Evidentemente hanno messo qualcuno a studiare e, dai taglia e incolla, si capisce addirittura che si siano pure letti qualche paginetta del progetto. Il risultato di cotanto sudore lo sottoponiamo alla vostra attenzione, sempreché abbiate tempo e fegato per arrivare sino in fondo.
Noi non ce l'abbiamo fatta ma riteniamo di essere più che giustificati:  sono oltre 4 anni che sentiamo sempre le stesse cazzate......
Per il resto, il nostro parere su quell'organizzazione non cambia affatto, anzi! Se è vero che la Sardegna è la Regione più inquinata d'Italia....Ci sarà pure qualche motivo...O no?
Per vostra informazione, e per sapere chi  ringraziare quando quella meravigliosa opportunità avrà dispiegato tutti i suoi benefici effetti in tutta l'Isola, vi alleghiamo l'organigramma di LEGAMBIENTE aggiornato. Alla fine il comunicato stampa di LEGAMBIENTE:

Organigramma Legambiente Sardegna
Presidente
Vincenzo Tiana
Direttore Generale
Carla Migoni
Segreteria Regionale
Franca Battelli
Antonio Corona
Luciano Deriu
Massimo Fresi
Luigi Lai
Monica Melis
Carla Migoni
Ruggero Ruggeri
Franco Saba
Vincenzo Tiana
Direttivo Regionale
Mauro Aresu
Franca Battelli
Amalia Cadeddu
Renato Cherchi
Antonio Corona
Agnese Deidda
Antonello Deidda
Luisa Maria Fencello
Giovanni Floris
Cinzia Frau
Massimo Fresi
Franco La Croce
Luigi Lai
Pierluigi Locci
Vittorio Loddo
Martino Luciano
Luca Mascia
Gianpaolo Mameli
Monica Melis
Pierluigi Meloni
Carla Migoni
Giampaolo Mura
Bruno Paba
Sergio Pilia
Bruna Pillittu
Silvano Piras
Ruggero Ruggeri
Franco Saba
Marinuccia Sanna
Laura Scanu
Helmar Schenk
Gianni Sernagiotto
Antonino Soddu Pirellas
Vincenzo Tiana
Antonina Zanda
Carmelanna Zidda

COMUNICATO STAMPA
Il progetto di realizzazione del Gasdotto ALgeria-Sardegna-Italia (GALSI) può essere una grande opportunità per l’isola, anche ai fini del raggiungimento degli impegni comunitari relativi al pacchetto 20/20/20, a patto che la Regione garantisca la priorità all’utilizzo del gas per tutti gli impieghi nell’isola con il finanziamento e la programmazione delle diramazioni dalla dorsale. E’ necessario minimizzare l’impatto ambientale nella fase di costruzione e di gestione e prevedere un grande progetto di riqualificazione e valorizzazione ambientale dei territori attraversati. La Legambiente si attiverà per la costituzione di un osservatorio nazionale per il controllo del progetto in tutte le sue fasi.
La Legambiente segue da anni con il proprio Comitato Scientifico il progetto del metanodotto GALSI. Nel mese di dicembre 2009, a seguito di una attenta analisi del progetto, è stato inviato agli enti competenti l’allegato documento delle osservazioni, che in parte sono state recepite nelle prescrizioni della autorizzazione VIA ministeriale. Documento che è stato anche presentato pubblicamente e nel mese di febbraio 2010 esposto in audizione alla Quinta Commissione Ambiente del Consiglio Regionale. Allo stato attuale si deve rilevare che la crisi di tutto il comparto industriale rende sempre più strategiche le scelte energetiche innovative. In tale prospettiva la Legambiente ritiene cruciale il ruolo del metanodotto e pertanto richiede alla Regione il necessario protagonismo per accelerare il progetto di realizzazione del Gasdotto ALgeria-Sardegna-Italia (GALSI) che può essere una grande opportunità per l’isola anche ai fini del raggiungimento degli impegni comunitari. La Regione deve garantire in via prioritaria il finanziamento e la realizzazione delle reti di diramazione contestualmente ai progetti sulla dorsale. E’ da respingere l’ipotesi di una servitù di passaggio.Chiaramente abbiamo sempre sostenuto la necessità di minimizzare con rigore il significativo impatto ambientale che ci sarà nella fase di costruzione e di gestione e prevedere un grande progetto di compensazione e valorizzazione ambientale dei territori attraversati. Legambiente si attiverà anche per la costituzione di un osservatorio nazionale per l’applicazione rigorosa delle prescrizioni VIA ed il controllo del progetto in tutte le sue fasi.
IN SINTESI :-( Il gas naturale è una fonte fossile, come il carbone e il petrolio, dunque caratterizzata da disponibilità non illimitata ma con minori emissioni di gas serra e di altri inquinanti atmosferici. In relazione alle sue caratteristiche, il gas naturale è il combustibile privilegiato per l'alimentazione dei sistemi di conversione dell'energia ad alta efficienza e a basso impatto ambientale. In una fase di transizione verso un sistema energetico mondiale basato sulle fonti rinnovabili, il gas naturale rappresenta una efficace "soluzione ponte". L'impiego del gas naturale appare pertanto di estremo interesse ai fini del conseguimento degli obbiettivi previsti dall'Unione Europea nel recente "pacchetto clima-energia", meglio noto come “pacchetto 20-20-20”, attraverso cui l’UE mira, entro il 2020, a ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, ridurre del 20% il consumo finale di energia e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili rispetto ai valori del 2005. A tal fine, ogni singola nazione dovrà rispettare un suo specifico obiettivo nazionale. Per l’Italia è stato stabilito un obiettivo vincolante per le fonti rinnovabili pari al 17% dei consumi finali lordi di energia e un taglio del 13% rispetto ai livelli del 2005 delle emissioni di CO2 per i settori civile, agricoltura, trasporti. Tale impegno si traduce nell'obbiettivo di conseguire al 2020 un consumo finale di energia pari a circa 130 Mtep (a fronte dei 136,5 Mtep registrati del 2005), con un risparmio del 20% sui consumi tendenziali al 2020 (stimati pari a circa 160-165 Mtep) e del 25% sui consumi del 2005, con una produzione di energia da fonti rinnovabili di circa 22 Mtep (contro i 7,1 Mtep del 2005). La programmazione delle politiche energetiche nazionali e regionali dovrà necessariamente tendere verso una forte promozione delle fonti rinnovabili e dell'uso razionale dell'energia. In tal senso, è indubbio che l'assenza del gas naturale determina attualmente per la Sardegna una condizione di svantaggio rispetto alle altre regioni italiane ed europee. In Sardegna, infatti, si ha una dipendenza per circa il 67% dei consumi dal petrolio, per il 27% dal carbone e per appena il 53% dalle fonti rinnovabili. Peraltro, la Sardegna è anche caratterizzata da una dipendenza energetica da fonti esterne superiore al 90% a fronte dell'84% circa dell’Italia e del 50% circa dell’Unione Europea..La diversificazione delle fonti di energia primaria appare pertanto necessaria per ragioni di sicurezza degli approvvigionamenti, di competitività e flessibilità del sistema produttivo e di riduzione delle emissioni inquinanti e di gas serra. La disponibilità del gas naturale in Sardegna rappresenta quindi un elemento di positività, in relazione a potenziali benefici quali:· Un minor costo dell'energia per le aziende, i privati e gli enti pubblici; · Una riduzione della dipendenza dal petrolio e una maggiore sicurezza di approvvigionamento;· Un impulso all’innovazione tecnologica con il ricorso a tecnologie energetiche più efficienti;· Una riduzione dell’impatto ambientale e delle emissioni di gas serra; · Nuove opportunità di sviluppo occupazionale.D'altro canto, la realizzazione di un'opera di tali dimensioni comporta anche significativi impatti paesaggistici ed ambientali, specie durante la fase di realizzazione. Oltre all'impatto derivante dalla posa in opera dei tubi e dalla realizzazione delle stazioni di arrivo a Porto Botte e di ripartenza a Olbia, occorre infatti considerare l'impatto ambientale durante la fase di esercizio (emissioni acustiche e atmosferiche della stazione di ricompressione, possibili fughe di gas, presenza della fascia di rispetto di 40 metri lungo l'intero tracciato, etc.). Peraltro, occorre tenere presente che il gasdotto arriverà sulla terraferma nel golfo di Palmas, con la realizzazione di una trincea nell’area delle saline di Sant'Antioco e che nell’attraversamento dell’isola dovrebbero essere interessati numerosi SIC. Inoltre, il nodo di Olbia, dove si prevede la stazione di ricompressione del gas (con una potenza installata di oltre 50 MW) è un punto molto delicato dal punto di vista paesaggistico e ambientale.Un altro aspetto di estrema importanza è rappresentato dalla valutazione di quelli che sono gli effettivi scenari di impiego della quota di gas naturale riservata alla Sardegna (2 miliardi di metri cubi all'anno). Gli impianti di generazione elettrica a gas naturale che potranno eventualmente essere costruiti in futuro dovranno andare a sostituire altri impianti oggi operativi, più inquinanti, e che dovranno essere contemporaneamente dismessi. In un’ottica di salvaguardia ambientale, di riduzione dei consumi finali di energia e di un crescente contributo delle fonti rinnovabili, questa sostituzione non potrà inoltre interessare tutto il comparto termoelettrico ma dovrà risultare soltanto parziale. Infatti, l’ipotesi di sostituire tutti gli impianti dismessi con altri impianti a gas di uguale potenza comporterebbe la nascita di un parco di generazione elettrica che non servirebbe al soddisfacimento del fabbisogno energetico della Sardegna, ma soltanto alla produzione di energia destinata ad essere utilizzata fuori dal territorio regionale. Secondo le ipotesi di applicazione del 20-20-20 in Sardegna non si potrebbero raggiungere gli obiettivi senza una produzione di EE da Metano. Osservazioni conclusiveNel complesso, la realizzazione del progetto GALSI è senz'altro auspicabile dal momento che i vantaggi ambientali appaiono prevalenti rispetto agli inevitabili impatti. L'analisi delle informazioni attualmente disponibili sul progetto GALSI consente di esprimere le seguenti considerazioni di sintesi:ü Premesso che l'evoluzione delle politiche energetiche dovrà necessariamente tendere verso una più forte promozione delle fonti rinnovabili e dell'uso razionale dell'energia, coerentemente con gli obbiettivi previsti dal citato pacchetto 20-20-20, è indubbio che la disponibilità del gas naturale in Sardegna potrà apportare notevoli benefici quali un minore costo dell’energia, maggiori possibilità di innovazione tecnologica, minori emissioni, minori costi per la protezione ambientale e minore vulnerabilità del sistema in caso di crisi petrolifera.ü I potenziali benefici indotti dalla presenza del gas naturale potranno effettivamente esplicarsi solo se gli utenti saranno davvero posti in condizione di poter fruire di questa risorsa. Allo stato attuale, tuttavia, il progetto GALSI prevede la sola realizzazione della dorsale principale, non comprende le diramazioni secondarie, ma soltanto la predisposizione di punti di possibile prelievo. Appare indispensabile che la Regione predisponga con urgenza i programmi di attuazione delle diramazioni, unitamente a quello delle reti nei 38 Organismi di Bacino.ü Risulta necessaria una accurata valutazione degli impatti ambientali, al fine di minimizzarne gli effetti e di introdurre le necessarie misure di compensazione nei diversi ambiti territoriali, che, allo stato attuale, non sembra siano state previste nei diversi accordi finora stipulati.ü E’ necessario un progetto complessivo di miglioramento della qualità ambientale di tutto il territorio attraversato, sia marino che terrestre. Pertanto si richiede:a) Per quanto riguarda l’ambito marino la posa del metanodotto deve essere accompagnata dalla installazione di una stazione di monitoraggio in continuo, da avviare almeno un anno prima dei lavori, sullo stato di salute dei fondali, sulla biologia marina e sulle trasformazioni eco-climatiche del mediterraneo. b) Per quanto riguarda le aree del golfo di Palmas, di Olbia e di Piombino, la realizzazione dei rispettivi terminali di approdo e di ripartenza del gasdotto GALSI deve essere accompagnata e seguita da specifici ed estesi interventi di riqualificazione ambientale complessiva dell’ecosistema marino e litoraneo. c) Per l’attraversamento terrestre si richiede con rigore di evitare qualsiasi interferenza con aree di interesse culturale classificate;d) Relativamente alle fasi di cantiere di realizzazione del gasdotto, che comporterà un dispendio di energia notevolissimo, si propone che GALSI provveda all’applicazione del principio di “azzero CO2” e quindi alla messa in opera di un esteso intervento di forestazione che bilanci complessivamente la quantità di CO2 emessa in tutta l’attività di realizzazione dell’infrastruttura. ü Un aspetto di estrema importanza è rappresentato dalla valutazione degli effettivi scenari di impiego della quota di gas naturale riservata alla Sardegna. La quota in esubero rispetto ai consumi stimati per il settore civile e industriale (circa 700 milioni di metri cubi annui) potrà infatti trovare impiego nella realizzazione di futuri impianti di generazione elettrica, che siano però sostitutivi di altri impianti più inquinanti contemporaneamente dismessi. Inoltre, in un’ottica di salvaguardia ambientale e di un crescente contributo delle fonti rinnovabili, tale sostituzione dovrà risultare strettamente funzionale al soddisfacimento del solo fabbisogno regionale. ü La Legambiente si attiverà per costituire un osservatorio nazionale, composto da una pluralità di specialisti, che già da subito svolga un esame attento di tutto il progetto generale e successivamente operi un controllo sulle fasi esecutive.


2 commenti:

  1. ...scusate ma non ce l'ho fatta a leggerlo finoi alla fine!!!

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  2. cari guastatori di legambiete, anche se e' abbastanza chiaro il vostro operato, dite una volta per tutte e dichiaratelo ufficialmente che a voi dell'ambiente non ve ne fotte proprio un bel niente ma anzi, siete li'per favorire il passaggio di certa spazzatura che, nel tempo,
    garantisce la vostra sopravvivenza e il mantenimento di guasti ambientali mai risolti-
    Quindi, smettiamola... siete l'ennesima istituzione parassitaria che predica bene( ??? ) e razzola male -Ma in questo caso PREDICA E RAZZOLA MALE -

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