La  maggior parte dei  sardi credono che quest'opera sia un semplice tubo  da interrare  in una trincea,  pensano anche che poi la trincea verrà  ricoperta e  tutto tornerà come prima. I progettisti divulgano  l'immagine di tutte le case della Sardegna munite di un comodo ed  economico riscaldamento a metano e i costi del gas domestico  drasticamente ridimensionati (nessuno riuscirà a convincermi che il  prezzo della bombola non sia stato mantenuto alto per orientare la gente  verso una scelta sciagurata), a nessuno viene in mente di chiedersi  dove siano le reti di distribuzione capillare, quelle che portano il gas  nelle case. Una rete capillare non può essere posta in opera dall'oggi  al domani,  se veramente il metano fosse dedicato ai sardi, sarebbe  stato opportuno preparare le reti capillari già molto tempo prima della  tubatura pricipale. Chi immagina solo un tubo interrato non sa quanto  sia lontano dalla verità. Trattandosi di una zona ad alto rischio di  incendi, si è programmata una striscia alla sinistra e alla destra del  tubo, completamente sgombra di vegetazione, una immensa linea  frangi-fuoco che attraversa tutta la Sardegna. Le dimesioni di questa  striscia di terra sono di 80 metri (40 per parte) per circa 300  chilometri, quanto basta per vederla anche dalle navette spaziali  attualmente in orbita. Quando i sardi andranno a visitare le aree dei  lavori, l'immane scavo, i boschi distrutti, le zone nuragiche sventrate,  zone umide di pregio violate,  le strade e i fiumi attraversati da un  tubo che affiora dal terreno deliziando la vista di un orripilante  spettacolo e quando i pescatori ci diranno che il mare è diventato  sterile allora le popolazioni sarde insorgeranno. Ciò che ho prospettato  è esattamente quello che accadrà. Anche l'opposizione agguerrita di  pochi da fastidio perchè si può estendere e in gioco ci sono anche  investimenti privati. Proviamo a vedere la cosa dalla parte degli  investitori. Galsi spa è una società che deve rendere conto agli  azionisti fra cui anche privati. Chi investe dei quattrini in un opera,  desidera che tutto proceda per il meglio per non vanificare e rimetterci  il capitale. Se la popolazione che dovrà sopportare la servitù  incomincia a rumoreggiare e ad essere ostile, il capitale investito si  troverà in pericolo perchè i lavori potrebbero venire bloccati in  qualsiasi momento. Per chi investe sono seccature,  lungaggini e la  possibile perdita di parte del capitale che preferirebbe non avere, è lo  stesso meccanismo dello spread che tanto ci angustia di questi tempi,  quando c'è fomento e malcontento, la fiducia su un certo investimento  cala. Per questi motivi, io ritengo,  posto che le date stanno slittando  sensibilmente, che chi investe vuole sicurezza, se non l'avrà andrà ad  investire in aree più tranquille. In definitiva: non lasciarsi prendere  la mano dalla situazione di apparente apatia dei nostri conterranei e  mantenere il fiato sul collo dei potentati.

 
 
 
Condivido . E' importante non mollare e informare in modo capillare la gente,soprattutto delle zone interessate piu' direttamente a questa devastazione .
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