lunedì 12 dicembre 2011

PESANTE OFFENSIVA A FAVORE DEL GASDOTTO


Qualcuno ha paura. Grazie all'informazione che inizia a girare in Sardegna, raccontando la vera portata della pesante speculazione che si tenta di realizzare attraverso il “progetto” GALSI, aumenta di giorno in giorno nei cittadini e le cittadine la consapevolezza che quella porcheria, qui da noi, non s'ha da fare. Purtroppo, pressoché tutti gli ambientini "politici" e di squallida "imprenditoria" regionale sono coinvolti – o vorrebbero esserlo – in quel business da oltre 4 miliardi di € che trasformerebbe la nostra Isola in un eterno cantiere, sfasciando tutto senza pietà ma portando nelle loro casse bei soldini in tempi di crisi.
Oggi ci dicono che la Conferenza di Servizi è stata spostata dal 14 al 22 dicembre. Ce lo aspettavamo (ma comunque non ci fidiamo e verificheremo attraverso le fonti ufficiali del Governo)! Chi di comunicazione se ne intende sa bene che in queste condizioni è meglio non rischiare e aspettare, lanciando però una pesante offensiva tramite gli organi di stampa di quei partiti, associazioni, sindacati e trafficanti/imprenditori che hanno come unico obiettivo il proprio tornaconto personale.
Per chi si oppone a quella cosa diventa dunque difficile. In Sardegna non è un caso che internet non sia alla portata di tutti, e Zio Gigi non di certo smanetta nel nostro blog ma, come ogni santa mattina della sua vita, va in edicola a comprarsi il caro quotidiano, che gli racconta come devono andare le cose qui da noi.
Ci proveremo comunque. Sino al 22 dicembre resisteremo, resisteremo e resisteremo.

Vi chiediamo scusa ma, per vostra informazione, siamo costretti a pubblicare questa cosa:

LA NUOVA SARDEGNA del 12 dicembre 2011
 Gasdotto, il tempo della verità - Slitta la conferenza dei servizi ma si decide tutto in due mesi 
(ALFREDO FRANCHINI) 
CAGLIARI. Il destino del metanodotto tra l’Algeria e la Sardegna si deciderà nei prossimi due mesi. Una corsa contro il tempo per una battaglia storica: dare il metano all’unica regione d’Italia che non ce l’ha. Il tempo stringe: dopo la conferenza di servizi che si terrà il prossimo 22 (e non dopodomani com’era previsto) è necessario che entro la fine del mese arrivino le autorizzazioni.
In caso contrario si perderebbero i fondi europei. Come dire che si azzererebbe tutto e i sardi potrebbero scordarsi la metanizzazione per un altro paio di generazioni, lasciando spazio all’inutile gioco d’individuare le colpe. Una cosa è sicura: la decisione arriverà entro gennaio del 2012 quando gli investitori dovranno passare dalle idee ai fatti concreti. Sinora la Sardegna, a partire dalle Giunte Pili e Soru per arrivare all’attuale, aveva manifestato l’intenzione di mettere le imprese regionali alla pari di quelle nazionali e sono stati spesi 120 milioni per le progettazioni. Ma è cambiato completamente lo scenario economico e anche qualche protagonista. Come il ministro algerino per l’energia: l’attuale ha ripreso in mano la pratica della Sonatrac (la società algerina che fa parte del consorzio Galsi) e dovrebbe confermare l’investimento perché la linea del governo è quella di realizzare più connessioni possibili per distribuire il gas metano che abbonda in Algeria. E non è tutto: è stato raggiungo un accordo anche con la Nigeria per poter distribuire anche quel gas. Nell’isola i partiti, tutte le forze che compongono il partenariato sociale, e tutti i sindacati sollecitano che si faccia presto: le imprese sarde è stato calcolato che pagano 450 milioni in più per la bolletta energetica proprio per la mancanza di metano. Con maggiore danno per le industrie energivore, quelle del polo dell’alluminio, ma anche quelle del distretto della ceramica o del vetro.
Giacomo Migheli, segretario generale dei lavoratori chimici e dell’energia della Cgil, ricorda che “il gasdotto è un’opportunità per le famiglie e le aziende che la Sardegna non può lasciarsi scappare. La nostra regione ha una dotazione infrastrutturale di appena il sessanta per cento rispetto alla media nazionale mentre il costo dell’energia termica è superiore di oltre il trenta per cento”. Svantaggi che allontano, proprio come le carenze nella produzione di energia, gli investitori; l’anno scorso il prezzo dell’energia venduta in Sardegna ha avuto un rincaro del quaranta per cento. La Cgil prende posizione anche sulle recenti critiche mosse al progetto Galsi: “Sono infondate e strumentali”, spiega Migheli, “è impensabile teorizzare che le famiglie sarde non possano utilizzare il metano per usi domestici, oppure che le ricerche di gas avviate dalla Saras nell’oristanese siano in contrasto con il progetto Galsi”. La risposta è chiara: per i cittadini ci sono le reti interne di distribuzione e per quanto riguarda la Saras le quantità di gas che potrebbe estrarre, qualora trovasse il gas, sarebbero davvero minime rispetto alla possibilità di disporre di due miliardi di metri cubi di gas naturale dal 2014. Questo per il futuro della questione energetica; per il presente l’Ance, l’associazione dei costruttori iscritta alla Confindustria, vede nell’infrastruttura una grande opportunità per le aziende che oggi sono al collasso. “Il progetto Galsi” - è la stima dell’associazione presieduta da Maurizio De Pascale in Sardegna - “può portare risparmi per cinquecento milioni di euro e lavoro per più di 5.500 operai”.
 Sul progetto della metanizzazione dell’isola si è espressa a favore anche Legambiente a un’unica condizione: che a beneficiarne, oltre le imprese, siano i cittadini dell’isola. Nel Sulcis si è formato un fronte unito tra la Provincia e i Comuni. Le contestazioni sono venute da Olbia e i sindacati per questo accusano la Regione di non aver operato una sintesi. «Anche perché questo è il momento di presentarsi uniti», sostiene il sindacato sardo. Tore Cherchi, presidente della Provincia di Carbonia-Iglesias, suggerische che la base logistica metanodotto sia realizzata a Portovesme: «I materiali da movimentare e da assemblare sono imponenti», spiega, «per il porto sarebbe una notevole opportunità di rilancio».

2 commenti:

  1. VOGLIO PROPRIO VEDERE SE TORE CHERCHI SI ASSUMERA' LE SUE RESPONSABILITA' QUANDO INIZIERANNO I LAVORI E LA GENTE COMPRENDERA' CHE E' STATA PRESA IN GIRO ANCORA DA QUESTI IGNORANTI!!!???

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  2. TORE CHERCHI, COME PILI, SORU E CERTA STAMPA,
    TUTTI ASSERVITI E AL GUINZAGLIO DI SOGGETTI POCO RACCOMANDABILI . COMPLIMENTI !!...SE QUESTI SONO I TUTORI DELLA COSA PUBBLICA...STIAMO FRESCHI...

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