giovedì 29 dicembre 2011

PERCHE' VINCEREMO LA BATTAGLIA CONTRO IL GALSI

La maggior parte dei  sardi credono che quest'opera sia un semplice tubo da interrare in una trincea,  pensano anche che poi la trincea verrà ricoperta e tutto tornerà come prima. I progettisti divulgano l'immagine di tutte le case della Sardegna munite di un comodo ed economico riscaldamento a metano e i costi del gas domestico drasticamente ridimensionati (nessuno riuscirà a convincermi che il prezzo della bombola non sia stato mantenuto alto per orientare la gente verso una scelta sciagurata), a nessuno viene in mente di chiedersi dove siano le reti di distribuzione capillare, quelle che portano il gas nelle case. Una rete capillare non può essere posta in opera dall'oggi al domani,  se veramente il metano fosse dedicato ai sardi, sarebbe stato opportuno preparare le reti capillari già molto tempo prima della tubatura pricipale. Chi immagina solo un tubo interrato non sa quanto sia lontano dalla verità. Trattandosi di una zona ad alto rischio di incendi, si è programmata una striscia alla sinistra e alla destra del tubo, completamente sgombra di vegetazione, una immensa linea frangi-fuoco che attraversa tutta la Sardegna. Le dimesioni di questa striscia di terra sono di 80 metri (40 per parte) per circa 300 chilometri, quanto basta per vederla anche dalle navette spaziali attualmente in orbita. Quando i sardi andranno a visitare le aree dei lavori, l'immane scavo, i boschi distrutti, le zone nuragiche sventrate, zone umide di pregio violate,  le strade e i fiumi attraversati da un tubo che affiora dal terreno deliziando la vista di un orripilante spettacolo e quando i pescatori ci diranno che il mare è diventato sterile allora le popolazioni sarde insorgeranno. Ciò che ho prospettato è esattamente quello che accadrà. Anche l'opposizione agguerrita di pochi da fastidio perchè si può estendere e in gioco ci sono anche investimenti privati. Proviamo a vedere la cosa dalla parte degli investitori. Galsi spa è una società che deve rendere conto agli azionisti fra cui anche privati. Chi investe dei quattrini in un opera, desidera che tutto proceda per il meglio per non vanificare e rimetterci il capitale. Se la popolazione che dovrà sopportare la servitù incomincia a rumoreggiare e ad essere ostile, il capitale investito si troverà in pericolo perchè i lavori potrebbero venire bloccati in qualsiasi momento. Per chi investe sono seccature,  lungaggini e la possibile perdita di parte del capitale che preferirebbe non avere, è lo stesso meccanismo dello spread che tanto ci angustia di questi tempi, quando c'è fomento e malcontento, la fiducia su un certo investimento cala. Per questi motivi, io ritengo,  posto che le date stanno slittando sensibilmente, che chi investe vuole sicurezza, se non l'avrà andrà ad investire in aree più tranquille. In definitiva: non lasciarsi prendere la mano dalla situazione di apparente apatia dei nostri conterranei e mantenere il fiato sul collo dei potentati.

1 commento:

  1. Condivido . E' importante non mollare e informare in modo capillare la gente,soprattutto delle zone interessate piu' direttamente a questa devastazione .

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